Un bulldozer rimbomba in una zona recentemente disboscata nel Distretto di Pomio, Nuova Britannia Est, Papua Nuova Guinea. Foto di: Paul Hilton/Greenpeace.
Gli abitanti che protestano contro la distruzione della foresta in Papua Nuova Guinea, a causa di due piantagioni di palme da olio, affermano che per la seconda volta degli agenti di polizia sono stati inviati per reprimere le loro attività, anche mentre una Commissione d’inchiesta (COI) indaga sulla legittimità della concessione. I proprietari terrieri tradizionali del Distretto di Pomio nella Provincia della Nuova Britannia Est dichiarano che degli agenti di polizia, finanziati dal gigante malese del disboscamento illegale Rimbunan Hijau (RH), hanno terrorizzato la popolazione, rinchiudendo persino alcune persone per tre notti consecutive in container. Le concessioni per le piantagioni di palme da olio appartengono ad una società conosciuta come Gilford Limited, che gli abitanti sostengono sia un gruppo di facciata di RH.
Gli abitanti che protestano contro la distruzione della foresta in Papua Nuova Guinea, a causa di due piantagioni di palme da olio, affermano che per la seconda volta degli agenti di polizia sono stati inviati per reprimere le loro attività, anche mentre una Commissione d’inchiesta (COI) indaga sulla legittimità della concessione. I proprietari terrieri tradizionali del Distretto di Pomio nella Provincia della Nuova Britannia Est dichiarano che degli agenti di polizia, finanziati dal gigante malese del disboscamento illegale Rimbunan Hijau (RH), hanno terrorizzato la popolazione, rinchiudendo persino alcune persone per tre notti consecutive in container. Le concessioni per le piantagioni di palme da olio appartengono ad una società conosciuta come Gilford Limited, che gli abitanti sostengono sia un gruppo di facciata di RH.
Lo scorso anno i reclami per maltrattamento da parte della polizia, nelle aree di disboscamento in Papua Nuova Guinea, hanno raggiunto un livello talmente febbrile che il commissario di polizia, Tom Kulunga, ha ritirato tutte le forze di polizia dalle aree di disboscamento nel paese. Ma ora, stando almeno a quanto dicono gli abitanti di Pomio, i poliziotti sono tornati e le pratiche violente continuano.
“La polizia ha maltrattato gli abitanti del posto con bastoni, cinghie della ventola, dicendo loro di sedersi al sole per cinque ore, imprecando contro di loro, arrivando nei villaggi vicini e costringendoli a firmare carte delle quali accettavano il contenuto, legando le mani alla loro schiena, e comandando loro di correre sotto il sole”, ha dichiarato il proprietario terriero, notando che il presunto abuso è iniziata il 5 marzo.
Il proprietario ha anche affermato che la polizia avrebbe rinchiuso sei persone in dei container per tre notti.
Lo scorso anno gli abitanti locali avevano dichiarato che i poliziotti erano stati pagati e trasportati in aereo da Rimbunan Hijau (RH), fatto confermato dal Vice capo della polizia Anton Billy all’Australian Broadcast Corporation (ABC) in un’intervista. Egli ha riferito alla ABC che ciò era “normale”.
“Non abbiamo i fondi per portare queste persone lì, pagar loro le indennità e cose simili”, ha detto Billy.
I residenti di Pomio protestano contro la distruzione delle loro foreste tradizionali nell’ambito dello Special Agricultural and Business Leases (SABLs). Foto di: Paul Hilton / Greenpeace.
Le due concessioni di piantagioni di palme da olio in questione, che coprono circa 26.000 ettari per una locazione di 99 anni, sono parte di un programma territoriale estremamente controverso del governo della Papua Nuova Guinea, noto come Special Agricultural and Business Leases (SABLs). I critici sostengono che i contratti di locazione SABLs vengono usati in massa per aggirare le forti leggi delle terre comunitarie della Papua Nuova Guinea, dove il 97 per cento del territorio è apparentemente di proprietà delle comunità locali, le quali concedono enormi aree di terreno a società straniere per attività estrattive come il taglio ed il trasporto di legname. I SABLs hanno portato conflitti e deforestazione nella Papua Nuova Guinea. L’anno scorso il governo ha sospeso ogni nuovo SABLs e ha lanciato un’indagine indipendente su tale pratica, che fino ad allora aveva consegnato 5,2 milioni di ettari a società straniere, un’area più grande della Costa Rica.
Una Commissione d’inchiesta (COI) è stata istituita per indagare sui problemi particolari legati alle due concessioni di piantagioni di palma da olio nel Pomio, comprese accuse di firme false, come la pratica di firmare con nomi di bambini su documenti ufficiali, e altre irregolarità.
“Le persone che agevolano le pratiche hanno scritto nomi di altre persone e utilizzato firme false. Alcune di queste sono già state dimostrate false da parte della Commissione d’inchiesta (COI) in Kokopo “, sostiene la fonte.
Secondo gli abitanti le piantagioni di palme da olio hanno anche sovvertito quattro progetti di comunità eco-forestali gestiti da Forcert, una ONG locale.
“La configurazione della foresta è ora totalmente distrutta e ciò si è ripercosso molto duramente sui villaggi”, dice la fonte, sottolineando che i progetti in Mauna, Lau, Bairaman, e Mu sono stati decimati.
Data la tensione e i rapporti sugli attuali abusi, la fonte anonima afferma che è giunto il tempo per l’inchiesta indipendente di intervenire.
“Io ed il mio popolo vogliamo che la Commissione d’inchiesta rediga rapidamente il proprio rapporto e lo presenti al Governo. Tale rapporto deve contenere raccomandazioni, e una di queste deve affermare che tutte le SABLs devono essere terminate e la terra restituita ai proprietari reali. ”
Uno studio del 2009 ha rilevato che quasi un quarto delle foreste della Papua Nuova Guinea era già perso o degradato per il taglio di legname tra il 1972 ed il 2002. Eppure, la nazione conserva una delle più grandi foreste pluviali intatte del mondo, Rio delle Amazzoni e Congo esclusi, e la maggior parte della sua popolazione è direttamente dipendente dalla foresta per la propria sussistenza. Dato che quasi tutto il terreno è di proprietà della comunità, ci sono pochissime aree protette in Papua Nuova Guinea. Il primo parco nazionale, lo YUS Conservation Area, è stato fondato nel 2009.
L’avvio di una piantagione di palme da olio su un’area recentemente disboscata nel Distretto di Pomio. Foto di: Paul Hilton / Greenpeace.