Riserva di Macaya sul Massif de la Hotte, a sud-ovest di Haiti, è il principale sito AZE contenente 13 specie di rane che non si trovano in nessun’altra parte del mondo. Foto © Robin Moore / iLCP.
Un recente studio ha scoperto che metà delle Aree Importanti per gli Uccelli (IBA) del mondo e i siti dell’Alleanza Estinzioni Zero (AZE) rimangono senza protezione, lasciando molte specie a rischio, alcune sull’orlo dell’estinzione, gravemente vulnerabili alla perdita del loro habitat. Pubblicato nella rivista a libero accesso PLoS ONE, lo studio sollecita i governi a concentrarsi sull’espansione delle aree protette per salvaguardare le specie che ne hanno più bisogno.
“Incredibilmente, la metà dei siti più importanti per la conservazione della natura non sono ancora stati protetti”, ha dichiarato Stuart Butchart, Global Research and Indicators Coordinator di BirdLife International, che identifica le IBA in tutto il mondo. “E solo un terzo fino a un quinto dei siti sono completamente protetti, il resto sono solo parzialmente coperti da aree protette.”
Le Aree Importanti per gli Uccelli (IBA) sono definite dagli ecosistemi contenenti uccelli in via di estinzione o specie di uccelli limitate a una particolare area. Inoltre, le IBA includono importanti zone umide e marine. In tutto, BirdLife International ha individuato 10.993 IBA, il 49 per cento delle quali sono prive di protezioni. Meno numerosi, ma più critici, sono i siti dell’Alleanza Estinzione Zero (AZE). Queste aree individuano specie classificate come in pericolo o gravemente in pericolo dalla IUCN Red List -da mammiferi a piante- che, oltre a questo, sono ristrette a una sola località. In altre parole, se il loro habitat viene distrutto, la loro estinzione sarà la conclusione scontata; si potrebbe fare riferimento a loro come specie ad un passo dall’estinzione. AZE ha identificato 588 siti di questo tipo in tutto il mondo, ma il 51 per cento di essi non sono protetti. Le 414 specie minacciate o in pericolo critico che vivono in questi habitat non protetti “saranno probabilmente parte della prossima ondata di estinzioni, a meno che non vengano prese misure urgenti”, avverte lo studio.
In tutto il mondo circa il 13 per cento della superficie terrestre è sotto qualche forma di protezione, e i governi mondiali hanno deciso di espandere tale area al 17 per cento entro il 2020. Mentre lo studio riconosce che “ci sono stati notevoli progressi verso il raggiungimento degli obiettivi globali per quanto riguarda le aree protette”, si rileva inoltre che questo non si è tradotto in una reale protezione per molte specie. Gli autori dello studio sostengono che in futuro i governi dovrebbero identificare IBA e siti AZE non protetti in modo da espandere le aree sottoposte a salvaguardia. Alcuni paesi, ad esempio l’Unione europea, Madagascar, Nicaragua e Filippine, si sono già rivolti a IBA e AZE per la pianificazione della conservazione delle specie.
“Con la popolazione mondiale che dovrebbe salire alle stelle nei prossimi 30 anni, allo stesso modo aumenterà il nostro bisogno di risorse naturali. Proteggere le restanti sacche di natura incontaminata sarà cruciale se vogliamo avere cibo, acqua e una serie di altri benefici vitali che ci permetteranno di sopravvivere e prosperare,” ha detto il co-autore dello studio Frank Larsen, della Conservation International.
Naturalmente, la conservazione non si limita a mettere da una parte una zona sottoposta a protezione. Molte delle aree protette del mondo sono poco più di “parchi di carta”, stanziati dal governo, ma saccheggiati delle proprie risorse naturali a causa della mancanza di applicazione della legge. Un’adeguata gestione delle IBA e dei siti AZE non protetti costerebbe intorno ai 23 miliardi di dollari l’anno, secondo una stima “grezza” dagli autori del documento.
“Tali somme possono sembrare grandi, ma sono piccole in confronto al valore dei benefici che le persone ottengono dalla biodiversità. Questi ‘servizi all’ecosistema’, come l’impollinazione delle colture, la purificazione dell’acqua e la regolazione del clima, sono stati stimati valere migliaia di miliardi di dollari ogni anno “, ha detto Butchart.