La notizia principale della settimana riguardo alle foreste è stata il conflitto tra Asia Pulp & Paper, una compagnia forestale basata in Indonesia, e Greenpeace, un gruppo di attivisti. Lunedì 27 settembre APP ha pubblicato una relazione per assolversi dalle accuse di disboscare illegalmente le foreste pluviali e le cave di torba a Sumatra, un’isola dell’Indonesia.
La relazione è stata pubblicata da ITS Global, una società di consulenza legata a World Growth International, una lobby che promuove la conversione delle foreste naturali per piantagioni industriali. World Growth International si oppone alle iniziative per la conservazione delle foreste, compreso il programma REDD (Ridurre le Emissioni da Deforestazione e Degrado), che potrebbe risarcire i paesi in via di sviluppo per la protezione delle loro foreste.
Greenpeace ha pubblicato una risposta alla relazione, in cui afferma che alcune delle dichiarazioni fatte da ITS Global sono inaccurate o basate su informazioni parziali.
Il conflitto tra Greenpeace e APP è cominciato dopo che Greenpeace ha pubblicato la relazione intitolata “How Sinar Mas is pulping the planet” a luglio. La relazione accusava le compagnie che riforniscono APP di violazioni contro l’ambiente.
APP subisce pressioni da parte di gruppi ambientalisti ormai da molti anni, il che gli ha fatto perdere un certo numero di clienti importanti tra cui Wal-Mart, Office Depot, e Staples.
Ricerche condotte da Royal Botanic Gardens (Kew), Natural History Museum Londra) e IUCN hanno scoperto che il 22% delle specie vegetali del mondo è minacciato di estinzione, un livello paragonabile a quello dei mammiferi.
La distruzione degli ecosistemi, le specie invasive e i cambiamenti climatici sono le cause principali.
I ricercatori affermano che lo stato di un terzo delle 380mila specie vegetali del mondo rimane incerto.
Un servizio su Nature mette in guardia sul pericolo a cui sono sottoposti i fiumi del mondo a causa di minacce che includono dighe, inquinamento, deforestazione, abuso, ed esaurimento delle risorse ittiche.
Lo studio ha scoperto che l’80 per cento della popolazione mondiale (circa 5,5 miliardi di persone) vive in un’area in cui i fiumi sono in grave pericolo.
I fiumi più incontaminati al mondo risultano essere quelli che si trovano più lontani dalle popolazioni umane: nelle regioni artiche o in regioni tropicali largamente intatte.
Gli scienziati hanno osservato una rara Dendrobatidae, una rana velenosa, per la prima volta in quasi 20 anni in Colombia.
La Dendrobatidae La Brea ha subito la distruzione del proprio habitat a causa dei coltivatori di cacao e dell’uso dell’aereo agricolo per lo sradicamento del cacao, ma la minaccia più grande alla sua sopravvivenza nelle regioni selvagge è stato il commercio degli animali.
Negli ultimi anni, tuttavia, il conflitto tra le gang per la droga nella regione colombiana di Chocó ha tenuto a bada i collezionisti.
Tuttavia, non va altrettanto bene alle popolazioni indigene. Circa 600 ora vivono in una casa comune accampata.
Infine, nel numero dell’Economist del 25 settembre 2010 era inclusa una sezione speciale sulla necessità di salvare le foreste.