Tutti conoscono animali come la tigre, il panda, la balena azzurra, ma cosa si sa riguardo le altre milioni di specie che popolano il nostro pianeta? Molte di queste meravigliose, splendide e rare specie hanno ricevuto poca attenzione dai media, dai gruppi di tutela e dal pubblico. Questa serie si pone come obiettivo il tentativo di dare a queste “specie dimenticate” la giusta attenzione.
Sul coniglio striato di Sumatra non si sa quasi nulla, ma è probabilmente a rischio di estinzione. Foto di: Jeremy Holden/Fauna and Flora International.
Quando si leggono le parole “Sumatra” e “specie a rischio di estinzione” nella stessa frase, c’è una possibilità pari al 99 percento che si leggerà di uno di questi quattro animali: orangotango, tigre, elefante o rinoceronte. Questi quattro animali dalle grandi dimensioni che popolano l’ isola di Sumatra sono diventati la parola d’ ordine nella lotta contro la continua deforestazione dell’ isola. Ciò non ci sorprende in quanto queste specie includono alcuni degli animali pubblicamente più amati del mondo e, inoltre, sono tutti e quattro considerati in grave pericolo di estinzione dalla Lista Rossa dell’ IUCN. Ma nella maggior parte dei titoli di stampa riguardanti la crisi della deforestazione di Sumatra, queste quattro specie spesso mettono in ombra le migliaia di altre specie trovate sull’isola, molte delle quali a loro volta rischiano di estinguersi. Infatti, quando si leggono le parole “Sumatra” e “specie a rischio di estinzione”, quasi sicuramente non si legge nulla riguardo il coniglio striato di Sumatra.
“La maggior parte della popolazione locale non sa neanche dell’ esistenza di questa specie,” ha dichiarato la ricercatrice Jennifer McCarthy insieme all’ Università del Massachussets – Amherst a mongbay.com, aggiungendo che “nei villaggi locali di alcune zone possono aver sentito qualcosa riguardo la specie, ma veramente pochi sono coloro che sono riusciti a vederlo”.
Sebbene il coniglio striato di Sumatra sia noto alla scienza dal 1880, i biologi non gli hanno riservato quasi nessun importanza, almeno fino a tempi recenti. McCarthy scoprì il coniglio striato di Sumatra per caso, mentre faceva delle ricerche su altre specie: il leopardo nebuloso, il gatto dorato asiatico, il gatto marmorizzato e il gatto leopardo, in un progetto supportato dall’organizzazione Panthera, dalla fondazione MBZ per la conservazione delle specie e dal Progetto Leopardo Nebuloso. Così, quando la trappola fotografica della McCarthy scattò anche una foto al coniglio striato di Sumatra, la ricercatrice non poté fare a meno di interessarsene.
“Non ne sappiamo niente riguardo l’ecologia, l’habitat preferito, lo stato della popolazione della specie o le minacce che la specie si trova a dover affrontare” afferma la McCarthy.” Il nostro attuale studio ha tentato di raccogliere tutti i possibili fenomeni che si sono verificati nell’ isola di Sumatra riguardanti il coniglio striato, e crediamo di essere riusciti abbastanza bene, anche se, in realtà, possiamo dimostrare con certezza la presenza della specie soltanto in due aree: il Parco nazionale di Bukit Barisan Selatan e il Parco nazionale di Kerinci Seblat.”
Foresta e insenatura nel Parco Nazionale di Bukit Barisan Selatan. Foto di: Rhett A. Butler. |
“Fondamentalmente sappiamo soltanto che la specie esiste e che perdura, e nient’altro” aggiunge la McCarthy.
Popolando le fitte foreste montane, il coniglio striato di Sumatra, nella buona e nella cattiva sorte, è riuscito a tenersi nascosto a lungo. Le foto della specie sono quasi inesistenti e la maggior parte di quelle di cui disponiamo sono state scattate da trappole fotografiche. Eppure, nonostante le immagini siano offuscate, riescono a mostrare il fascino del lagomorfo: striature nero carbone, una delle quali termina a punta di lancia, il ventre bianco, la coda e il posteriore rossi e le orecchie corte fanno sì che questo coniglio non abbia simili sulla terra, fatta eccezione per l’unica specie affine, il coniglio striato annamita, che fu scoperto soltanto nel 2000 nel sudest asiatico. La McCarthy stessa definisce come “bellissimo” il coniglio striato di Sumatra.
Sebbene si conosca poco della specie, scavando a fondo nella letteratura e contattando i ricercatori, McCarthy è riuscita a mettere insieme un certo numero di notizie relative al coniglio striato di Sumatra, alcune delle quali però, attualmente, risultano essere inesatte.
“Ci sono vari aspetti inerenti all’ animale che abbiamo creduto di sapere,” dice la McCarthy. “Abbiamo creduto che questo coniglio fosse probabilmente un animale notturno, poiché la maggior parte delle fotografie sono state scattate di notte, tuttavia, durante le nostre ricerche abbiamo potuto constatare che ci sono stati diversi avvistamenti anche durante il giorno così che ora non possiamo affermare con assoluta certezza che si tratti di una specie notturna. Abbiamo inoltre ritenuto che vivesse al di sopra dei 600 metri di altezza ma, durante le nostre ricerche abbiamo verificato la sua presenza anche ad altezze minori, in modo tale da poter affermare che non si manifesta soltanto ad altezze superiori ai 600 metri. Abbiamo ritenuto che la specie occupasse per la maggior parte l’ intatta foresta primaria, ma c’è stato un avvistamento della specie in una foresta disboscata. Così, fondamentalmente possiamo avanzare delle ipotesi riguardo il comportamento e l’ecologia della specie, ma è necessario raccogliere molte più informazioni prima di poter affermare con certezza se i nostri dati siano esatti o meno.”
E’ proprio questo il punto. Quando viene chiesto quale studio è stato effettuato sulla specie, la McCarthy risponde francamente “Nessuno”.
“Non ci sono stati degli studi sulla specie nonostante le continue richieste per la ricerca da parte dei gruppi IUCN specializzati nella categoria dei lagomorfi”, ammette la McCarthy. “Ci sono stati alcuni precedenti scatti di trappole fotografiche, alcuni avvistamenti, ma il nostro studio è il primo che tenta di mettere insieme tutte queste informazioni per fornire un quadro più preciso di dove la specie possa manifestarsi”.
La carenza nella ricerca – e la mancanza di pubblicità – lasciano intendere anche che, attualmente, nell’ isola di Sumatra, non esiste un impegno volto alla conservazione delle specie focalizzato sul coniglio striato. Ciò lascia il destino del coniglio completamente connesso con quello della foresta di Sumatra che, come potrebbe affermare chiunque abbia un minimo di familiarità con quella regione, non è per nulla promettente: Sumatra ha perso dal 1985 la metà delle sue foreste, mentre dal 1975 il 90 percento delle foreste primarie è stato abbattuto. L’ isola è diventata il cuore della battaglia contro la deforestazione, condotta da attivisti che colpiscono quelle compagnie commerciali che, per produrre polpa di cellulosa, carta e olio di palma, stanno distruggendo la sua ecologia.
La McCarthy afferma che per salvare il coniglio striato di Sumatra dall’estinzione, la prima cosa da fare è quella di incrementare le misure di protezione per entrambi i Parchi Nazionali di Bukit Barisan Selatan e di Kerinci Seblat.
Ranger su elefanti di Sumatra in giro per il Parco Nazionale di Bukit Barisan Selatan. Foto di: Rhett A. Butler. |
“Sappiamo che il coniglio si trova nel Parco Nazionale di Bukit Barisan Selatan e nel Parco Nazionale di Kerinci Seblat, per questo abbiamo bisogno di ulteriori misure di sicurezza, nel tentativo di limitare la perdita e la degradazione dell’habitat naturale in queste aree”, afferma la McCarthy. “Provvedimenti del genere sull’isola di Sumatra non sono sempre facili da applicare perché esiste una continua richiesta di campi per l’agricoltura, per il disboscamento e per la costruzione di edifici. Sono state avanzate proposte per costruire strade attraverso i parchi e ciò non solo causa la perdita dell’ habitat, ma consente anche un facile accesso a quelle aree che precedentemente erano inaccessibili. Preservare l’ ambiente di questa specie è importante perché non vogliamo perderla senza sapere se essa possa esistere da qualche altra parte”.
In secondo luogo la specie necessita di un campione di ricerca.
La McCarthy ammette che “E’ stato difficile trovare i finanziamenti e trovare un’area di studio adatta”, ma aggiunge che “fino a quando non riusciremo a raccogliere maggiori informazioni sulla specie, non sapremo nulla sul loro status attuale, l’ habitat naturale o le minacce che la specie si trova ad affrontare”.
Attualmente il coniglio striato di Sumatra è inserito nella categoria dei “vulnerabili ” nella Lista Rossa dell’ IUCN. Ma la McCarthy afferma che è evidente che la specie è più in pericolo di quanto questa categoria suggerisca.
“Sono state posizionate parecchie trappole fotografiche sull’ isola di Sumatra ma la quantità di fotografie scattate al coniglio striato è minima, come anche il numero degli avvistamenti. Io penso che ciò stia ad indicare che la specie sia molto rara”, spiega la McCarthy, “inoltre, sebbene siamo a conoscenza del fatto che la specie possa essere presente in altre aree, possiamo documentare soltanto le recenti manifestazioni dei conigli striati di Sumatra in due zone: il Parco Nazionale di Bukit Barisan Selatan e il Parco Nazionale di Kerinci Seblat. Entrambe le zone si trovano sotto la perenne minaccia dello sviluppo urbano (strade e costruzioni abusive) e della violazione dei diritti della popolazione locale (agricoltura, villaggi e bracconaggio). Io credo che, a meno che una maggiore informazione non dimostri che la specie abbia un’ areale più ampio o che sia più numerosa di quanto noi riteniamo allo stato attuale, sia preferibile collocarla nella categoria delle specie a rischio di estinzione o delle specie a grave rischio di estinzione”.
Tuttavia, chiunque potrebbe aiutare il coniglio di Sumatra supportando il lavoro della NGO a Sumatra o facendo delle “scelte consapevoli” evitando quei prodotti che sono collegati alla deforestazione in Indonesia come polpa di cellulosa, carta, fibre di legno tropicale non certificato e l’insostenibile produzione dell’olio di palma, afferma la McCarthy. Inoltre servono disperatamente dei finanziamenti per le ricerche a Sumatra sul coniglio.
Naturalmente il coniglio striato di Sumatra non è l’unica “specie dimenticata” tra quelle presenti sulla più grande isola dell’ Indonesia. Sumatra ospita oltre 200 specie di mammiferi, 580 specie di uccelli, 200 specie di rettili, 60 specie di anfibi, 300 di pesci e, delle 10.000 specie di piante, soltanto la minima parte è conosciuta dal pubblico globale. Fino ad oggi gli scienziati hanno scoperto sull’ isola 17 generi di piante che non sono state trovate in nessun’ altra parte del mondo. Infatti, il fiore più alto del mondo, l’Amorphophallus Titanum, e il fiore più grande del mondo, la Rafflesia arnoldii, sono stati trovati soltanto –hai indovinato- nella foresta pluviale di Sumatra.
Forse è tempo quindi, quando parliamo di Sumatra, di tener presente non soltanto le tigri, gli orangotango, gli elefanti e i rinoceronti – non si tratta di quanto siano splendidi questi animali – ma di prendere anche nota del munjak di Sumatra (riscoperto solo recentemente, dopo averlo perso per 78 anni), il leopardo nebuloso della Sonda (classificato come specie a sé solo nel 2006), il pipistrello della frutta di Dayak (l’unica specie tra i mammiferi i cui maschi producono latte), il pino di Sumatra (che si trova nella categoria dei “vulnerabili” nella Lista Rossa), il dhole (uno dei predatori asiatici più in pericolo), l’ anatra alibianche (una delle più grandi e più a rischio del mondo) e, naturalmente, il coniglio striato di Sumatra, tra le centinaia e migliaia di altre specie.
CITAZIONE: Jennifer McCarthy, Todd Fuller, Kyle McCarthy, Hariyo Wibisono, Mark Livolsi. Using camera trap photos and direct sightings to identify possible refugia for the Vulnerable Sumatran striped rabbit Nesolagus netscheri. Oryx. 2012.
Riuscite ad individuare il coniglio striato di Sumatra in questa foto scattata da una trappola fotografica? Foto di: Jennifer McCarthy.
Uno di due conigli striate di Sumatra presi da una trappola fotografica della McCarthy. Foto di: Jennifer McCarthy.
Questo coniglio striato di Sumatra può essere perfino più difficile da vedere. Foto di: Jennifer McCarthy.
Il secondo coniglio striato di Sumatra preso dalla trappola fotografica della McCarty. Foto di: Jennifer McCarthy.
Uno sguardo da vicino al coniglio striato di Sumatra. Foto di: Jeremy Holden/Fauna and Flora International.