# Sommario: Google per incorporare tecnologie di controllo e assestamento del deforestamento in Google Earth
# La partnership renderà possibile una risposta rapida al deforestamento che avviene sulla terra
# Prototipo per l’Amazzonia, altre regioni da coprire nel futuro
Potrebbe esserci uno sviluppo importante nell’aiuto ai paesi tropicali nel monitorare il deforestamento: Google ha svelato la sua collaborazione con scienziati nell’utilizzare una tecnologia sensoriale avanzata per analizzare rapidamente e per localizzare la copertura delle foresta ad alta risoluzione.
Questo sforzo potrebbe aiutare i paesi a individuare velocemente, poco dopo sia avvenuto, il deforestamento, rendendo più semplice bloccare la distruzione di ulteriori aree.
Il deforestamento e la distruzione delle foreste causano da soli l’emissione di più gas serra di quanto non facciano tutte le macchine, camion, aerei, treni e navi del mondo riuniti.
Ciò è anche una minaccia alla biodiversità, alle culture indigene e ai fondamentali servizi all’ecosistema quali la provvigione di acqua piovana e il controllo sulle inondazioni.
Per questo motivo, un nuovo meccanismo proposto per rallentare il deforestamento ricompensando paesi e proprietari terrieri che proteggono le foreste, ha ricevuto un supporto totali alle conversazioni sul clima a Copenhagen.
Ma per ricevere i pagamenti riguardanti la riduzione di emissioni causate dal deforestamento e il degrado (REDD) è necessario essere in grado di quantificare le riduzioni del deforestamento sulla base su base storica – una richiesta difficile per molti paesi ( neanche paesi benestanti come Australia e Canada forniscono dettagli accurati sulle loro foreste).
Per tale motivo uno strumento che renda possibile misurare il deforestamento nel passato e controllare disordini nelle foreste poco dopo siano avvenuti, avrebbe grande rilievo nell’ impegno contro il cambiamento climatico e nel ridurre le emissioni di gas serra causate dal deforestamento.
Deforestamento in Rondonia, Brasile, dal 1975 al 2001
Due fondazioni hanno sviluppato tecnologie che si avvicinano a rendere questo strumento realtà: L’Istituto Carnegie per la scienza del CLASlite system ( diretto da Greg Asner ) che utilizza immagini satellitari e laser usati da aerei ( airborne Light Detection and Ranging – LiDAR ) per raggiungere un’alta definizione, mappe 3-D delle foreste che possono misurare taglio e trasporto di legname e altri disordini; e il Sistema de Alerta de Deforestation (SAD), diretto da Carlos Souza, che utilizza immagini satellitare per individuare e denunciare il deforestamento.
Adesso, grazie a un progetto prototipo, Google porta il potere di queste tecnologie online, sfruttando il suo grande bagaglio telematico.
CLASlite online: Qui sono illustrati il deforestamento e il degrado in Rondonia, Brasile ( dal 1986 al 2008 ), con il rosso che indica recenti attività.
SAD online: I “punti caldi” in rosso indicano il deforestamento avvenuto negli ultimi 30 anni. Ecco i risultati dell’applicazione del sistema SAD in una regione con recente deforestamento in Mato Grosso, Brasile.
“Con questa tecnologia, è ora possibile per gli scienziati analizzare dati non elaborati di immagini satellitari ed estrapolare le informazioni più significative sul mondo delle foreste, quali collocazioni e misurazioni del deforestamento, o addirittura la rigenerazione di una foresta”, hanno scritto Rebecca Moore e Amy Luers nel post di un blog che annunciava la partnership.
“ Fornendo un potente motore computerizzato e un facile accesso a una massiccia serie di dati, questa nuova tecnologia, usando il sistema CLASlite e altri programmi di analisi delle foreste, abbasserà decisivamente il costo e le difficoltà per i paesi tropicali di monitorare i loro territori”.
Questa immagine CLASlite dell’Amazzonia Basin illustra le regioni deforestate in rosa e blu, e le foreste illese in verde.
La tecnologia è al momento disponibile solo in Amazzonia e nella regione delle Ande in Sud America, ma potrebbe un giorno espandersi al bacino del Congo, ad altre parti dell’America Latina e al Sud Est Asiatico. In futuro questo sistema potrebbe effettivamente divenire globale con un monitoraggio delle foreste in tempo quasi reale ( come accade già per il controllo degli incendi ).
Laura Loriedo [geimnis (at) inwind (dot) it]