La rana di vetro Las Gralarias è la rana di vetro più recente del mondo. Dopo essere stata scoperta da Carl Hutter, il ricercatore che ha dato il nome al nuovo anfibio.
Sebbene copre solo 430 ettari (1.063 ettari) della poco nota foresta Chocò in Ecuador, la riserva privata di Las Gralarias in Ecuador rappresenta la patria di un incredibile esplosione di vita. Lungo conosciuto come un paradiso di uccelli, la Riserva Las Gralarias, ora, si riconosce come una zona calda per i nuovi anfibi e per quelli in via di estinzione, oltre a centinaia di specie stupende di farfalle e falene.
Questo perché la riserva si trova nel luogo ideale per lo scatenarsi dell’evoluzione.: la foresta pluviale che attraversa enormi cambiamenti di altitudine.
“Il Pacifico digrada la foresta pluviale […] sono tra gli habitat più minacciati al mondo”, spiega Jane Lyons, la fondatrice della Riserva Las Gralarias’ in una recente intervista su mongabay.com. “In Sud America [queste foreste erano] separate dalla pianura orientale amazzonica quando le Ande erano elevate. Le montagne alte formano una barriera lunga e abbastanza impenetrabile tra i sistemi meteorologici dell’Oceano Pacifico e le pianure orientali amazzoniche […].Tutte queste barriere e separazioni hanno portato all’ampia speciazione quanto alla nascita di interi nuovi ecosistemi. ”
Jane Lyons nella sua Riserva. Foto su cortesia di Jane Lyons. Continua a leggere. |
Negli ultimi dieci anni, una serie di indagini scientifiche a Las Gralarias hanno confermato questo. Fino ad oggi, la Riserva Las Gralarias è nota in quanto habitat di oltre 450 specie di falene e farfalle, 27 specie di colibrì, 24 uccelli endemici della regione e 12 uccelli minacciati, così come di dieci anfibi in via di estinzione.
Ma, le scoperte di nuove specie sono anche in aumento: due nuove specie di rane sono state descritte nel solo ultimo anno, e sei che attendono soprattutto una descrizione formale dalla Riserva. La riserva ospita anche una specie di pipistrelli, Anoura fistulata, che è stato descritta solo nel 2005, mammiferi della grande pietra di volta come i puma e i ridicoli orsi che fanno le loro apparizioni abitualmente.
“Purtroppo l’habitat di queste specie è ristretta a delle sfere molto limitate”, Lyons dice, aggiungendo che “lo sviluppo generale, l’agricoltura, l’estrazione del legname, la costruzione di nuove strade e infrastrutture stanno avendo un enorme impatto diretto e stanno anche sottraendo più persone alla zona e che poi alimentano solo la necessità di maggiore sviluppo e la distruzione delle risorse naturali “.Definite come foreste pluviali montane che ricevono gran parte delle loro precipitazioni dalla nebbia o dalla foschia, le foreste pluviali sono importanti non solo per alcuni degli ecosistemi più ricchi di biodiversità del mondo, ma anche per il clima delle regioni e i sistemi d’acqua.
“Le foreste pluviali montane sono fondamentali […] per aiutare a mantenere il ciclo globale dell’acqua. L’acqua piovana portata nell’entroterra dalle nuvole, è incanalata nel tratto discendente e viene immessa negli oceani, mentre la presenza di vegetazione nella foresta pluviale favorisce l’habitat e protegge il terreno sottostante, rallentando così l’erosione montuosa , “dice Lyons, la quale osserva che questa particolare foresta pluviale ha, probabilmente, un impatto sul clima della regione.
Nonostante la loro importanza, le foreste pluviali in tutto il mondo sono meno conosciute rispetto a molti dei più grandi ecosistemi della foresta pluviale, come l’Amazzonia e il Congo.
Così come i più grandi animali carismatici, anche i più grandi ecosistemi prestigiosi hanno catturato da tempo l’attenzione del pubblico. Credo che questo è semplicemente il modo in cui gli esseri umani pensano e giudicano- siamo attratti e impressionati dalle cose più preziose, grandi e belle!
Colibrì diadema purpureo (Boissonneaua Jardini) a Las Gralarias. La riserva ospita almeno 27 specie di colibrì. Foto di: Dusan Brinkhuizen. |
Le più piccole e più sottili cose- dai gioielli all’architettura agli animali agli ecosistemi-presentati in un ordine piuttosto casuale, “Lyons dice, aggiungendo che” Siamo un pianeta e ormai dovremo capire che i nostri ecosistemi sono tutti interconnessi. Se distruggiamo una parte del nostro pianeta, distruggeremo anche il resto. Per esempio, se si distrugge l’habitat di svernamento della specie di uccelli migratori del nord, allora stiamo condannando pure all’estinzione tali specie nel loro momento finale sui loro luoghi di riproduzione. ”
Mentre le pubbliche aree protette sono diventate fondamentali per lo sforzo di conservazione globale, le riserve private come la Riserva Las Gralarias stanno salvaguardando anche i luoghi in pericolo e le specie minacciate. Sebbene le riserve private hanno da affrontare le proprie sfide, Lyons dice che esse possono anche evitare alcuni dei problemi che riguardano le riserve pubbliche che dipendono dai finanziamenti del governo e dalla sua amministrazione, una lezione che è degna di nota in un’epoca in cui molti paesi in via di sviluppo si stanno aprendo aree protette per la conversione in monocolture agricole, minerarie o per l’estrazione di combustibili fossili.
Dopo aver iniziato la riserva nel 1998 con il semplice acquisto di 7,5 ettari (19 acri) da un allevatore di bestiame , Lyons ha ampliato la riserva di oltre 50 volte la sua dimensione originale in soli 14 anni.
Alla domanda su come replicare il suo successo, dice: “Siate pronti a lavorare 24 ore su 7 giorni per realizzare il vostro sogno. La buona notizia è che tutto questo vale certamente la pena. Essere in grado di aiutare a salvare una parte della biodiversità del pianeta è immensamente difficile, ma anche immensamente gratificante e anche divertente. Andate a letto esausti, ma felici che forse avete cercato di salvare una specie di rana dall’estinzione. ”
INTERVISTA A JANE LYONS
Piscine nascoste a Las Gralarias. Foto di: Tim Kell.
Mongabay: Che cosa rende speciale la Riserva las Gralarias?
Jane Lyons: Las Gralarias si trova appena a sud dell’equatore a 00 ° 00’03 “e al limite occidentale delle Ande dell’Ecuador settentrionale. E ‘quindi uno dei primi punti di terra montuosa a ricevere le nuvole dell’Oceano Pacifico, cariche di umidità. Inoltre, copre quasi 2.000 metri di gamma in altitudine (circa 5.200 metri a 7.200 piedi. All’interno di questa zona ci sono 4 bacini principali: uno corre a nord ovest, uno corre a sud-ovest , uno corre da sud a nord e uno corre da nord a sud. L’immensa diversità topografica associata alla fase dell’anno in cui il clima temperato offre molte nicchie e micro-nicchie di rane e di tutte le altre piante e gli animali presenti nella riserva. La Riserva Las Gralarias è un microcosmo della zona biogeografica Chocó.
BIODIVERSITÀ BONANZA
Centrolene Heloderma seriamente in via d’estinzione. Foto da: Jaime Garcia
Mongabay: Ci sono delle specie in via di estinzione nella riserva?
Jane Lyons: Attualmente conosciamo due specie di rane seriamente in via di estinzione,oltre a due nuove specie descritte dalla scienza solo quest’anno, e 10 specie di rane aggiuntive che sono considerate in via d’estinzione, quasi minacciate o vulnerabili, tutte ritrovate nella riserva. Inoltre, la Riserva Las Gralarias è la patria di un certo numero di specie rare e persino sconosciute e probabilmente si tratta di generi di farfalle (ancora sotto esame), un certo numero di specie rare di piante, di mammiferi considerati in pericolo di estinzione, quasi minacciati o di cui si hanno poche informazioni , e di numerose comunità indigene di Chocó, così come le specie di uccelli indicate come quasi minacciate o in via di pericolo. Purtroppo l’habitat di queste specie è ristretto a delle sfere molto limitate.
Mongabay: Volete parlarci di alcune delle nuove specie di anfibi che sono stati scoperti nella Riserva?
Jane Lyons: Ci sono state un certo numero di specie di rane non identificate, trovate nella Riserva negli ultimi anni. Alcune di queste specie sono così rare, molte di loro non possono essere localizzate. Abbiamo un programma di ricerca orientato alla salvaguardia e grazie a quel biologo Hutter Carl, ora all’Università Stony Brook, sono state scoperte due nuove specie di rana. Una specie è la più recente rana di vetro conosciuta. Ora ci sono 151 specie di rane di vetro e la più recente è la Nymphargus lasgralarias o la rana di vetro Las Gralarias . Carl e il suo supervisore Dott. Juan Guayasamin dell’Università Tecnológica Indoamérica, ha pubblicato la descrizione di questa recente rana di vetro ad Aprile 2012. Inoltre, Carl scoperto nuove specie di raganelle a Las Gralarias che sono state simultaneamente trovate nello stesso tempo in un secondo sito distante . Che la specie, Hyloscirtus criptico, è stata descritta dalla scienza a Luglio 2012, insieme al nuovo Hyloscirtus princecharlesi chiamato dall’Inghilterra, il Principe Carlo. Quest’ultima non è stata ancora scoperta a Las Gralarias, ma pensiamo che anche questa dovrebbe essere nella riserva. Sappiamo anche di circa sei altre specie di rane che si trovano a Las Gralarias che sembrano essere nuove per la scienza. La ricerca riguardante queste specie è in corso.
Mongabay: Sei stata a lungo conosciuta per gli uccelli e per i suoi visitatori. Che cambiamento è stato dato dalle vostre scoperte sull’incredibile diversità delle rane e di altri animali?
La rana Pristimantis appendiculatus. a Las Gralarias. Foto di: Carl Hutter |
Jane Lyons: Non posso dire che sta davvero cambiando, come abbiamo ancora molti osservatori di uccelli che visitano la riserva e praticamente nessuna rana o altri tipi turisti che pagano.
Tuttavia, noi riceviamo una sovvenzione dal programma dello UNCN (United Nations Council for Namibia) da Salva Le Nostre Specie,dalla Banca Mondiale e dalla GEF (Global Environment Facility), per condurre una ricerca sul campo sulle nostre rane e anche per migliorare il loro habitat e per una specie di uccelli che si trovano seriamente in pericolo d’estinzione. Una volta che troviamo un’ idea migliore su ciò che le nostre rane hanno bisogno per la loro salvaguardia, allora dovremmo essere in grado di progettare un programma di turismo che permetterà alle persone di godere della ricerca di rane senza causare danni né alle specie rare né ai loro habitat.
Mongabay: Ci parli dei tuoi colibrì? Perché le foreste pluviali hanno luoghi così grandi per i colibrì?
Jane Lyons: Le foreste pluviali sono i luoghi ideali per i colibrì, perché le foreste pluviali sono sulle montagne o suile montagne con curve e svolte, e valli e vari pendii, sono estremamente ricche di nicchie e micro-nicchie. I colibrì con la loro temperatura del corpo molto alta e con un tasso metabolico estremamente veloce, preferiscono climi più freschi (ma non troppo freddi). Così, le molte micro-nicchie e i climi freddi e la densità relativa della luce del giorno e i modelli meteorologici delle montagne tropicali offrono l’habitat ideale per loro. Inoltre, il clima temperato nelle montagne equatoriali è la patria di molte specie di piante da fiore, che sono la fonte primaria di cibo per i colibrì. Nella Riserva Las Gralarias, ci sono 27 specie di colibrì. Molti possono essere visti nella mangiatoia, nonché nella foresta, mentre alcuni di essi si ritrovano in micro nicchie molto particolari, come lungo le nostre numerose insenature, e raramente ci avventuriamo in quelle.
Mongabay: Come sono le minacce alla biodiversità nella vostra riserva?
La deforestazione dei ranch per l’allevamento del bestiame costituisce una grave minaccia per le foreste pluviali della regione. Foto su cortesia di Jane Lyons.
Jane Lyons: La minaccia principale che vediamo è la perdita e la frammentazione degli habitat intorno alla Riserva e attraverso l’intera zona del versante occidentale. Lo sviluppo generale , l’agricoltura, l’estrazione del legno, la costruzione di nuove strade e infrastrutture, ecc. stanno avendo tutti un enorme impatto diretto, sottraendo più persone alla zona e che poi alimentano solo la necessità di maggiore sviluppo e la distruzione delle risorse naturali.
Fino ad ora, non abbiamo visto le minacce più evidenti provocate dai cambiamenti climatici , ma ci sono stati alcuni problemi dovuti alle gravi tempeste e all’ammontare delle precipitazioni che la gente pensa possono essere diverse rispetto agli anni passati. Tuttavia, non sono stati condotti studi in questo settore. Abbiamo una stazione meteo sulla riserva e abbiamo monitorato costantemente il nostro clima nel corso degli ultimi 4 anni, ma certamente si tratta di un periodo di tempo molto breve. Nessun drammatico cambiamento climatico è stato osservato finora.
CREAZIONE DI UNA RISERVA PRIVATA
Una bella farfalla da las Gralarias: il gigante Oberthurri, la farfalla- civetta (Caligo oberthurri). Foto di: Carl Hutter.
Mongabay: Come è stata istituita inizialmente la riserva?
Jane Lyons: La riserva è stata istituita quando ho acquistato 7,5 ettari (19 acri) di terreno nel 1998. In quel periodo stavo lavorando a Quito come Capo dell’Americas Division of BirdLife International e una delle mie funzioni era aiutare a lanciare il programma Important Bird Areas (IBA) nelle Americhe. La prima area che abbiamo scelto era la zona Mindo, così l’ho dovuta visitare in modo abbastanza regolare come parte del programma. Durante una gita nella zona Mindo, mentre stavo visitando questo lotto particolare, mi è capitato di incontrare il proprietario (che viveva a Quito), al quale ho detto che sarei stata interessata ad acquistare, se mai fosse in vendita, la casa in campagna e l’azienda agricola. Accettò al momento, dicendo che era una zona troppo umida e aveva troppi alberi per le sue sei mucche. Per me, infatti, quegli alberi erano nella bella foresta con insenature definite che vi scorrono attraverso e abitata da rare specie di uccelli. Così ho acquistato la proprietà, ha preso le sue vacche, e alla fine ho buttato giù la casa e ricostruito la piccola zona che era stata “disturbata”. Quella prima proprietà ha lanciato la Riserva Las Gralarias e si trova nella parte più bassa e più occidentale della riserva. Da allora, ho acquistato le terre adiacenti al primo pezzetto di terreno, e la nostra fondazione e altri sostenitori hanno contribuito all’acquisto di più lotti, così che noi adesso possediamo più di 1.000 ettari di terreno, come parte della riserva. Abbiamo protetto le insenature e le foreste e anche rigenerato vecchi pascoli in modo che la riserva ora sembra un “mosaico”formato da vari habitat. Quando mi sono dimessa dal mio lavoro a Quito, mi sono trasferita nella riserva, dove ho iniziato a vivere e a lavorare permanentemente.
Mongabay: Quali sono alcune delle uniche sfide affrontate da una riserva privata rispetto ad una pubblica?
Gufo pigmeo della foresta pluviale (Glaucidium nubicola) a Las Gralarias. Questa specie è indicata come specie vulnerabile dalla Lista Rossa IUCN. Foto di: Winnie Poon. |
Jane Lyons: Penso che la sfida principale è che le riserve private non hanno il potere, le risorse, il personale che sono normalmente messe a disposizione alle riserve pubbliche. Abbiamo solo pochi membri scrupolosi dello staff più i volontari per svolgere tutto il lavoro , mentre una riserva pubblica gode di uno staff abbastanza ampio e di risorse e possono richiedere l’assistenza, se necessario, di altre agenzie governative. Le Riserve private sono alla costante ricerca di finanziamenti, mentre gli enti pubblici, in genere, hanno livelli di finanziamento più prevedibili.
Mongabay: Le riserve private hanno dei vantaggi?
Jane Lyons: Il vantaggio principale è che noi non ci facciamo coinvolgere dalla politica come gli enti pubblici che né sono inevitabilmente interessati. Essere indipendenti ci permette di fare ciò che riteniamo sia meglio per la salvaguardia , senza dover attendere dettami politici o senza subire i cambiamenti di principi come il cambiamento delle amministrazioni o essere ignorati o addirittura smantellati dai responsabili politici, ecc.
Mongabay: Da dove deriva il tuo finanziamento?
Jane Lyons: La nostra finanziamenti provengono da donazioni private, visitatori che osservano gli uccelli e da altri turisti, e da sovvenzioni.
Mongabay: Qual è la condizione della foresta intorno alla riserva? Ci sono piani da ampliare?
Jane Lyons: Ci sono zone boschive ancora belle al di fuori della riserva, ma sono minacciate e molte sono state abbattute. Il nostro obiettivo principale è quello di continuare ad acquistare habitat fondamentali in questo settore il più rapidamente possibile per salvaguardare le rimanenti foreste dalla distruzione e ampliare così la foresta pluviale protetta che è la Riserva Las Gralarias.
Mongabay: Che consigli daresti a chi è interessato a sostenere o avviare una riserva privata?
Cervo cerbiatto nano a Las Gralarias. Questa specie è considerata vulnerabile dalla Lista Rossa IUCN. Foto su cortesia di Jane Lyons. |
Jane Lyons: Sono stata attivamente coinvolta nella salvaguardia dell’ambiente dal 1976 e ho lavorato per le ONG (Organizzazioni non governative) ambientali e agenzie governative delle risorse naturali per 23 anni, prima di cominciare una riserva privata. Ho anche un dottorato in biogeografia e in particolare nella salvaguardia degli uccelli nell’ America Latina. Ho sempre saputo che la salvaguardia in situ era quello che ho desiderato fare da sempre, ma anche con tutta la formazione e la pianificazione. non è stato un processo facile. Quindi, il mio consiglio è di imparare il più possibile tutti gli aspetti della biologia della zona, la cultura locale e regionale e la politica, le leggi che interessano la zona, prefissatevi un ottimo piano concreto su ciò che voi potete realizzare, coinvolgete i vostri amici e colleghi per aiutarvi in qualsiasi modo possibile- dandovi una pacca sulla spalla, donandovi $ 5, fornendovi informazioni, cercandovi dei contatti, ecc. Leggete come molti casi di studio si possono derivareda altre parti del mondo e sviluppare una rete di sostegno, nonché di informazioni pertinenti. Quindi, siate pronti a lavorare 24ore su 7 giorni per realizzare il vostro sogno. La buona notizia è che tutto questo vale certamente la pena. Essere in grado di aiutare a salvare una parte della biodiversità del pianeta è estremamente difficile, ma anche immensamente gratificante e anche divertente. Si va a letto esausti ma felici di aver , probabilmente cercato di salvare una specie di rana dall’estinzione.
Mongabay: Come le persone possono aiutare o visitare la vostra riserva?
Jane Lyons: L’aiuto delle persone può fare una grande differenza, poiché esse continuando ad acquistare terreni , favoriscono l’ampliamento della riserva. Anche le persone possono aderire in qualità di membro. Accettiamo anche donazioni di qualsiasi importo tramite justgive.org e Las Gralarias Foundation. Siamo, inoltre, alla costante ricerca di volontari che devono aiutarci a cambiare i vari aspetti della riserva e la fondazione. Certamente, diffondere la parola agli altri interessati al nostro lavoro è sempre un grande aiuto per noi. Inoltre, i turisti possono venire a visitare e in tal modo contribuire a sostenere il nostro lavoro. Per visitare la riserva si prega di consultare il nostro sito web reservalasgralarias.com.
LA PARTICOLARITA’ DELLE FORESTE PLUVIALI
Tipica foresta a Las Gralarias. Foto di : Tim Krynak
Mongabay: Che cosa rende le foreste pluviali generalmente importanti?
Jane Lyons: Le foreste pluviali sono le foreste pluviali delle montagne. Le foreste delle zone d’alta quota attirano i venti prevalenti accompagnati dalle nuvole,e le nuvole portano, poi, pioggia sulle montagne. Infine, questa nebbia e pioggia si dirigono verso i torrenti e i fiumi e poi di nuovo verso gli oceani. Proprio le pianure pianeggianti delle foreste pluviali sono fondamentali per la sopravvivenza di innumerevoli specie e per la salute complessiva del pianeta, mentre le foreste pluviali montane sono fondamentali per fornire un unico habitat a molte specie montane endemiche e per aiutare a mantenere il ciclo globale dell’acqua. L’acqua piovana portata nell’entroterra dalle nuvole s’incanala nel tratto discendente e ritorna negli oceani, mentre la vegetazione della foresta pluviale favorisce l’habitat e protegge il terreno sottostante, rallentando così l’erosione della montagna.
Mongabay: Quali sono le uniche caratteristiche delle foreste dell’Ecuador?
Fruiteater in Scala (Ampeliodes Tschudii) a Las Gralarias. Foto di Tym Krynak |
Jane Lyons: “Il Pacifico digrada la foresta pluviale e foreste pluviali dell’emisfero occidentale sono tra gli habitat più minacciati del mondo. Queste foreste si trovano in alcune zone del Nord, del Centro e del Sud America. Sopravvivono in una striscia di terra molto stretta in altezza, incuneata tra le catene nord-occidentali e l’Oceano Pacifico. In Sud America, questo pezzetto di terra occidentale era separato dalla pianura orientale dell’Amazzonia quando le Ande sono state elevate. Le montagne alte formano una barriera lunga e abbastanza impenetrabile tra i sistemi meteorologici dell’Oceano Pacifico e le pianure orientali amazzoniche. E quando il ponte della terra di Panama fu costruito, la zona del Sud America a nord del Pacifico risultò separata dall’Atlantico. Tutte queste barriere e separazioni hanno portato all’ampia speciazione quanto alla nascita di interi ecosistemi .
La pendenza della foresta pluviale sulla costa pacifica dell’Ecuador si trova all’interno della zona di Chocó biogeografica. Questa piccola zona di terra detiene il più alto numero di una serie ristretta di specie di uccelli delle Americhe ed è sede di livelli proporzionalmente elevati di endemismo tanto quanto di altri tassi. E’ una delle regioni più piovose del mondo con una media di 2-3 metri di pioggia all’anno che proviene dall’Oceano Pacifico, sotto forma di nuvole e pioggia e torna all’Oceano Pacifico, in un processo di “riciclaggio” perfetto. Se queste foreste vengono distrutte non solo ci sarà una grande perdita di biodiversità, ma i modelli climatici regionali potrebbero essere gravemente perturbati.
L’Ecuador si trova lungo l’equatore nel punto in cui la zona di convergenza intertropicale oscilla tra nord e sud, portando con sé sia le correnti fredde del sud o le calde correnti calde del nord. Queste correnti sono fondamentali per la pesca e la diversità dell’ oceano lungo la maggior parte della costa del Pacifico del Sud America. Le foreste pluviali dell’entroterra sono un anello fondamentale nella catena di eventi che fanno della costa del Pacifico un ecosistema sano.
Mongabay: Le foreste pluviali hanno spesso preso una posizione secondaria in termini di ricerca e di conservazione a differenza di altri ecosistemi della foresta pluviale. Perché pensi questo?
Jane Lyons: Come per i più grandi animali più carismatici,i più grandi ecosistemi più carismatici hanno da tempo catturato l’attenzione del pubblico. Penso che questo è semplicemente il modo in cui le persone pensano e giudicano – siamo attratti e intimoriti dalle cose più preziose, grandi e belle! Cose più piccole e più sottili- dai gioielli all’architettura agli animali per gli ecosistemi- che si mescolano proprio in un ordine casuale. Questo non significa che gli ecosistemi più grandi e più carismatici non sono importanti,- perché certamente lo sono. Se distruggiamo una parte del nostro pianeta, distruggeremo il resto. Per esempio,se si distrugge l’habitat di svernamento della specie di uccelli migratori del nord.,allora stiamo pure condannando all’estinzione tali specie nel loro momento finale sui loro luoghi di riproduzione . Speriamo che non risulti insignificante distruggere un intero ecosistema, come le foreste pluviali.
Mongabay: L’ecosistema Chocó è poco conosciuto in tutto il mondo. Perché dovrebbe essere meglio conosciuto?
Jane Lyons: Ha bisogno di essere meglio conosciuto perché è una componente fondamentale della costa del Pacifico e quindi, de i sistemi dell’Oceano Pacifico. L’Oceano Pacifico orientale ci porta così importanti fenomeni come El Niño e La Niña, la zona di convergenza intertropicale ed oceano interconnesse e le condizioni meteorologiche che interessano il mondo intero. Il Chocó che si trova lungo la costa settentrionale del Pacifico è al centro di tutta questa attività.
Nuove specie di anfibi descritti quest’anno,Hyloscirtus criptico, che è stato ritrovato a Las Gralaria. Foto di Luis A. Colama (Centro Jambatu).
Tramonto a Las Gralarias. Foto di: Jane Lyons.
Leopardus tigrinus a Las Gralarias. Questo piccolo gatto-tigre è indicato come vulnerabile nella lista dello IUCN. Foto su cortesia di Jane Lyons
Hyloscirtus alytolylax a Las Gralarias indicate come specie quasi minacciata dalla IUNC. Foto di: Carl Hutter
Costruzione della strada nella regione. Foto su cortesia di Jane Lyons
Panorama dalla riserva Las Gralarias. Foto su cortesia di Jane Lyons.
Deforestazione nella regione. Foto su cortesia di Jane Lyons
Pristimantis eugeniae indicata come minacciata dalla lista dello IUNC. Foto di: Jaime Garcia
Centrolene Ballux indicata dallo IUNC come specie seriamente minacciata. Foto di: Tym Krynak