L’Istituto Nazionale di Ricerche Spaziali del Brasile (INPE, Istituto Nacional de Pesquisas Espaciais) riferisce che la deforestazione nell’Amazzonia, dopo aver raggiunto livelli minimi record l’anno scorso, potrebbe essere nuovamente in crescita.
I dati, ottenuti con un sistema dell’INPE chiamato DETER — (Real Time Deforestation Detection System, ovvero un sistema di rilevazione della deforestazione in tempo reale)— mostrano che nei mesi di marzo e aprile 2010 l’abbattimento di alberi è quasi raddoppiato rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Secondo l’INPE, sono stati abbattuti circa 103,5 chilometri quadrati di foresta pluviale: tre quarti nel Mato Grosso, stato nel quale si sta espandendo l’agricoltura intensiva e dove negli ultimi decenni si sono avute le maggiori perdite di foreste, e il 17% nello stato di Pará.
Si tratta tuttavia di cifre che probabilmente sottostimano la deforestazione. È risaputo infatti che durante la stagione delle piogge i dati mensili sono frammentari a causa della nuvolosità. La deforestazione annua in Brasile viene stimata alla fine di luglio, quando i cieli sono generalmente limpidi.
L’aumento della deforestazione non era inaspettato. L’abbattimento tra agosto 2008 e luglio 2009 è stato insolitamente basso a causa della crisi finanziaria globale che ha provocato un esaurimento del credito e la diminuzione dei prezzi dei beni prodotti in Amazzonia. Ora, rispetto all’anno scorso, i prezzi del manzo e della soia sono tornati ad aumentare mentre le banche e i commercianti di materie prime hanno ripreso a fare prestiti ad agricoltori e allevatori. L’economia brasiliana quindi è in forte espansione, incentivando nuovi investimenti nel settore agricolo, in forte crescita soprattutto nell’area amazzonica.
Nonostante ciò, se il Brasile vuole raggiungere il suo ambizioso obiettivo della riduzione delle emissioni presentato nel 2008, l’aumento della deforestazione dovrà essere moderato. Secondo il programma, per il 2010 il Brasile aspira a limitare la deforestazione a meno di 8000 chilometri quadrati contro i 19500 annui, ovvero il ritmo medio di deforestazione dal 1996 al 2005. L’anno scorso sono stati abbattuti 7008 chilometri quadrati di foresta , la perdita minore da quando è iniziata la raccolta dei dati alla fine degli anni Ottanta. Brasile punta a raggiungere il suo obiettivo . Tale sforzo sarà sicuramente ostacolato dalla difficoltà di amministrare una regione così vasta e lontana oltre che dagli interessi economici, i quali richiedono investimenti in infrastrutture — come strade e dighe — che però accelererebbero la deforestazione.
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