Il governo peruviano sta per fare dei cambiamenti su larga scala nelle valutazioni di impatto ambientale (VIA) dopo aver effettuato un’indagine in cui ha scoperto dei problemi rilevanti nella gran parte dei precedenti rapporti, denuncia l’Inter Press Service. La notizia ci è pervenuta dopo poche settimane dalle proteste per una miniera d’oro e di rame proposta nelle Ande dove sono morte cinque persone, incluso un ragazzo di 17 anni.
Esaminando solo 200 VIA a caso, il governo peruviano ha notato che mancava l’86% dell’informazione. Circa i tre quarti dell’informazione non diceva se gli studi inclusi nelle VIA erano realmente accettabili.
Le proteste legate all’ambiente sono un grande problema nel Perù, siccome molti cittadini credono che le società abbiano libero arbitrio.
“ Sfortunatamente, il pubblico non confida nell’imparzialità del governo e crede che questi ministri staranno sempre dalla parte delle società”, l’avvocato Isabel Calle ha riferito al Tierramérica. Calle, che ha pubblicato recentemente un libro sull’argomento, sostiene che le VIA siano state esaminate dal ministro dell’ambiente del Perù e non dal ministro dell’industria, come dovrebbe avvenire nella norma.
Il progetto dell’attività mineraria Conga, da 4,8 bilioni di dollari, è impostato per distruggere i laghi delle montagne andine, dove la gente locale dipende dai laghi per l’agricoltura e l’allevamento del bestiame. Gran parte del progetto è di proprietà della statunitense Newmont Mining Company che sostiene che si creeranno delle riserve d’acqua per i laghi, ma i critici temono che l’acqua verrà contaminata dalle scorie delle miniere. Il Newmont gestisce anche la vicina miniera d’oro di Yanacocha, la seconda più grande del mondo, di cui i locali dicono che abbia inquinato le sorgenti di acqua del posto.
Le proteste su larga scala, che si sono scontrate con le truppe del governo, non hanno fermato il progetto Conga.