Un produttore di olio di palma ha spianato circa 7000 ettari di foresta pluviale nell’amazzonia peruviana, evidenziando i rischi dell’espansione dell’olio di palma nella più grande foresta tropicale del mondo, segnala El Comercio.
Tra il 2005 e il 2011, il Gruppo Romero, un conglomerato peruviano, ha trasformato centinaia di pianure di foresta pluviale in piantagioni di alberi d’olio di palma nel nordest del Perù nonostante la raccomandazione del Ministero dell’Agricoltura perché le piantagioni di palma siano coltivate su terra non forestale. Il Gruppo Romero è ora sotto inchiesta delle autorità peruviane, per aver violato l’articolo 310 del codice penale del paese, secondo El Comercio. Le attività della compagnia sono state documentate con fotografie e immagini dal satellite, confutando la dichiarazione del Gruppo Romero in base alla quale è stata coltivata solo terra che era stata deforestata molto tempo prima.
Immagini del satellite che mostrano l’estensione dell’olio di palma lungo le tre piantagioni del Gruppo Romero: Palma dell’Oriente, Palma del Caynarachi e Palma de Shanusi.
“Coloro che pensano di radere al suolo le foreste dell’Amazzonia per le piantagioni industriali di olio di palma dovrebbero essere perseguiti,” ha detto Clinton Jenkins, uno specialista GIS dell’Università Statale del Nord Carolina, a Mongabay.com. “ Possiamo vedere dallo spazio tutto quello che fanno, quindi verranno scoperti quando mentono.”
![]() (a) area totale ampliata delle piantagioni di olio di palma ad alto rendimento nelle antiche foreste e le terre autorizzate nell’Amazzonia Peruviana tra il 2000 e il 2010. (b) area sviluppatasi in pascoli, secondari, e antiche foreste dalle piantagioni di basso e alto rendimento nell’area in causa durante lo stesso periodo. Tabelle offerte da Gutierrez-Velez et al 2011. |
La denuncia viene un’anno dopo che uno studio pubblicato nel giornale Environmental Research Letters ha scoperto che cominciando dal 2000 il 72 percento dell’espansione dell’olio di palma nell’Amazzonia Peruviana è stato a spese della foresta. Lo studio ha concordato che l’espansione nelle aree forestali era più comune tra le piantagioni industriali come quelle condotte dal Gruppo Romero, piuttosto che le piantagioni a basso rendimento istituite da piccoli proprietari.
I risultati alimentano le preoccupazioni che l’espansione dell’olio di palma nell’Amazzonia potrebbe essere una crescente perdita nelle foreste pluviali della regione. Alcuni hanno posto la loro fede nel limitare l’espansione dell’olio di palma ai pascoli in degrado a basso rendimento – fino a oggi approccio dei grandi produttore nella vicina Brasile – ma fin’ora non è il caso del Perù, che ha visto un aumento netto della deforestazione negli ultimi anni. La produzione dell’olio di palma in Indonesia e Malaysia è una delle maggiori cause della deforestazione in questa parte del mondo.
Nel contesto globale, Perù è tuttora un piccolo produttore di olio di palma, non entrando nella classifica dei primi 25 produttori. Però nell’ultimo decennio, il governo ha aumentato gli incentivi sulla produzione, incluse le agevolazioni fiscali e i biocarburanti. Il grande profitto sulla raccolta vuol dire che si prospetta che l’espansione continui.