AFP ha riportato che le autorità brasiliane stanno applicando multe per un totale di 2 miliardi di real (870 milioni di euro) ai danni di 14 compagnie accusate di acquistare carne di manzo proveniente da aziende di allevamento coinvolte nello stato di Acre in attività di deforestazione illegale nella foresta amazzonica e di sfruttamento di manodopera.
Come sostengono i procuratori federali in Acre, per ogni mezzo kilo di manzo illegale venduto si applicherà una multa di 500 real (200 euro). La mossa è arrivata dopo più di un anno di tentativi per coinvolgere l’industria della carne.
Le autorità hanno puntato il dito sulla JBS-Friboi, la compagnia più grossa al mondo nel settore dell’industria della carne, avendo constatato che continuava ad acquistare carne da aziende implicate nello sfruttamento di manodopera schiavizzata e nell’abbattimento della foresta pluviale.
Anche IBAMA, l’agenzia brasiliana per l’ambientale, è stata chiamata in causa nell’azione legale, accusata di non aver saputo far rispettare la normativa ambientale.
La notizia arriva a quasi due anni dalla moratoria sull’abbattimento di nuove foreste per far posto all’allevamento di bestiame stipulata dai maggiori trasformatori di carne del Brasile. L’accordo fu sollecitato da una campagna di Greenpeace, che collegava alcune tra le marche più famose, come Nike, Timberland e Adidas, alla deforestazione nella foresta amazzonica. Le compagnie risposero alla campagna con il rifiuto di acquistare prodotti derivati da bestiame la cui origine fosse in qualche modo collegata alla deforestazione.