Centinaia di compagnie minerarie e di piantagioni di palma da olio operano illegalmente nel Borneo Indonesiano. È quanto emerge da un’indagine svolta da una task force creata dal presidente Susilo Bambang Yudhoyono.
Stando a quanto riportato da AFP, la task force—istituita per indagare sulla “mafia del legno”—ha scoperto che meno del 20 percento delle piantagioni e meno dell’1,5 percento delle società minerarie possiedono regolari permessi per operare nel Kalimantan Centrale.
“Solo 67 piantagioni su 352 stanno operando legalmente nella provincia del Kalimantan Centrale, e solo nove delle 615 unità minerarie”, ha dichiarato il Ministero delle Foreste.
Drenaggio e deforestazione di una foresta torbiera nel Kalimantan Centrale. Foto di Rhett A. Butler. |
Si è scoperto che in totale 891 società stanno agendo illegalmente. Il Ministero delle Foreste ha stimato una potenziale perdita per lo stato pari a 158,5 trilioni di rupie (17,6 milioni di dollari) nella sola provincia.
Il Kalimantan Centrale, che ospita grosse popolazioni di orangotanghi a rischio di estinzione, negli ultimi 15 anni ha subito un processo di deforestazione intensa, dovuto principalmente all’attività mineraria e allo sviluppo di piantagioni di palma da olio e di legname. Molti dei danni si sono verificati nelle foreste torbiere, ecosistemi che immagazzinano grosse quantità di carbonio.