Un nuovo studio ha riscontrato che il progetto di costruzione di una strada che attraversi il Parco Nazionale del Serengeti avrebbe, molto probabilmente, conseguenze disastrose per uno dei più grandi fenomeni migratori rimasti al mondo. Secondo questa ricerca, la strada da sola potrebbe portare ad un calo del 35% nel famoso branco di gnu in migrazione nel parco, equivalente in pratica a più di mezzo milione di esemplari in meno. Nonostante le preoccupazioni destate e la disponibilità di un percorso alternativo che eviterebbe completamente il Serengeti, il governo della Tanzania ha dichiarato che procederà con la costruzione di questa strada controversa.
“Il progetto ha la potenzialità di trasformare una delle più grandi meraviglie del mondo e uno dei parchi nazionali più simbolici”, ha commentato durante una conferenza stampa John Fryxell, professore di biologia integrata all’Università di Guelph e autore della ricerca.
Lo studio, pubblicato nella rivista ad accesso aperto PLoS ONE, si è concentrato solo sulle dirette conseguenze della strada, come appunto la frammentazione dell’habitat degli gnu. Pur ammettendo che la strada in sé stessa potrebbe non rappresentare un ostacolo alla migrazione, gli autori della ricerca sostengono che “tuttavia ci sono ragioni per credere che con l’aumento del traffico potrebbero aggiungersi recinti e complessi urbani, trasformando alla fine quello che doveva essere un semplice progetto di strada in una barriera di fatto”.
Le conseguenze potrebbero essere perfino peggiori di quelle ipotizzate nello studio, giacché vengono prese in considerazione altre forme di possibile impatto sul branco, tra la cui le collisioni degli animali con i veicoli, l’aumento della caccia di frodo e il maggiore sviluppo urbano all’interno del parco. Ma la strada non avrà un impatto solo sugli gnu.
“La migrazione degli gnu gioca un ruolo significativo in una serie di processi ecologici chiave, pertanto l’indagine presenta importanti ramificazioni anche nel campo della biodiversità, struttura e funzione degli ecosistemi,” ha spiegato Fryxell. Per esempio, è probabile che le popolazioni dei grandi felini, già in declino, ne risentano, venendo a trovarsi con meno prede a disposizione.
È stata riportata di recente la notizia che la Banca Mondiale abbia offerto il proprio aiuto nel finanziamento per il percorso alternativo che eviti l’attraversamento del parco. Nonostante questo, il presidente della Tanzania, Jakaya Kikwete, continua ad insistere che il progetto originale della strada andrà avanti.
Branco di gnu in Tanzania. Foto: Rhett A. Butler.