Leoni dietro alla recinzione nella Riserva di Tswalu Kalahari, Sud Africa. Foto di: Luke Hunter.
Secondo una nuova ricerca presentata in Ecology Letters, potrebbero essere necessari progetti per la costruzione di recinzioni su larga-scala in modo da permettere la sopravvivenza delle popolazioni di leoni in Africa. Stime recenti hanno calcolato che la popolazione di leoni si attesta in circa 15.000-35.000 unità, un’enorme diminuzione rispetto alla popolazione che nel 1960 contava circa 100.000 unità. Questo peggioramento della situazione ha spinto i ricercatori a suggerire una proposta controversa: un sistema di recinzioni per rinchiudere i predatori.
Secondo il co-autore Luke Hunter, capo del programma relativo ai leoni a Panther : “Queste scoperte evidenziano la gravità della crisi relativa alla sopravvivenza del leone oggi e le scelte limitate che abbiamo per assicurare un futuro alle specie, nessuno vuole ricorrere all’uso delle recinzioni intorno alle aree selvagge dell’Africa, ma senza un aumento massiccio ed immediato nell’impegno per la conservazione del leone, potremmo non avere altra scelta .”
Mentre la perdita dell’habitat naturale e la diminuzione delle prede ha fortemente inciso sulle popolazioni dei leoni, il conflitto leone-uomo, con l’aumento delle popolazioni umane in crescita e la diminuzioni di leoni, ha solo aggravato una situazione già complicata. I leoni sono costantemente uccisi da lance, avvelenati o da armi dato che vengono visti come flagelli che colpiscono il bestiame; inoltre possono essere pericolosi per l’uomo. Gli attacchi avvengono più frequentemente a causa della diminuzione delle prede e dell’aumento dell’invasione umana.
Gli scienziati hanno scritto che“i leoni sono considerati così pericolosi in Sud Africa che potranno essere reintrodotti solo dopo che le autorità gestionali provvederanno alla costruzione di recinzioni e saranno d’accordo per la cattura e la morte dei leoni fuggiti”, notando che la pratica controversa delle recinzioni per i leoni ha “prevenuto i maggiori conflitti tra leoni e umani nell’Africa del sud, e nonostante ciò questa strategia va nella direzione opposta alla conservazione etica del tenere protette aree non recintate.”
Lion in Tanzania. Photo by: Rhett A. Butler. |
Le recinzioni nelle riserve portano ad una serie di problematiche che includono un costo alto iniziale, l’incapacità degli animali di muoversi in maniera naturale o di migrare e problemi estetici. Secondo lo studio, tuttavia, se i leoni non verranno recintati (tenendo quindi fuori gli umani) circa metà dell’attuale popolazione potrebbe scomparire in circa 20-40 anni. Inoltre, le popolazioni recintate sono più economiche da sostenere. Lo studio stima che le recinzioni di una riserva costano circa $500 per chilometro quadrato, mentre le riserve senza recinzioni richiesto misure conservative per circa $2,000.
Hanno scritto i ricercatori: “Le popolazioni di leoni nelle riserve recintate sono significativamente simili alla loro capacità portante rispetto alle popolazioni non recintate.” Comparando le riserve recintate rispetto a quelle aperte, gli scienziati hanno anche scoperto che le riserve recintate mantengono le popolazioni di leoni vicino alla loro capacità portante a lungo termine. Questi leoni sono inoltre, secondo i ricercatori, “meno sensibili” alle densità umane vicine “presumibilmente perché le recinzioni riducono il bracconaggio, la perdita di habitat naturale, il pascolo illegale e prevengono i conflitti diretti”.
Ha dichiarato l’autore guida Craig Packer, dell’Università del Minnesota “ È chiaro che il lavoro per le recinzioni e le popolazioni non recintate sono estremamente costosi da mantenere”.
Gli autori notano che potrebbe essere il momento di iniziare a recintare villaggi e città che sono situati nei pressi del territorio selvaggio, ad esempio recintando le persone e lasciare fuori i predatori.
“In alcuni casi le zone occupate degli uomini con ecosistemi largamente selvaggi possono avere il bisogno di essere recintate come enclavi (ad esempio 30.000 persone vivono in 40 villaggi nella Riserva Nazionale di Niassa in Mozambico) come è avvenuto per ridurre i conflitti tra lupi e fattori nelle aree di allevamento del bestiame nel Parco Nazionale di Yellowstone”.
In qualsiasi modo proceda la gestione del parco, gli scienziati sottolineano che saranno necessari molti più fondi per permettere alle popolazioni di leoni di non diminuire ulteriormente.
Leone femmina adulto e due cuccioli di Masai Mara, Kenya. Foto di: Benh Lieu Song.
Leone e cucciolo nella Riserva Phinda Private Game, Sud Africa. Foto di: Luke Hunter.