Rana Dorata Velenosa. Foto di: © ProAves.
Solo al tocco, una rana dorata velenosa potrebbe ucciderti in pochi minuti: anzi, una solo rana dorata velenosa, il cui nome latino Phyllobates terribilis è ancora più evocativo del comune, con la propria dose di veleno (un milligrammo) è in grado di uccidere ben 10 esseri umani.
Il veleno letale di questa piccolissima rana non ha però potuto frenarne il pericolo di estinzione. Ora, in un iniziativa verso il salvataggio della specie, il World Land Trust (WLT) e il Colombiano NGO ProAves hanno unito le loro forze per istituire una riserva di 50 ettari (124 acri) nella foresta pluviale del Chocò.
Individuata esclusivamente in Colombia, la rana dorata velenosa è ora in pericolo per cause di deforestazione e frammentazione, con il suo habitat rasato al suolo a vantaggio dell’agricoltura, taglio e trasporto di tronchi d’albero, produzione di coca e miniere d’oro illegali. Benché la nuova riserva sia piccola, il WLT conferma che all’interno della nuova area protetta stia sopravvivendo una popolazione della suddetta specie, e a quanto pare in buona salute.
“La riserva sarà inizialmente protetta da una guardia forestale della comunità locale -l’accrescimento del gruppo delle guardie forestali dipende dai fondi.
Al momento la riserva manca di infrastruttura, ma in un futuro prossimo ProAves intende costruire una piccola cabina di guardia- questo comporterebbe una migliore gestione e protezione della riserva.,” World Land Trust ha dichiarato a mongabay.com.
L’organizzazione spera inoltre di espandere la riserva, ma tutto dipende dalla possibilità di risolvere i problemi relativi ai terreni nell’area.
“Potenzialmente potremmo annettere all’area protetta la comunità Negro Renacer, ma pure questo è un progetto ancora agli inizi” ha aggiunto World Land Trust.
Ritenuta il vertebrato più velenoso sul pianeta, la piccola rana dorata velenosa si è confermata una risorsa unica per le popolazioni indigene.
Come le altre rane freccia velenose, gli indigeni strofinano le punte dei loro dardi sull’anfibio-senza fargli male- per riempirne le punte di veleno. La tossicità mortale si mantiene sulla punta della freccia per due anni.