Una nuova serie di immagini pubblicate dalla NASA mostrano l’estensione del fumo che aleggia su Mosca e sulla Russia europea, tra cui ce n’è una che misura la quantità di monossido di carbonio, un gas che può causare problemi di salute. La Russia si trova nel bel mezzo di un disastro di vasta scala poiché centinaia di incendi di boschi e torbiere la stanno coprendo con una densa nube di fumo. Durante il mese scorso, a Mosca e in altre zone le temperature hanno superato più volte i record del passato, mentre la siccità, unita agli incendi, ha portato alla perdita del venti per cento del raccolto di cereali: il Primo Ministro Vladimir Putin ha deciso di sospenderne l’esportazione. I funzionari russi affermano che probabilmente, finora, 15.000 persone sono morte a causa di questo disastro.
Oggi è anche stato annunciato che la foresta di Chernobyl, contaminata dalle radiazioni, ha preso fuoco facendo temere che il fumo possa diffondere le radiazioni. Le misurazioni effettuate a Mosca mostrano tuttavia dei livelli di radiazioni nucleari ancora normali.
Il Presidente russo Dmitry Medvedev collega il disastro al cambiamento climatico. “Ora si parla spesso di cambiamento climatico. Sfortunatamente, ciò che sta accadendo ora nelle regioni centrali ne è una prova visto che mai in passato ci eravamo trovati di fronte a condizioni climatiche simili. Questo significa che dobbiamo cambiare il modo di lavorare, i metodi che si usavano in passato,” ha affermato lo scorso giovedì, durante l’incontro con il Consiglio di Sicurezza Russo.
Le sue affermazioni sono di notevole importanza in quanto la Russia, e lo stesso Medvedev, è stata alquanto lenta nel riconoscere il cambiamento climatico come problema urgente.
Le dichiarazioni di Medvedev sono state in parte sostenute dai climatologi i quali avvertono che mentre un singolo evento atmosferico non può essere ricondotto al cambiamento climatico, uno modello di tempoo meteorologico più estremo, compresi periodi più severi di siccità in alcune regioni e alluvioni violente in altre, sono compatibili con i previsti cambiamenti del clima. Jeff Knight, uno studioso della variabilità climatica per il UK Met Office (l’Ufficio Meteorologico del Regno Unito), ha detto alla BBC che il cambiamento climatico fa parte di una serie di fattori che hanno portato all’attuale disastro in Russia.
“Sono stati infranti alcuni record di lunga data, per esempio quello per la più alta temperatura giornaliera a Mosca. Man mano che cambia il clima, ci aspettiamo massime ancora più alte: questo significa che quando gli sbalzi climatici portano ad alte temperature, è più probabile che si infrangano dei record,” spiega Knight.
Solo quest’anno diciassette nazioni, Russia compresa, hanno raggiunto o superato le massime registrate in passato.
Immagine della Russia e delle aree circostanti del 4 Agosto 2010 ripresa con il MODIS, Moderate Resolution Imaging Spectroradiometer. Gli incendi particolarmente intensi sono evidenziati in rosso. Foto: NASA. Per ingrandire, cliccare sull’immagine.
Ripresa lo stesso giorno, l’immagine mostra le dimensioni reali del pennacchio di fumo che si espande per circa 3000 km. Anche questa foto è stata scattata con MODIS, Moderate Resolution Imaging Spectroradiometer. Foto: NASA. Per ingrandire, cliccare sull’immagine.
Composta con il sensore della NASA per le rilevazioni di inquinamento nella troposfera MOPITT, Measurements of Pollution in the Troposphere, questa immagine evidenzia la quantità di monossido di carbonio nella Russia occidentale, dal 1° all’ 8 Agosto 2010. In rosso , le zone dove i livelli di carbonio sono più alti. Le aree in grigio rappresentano quelle zone in cui il sensore non ha potuto raccogliere i dati a causa della nuovolosità. Rilasciato nell’aria dagli incendi delle foreste e delle torbiere, il monossido di carbonio può creare seri problemi alla salute. Foto: NASA. Per ingrandire, cliccare sull’immagine.