Secondo i ricercatori dell’Università di Bremen, l’estensione dei ghiacci che ricoprono il Mare Artico si è ridotto incredibilmente, avvicinandosi al livello più basso mai registrato prima d’ora.
Georg Heygster e i suoi colleghi hanno analizzato i dati inviati dal satellite della Nasa, Aqua, scoprendo che i ghiacci del Mar Glaciale Artico si sono ridotti a 4,24 milioni di chilometri quadrati, circa 27.000 chilometri quadrati in meno rispetto al record precedente registrato 4 anni fa.
Heygster sostiene che quest’anno, molto probabilmente, i ghiacci del Mare Artico abbiano raggiunto il livello più basso dall’ultimo optimum climatico verificatosi all’incirca 8.000 anni fa. Inoltre, questo record potrebbe essere superato se le banchise continueranno a sciogliersi durante le prossime settimane. Attualmente, lo scioglimento del ghiaccio non avviene soltanto in superficie, ma anche al di sotto delle banchise a causa del riscaldamento dell’acqua.
Il National Snow and Ice Data Center degli Stati Uniti (Centro Dati Nazionale per il Ghiaccio e la Neve) utilizza una metodologia diversa per la misurazione dei ghiacci e una nuova rilevazione è attesa entro ottobre. L’ultimo aggiornamento mostra che la copertura di ghiaccio si è ridotta a 4,3 milioni di chilometri quadrati.
Lo scioglimento delle banchise ha consentito l’apertura del Passaggio a Nord-Ovest, permettendo la navigazione durante l’estate. La riduzione dei ghiacci ha dato inizio ad una disputa tra Canada, Russia, Stati Uniti, Danimarca e Svezia: tutti questi paesi reclamano il diritto di sfruttare i depositi di minerali e di gas presenti nell’Artico.
Di solito, l’estensione minima dei ghiacci si verifica a settembre, prima dell’inizio di un nuovo, lunghissimo inverno artico. Tuttavia, questa massiccia riduzione delle banchise è piuttosto insolita e mette a rischio molte specie animali. In tanti ritengono che lo scioglimento dei ghiacci degli ultimi anni sia causato dai cambiamenti climatici legati all’effetto serra.
“Non possiamo più giustificare la riduzione dei ghiacci appellandoci ai cambiamenti stagionali” leggiamo in un rapporto dell’Università di Bremen. “Piuttosto, analizzando i modelli climatici, si deduce che questa riduzione in atto sia collegata al riscaldamento globale causato dall’uomo”.
Anche se le previsioni differiscono su alcuni punti, la maggior parte degli esperti si trova d’accordo nel ritenere che i ghiacci dell’Artico potrebbero scomparire del tutto entro qualche decennio. Lo scioglimento si verifica più velocemente del previsto anche a causa di una retroazione positiva innescata dalla riduzione dei ghiacci: solitamente, le banchise aiutano a raffreddare l’Artico riflettendo i raggi del sole; tuttavia, quando si sciolgono, le zone di mare aperto assorbono il calore del sole e riscaldano maggiormente l’area, peggiorando lo scioglimento.
Gli ambientalisti, inoltre, temono che la dissoluzione dei ghiacci durante l’estate possa avere conseguenze drammatiche per la fauna della regione artica, poiché la sopravvivenza di molti animali, tra cui orsi polari e trichechi, è strettamente legata all’esistenza delle banchise.