Secondo una ricerca condotta negli ultimi mesi del 2012, la popolazione di marsovini senza pinna dello Yangtze, il fiume Azzurro (Neophocaena asiaeorientalis asiaeorientalis) si è dimezzata nell’arco di soli sei anni. Durante i 44 giorni di ricerca, gli esperti hanno stimato che attualmente sono 1.000 gli esemplari di marsovino di acqua dolce che abitano il fiume Azzurro e i laghi circostanti, in diminuzione rispetto al 2006 quando la popolazione ammontava a 2.000 unità. L’ecosistema del fiume Azzurro in Cina è stato decimato dalla costruzione della diga dalle Tre gole, dal traffico fluviale, dall’inquinamento, dall’elettropesca e dalla sovrappesca, fattori che, senza alcun dubbio, hanno trasformato lo Yangtze nel corso d’acqua più ostile tra i grandi fiumi del pianeta. Queste minacce ambientali hanno già causato l’estinzione del delfino di acqua dolce (Lipotes vexillifer), o baiji, e probabilmente del pesce spatola cinese (Psephurus gladius), considerato uno dei più grandi pesci d’acqua dolce al mondo.
“Il marsovino senza pinna si avvicina inesorabilmente all’estinzione”, afferma Wand Ding, responsabile della spedizione di ricerca e componente dell’Istituto di idrobiologia (IHB) dell’Accademia cinese delle scienze. L’IHB ha organizzato la spedizione in collaborazione con il Ministero dell’agricoltura cinese, il Fondo per la conservazione del baiji della città di Wuhan e la sezione cinese del WWF.
Durante la spedizione, i ricercatori hanno seguito 380 esemplari di marsovino senza pinna del fiume Azzurro, registrando un calo rispetto alle 851 unità rilevate nel 2006. Il gruppo ha scoperto ulteriori 540 esemplari in due laghi circostanti, il Poyang e il Dongting, stimando la popolazione totale a circa 1.000 unità. In base all’attuale tasso di diminuzione annua, calcolato al 13,7%, gli esperti affermano con preoccupazione che il marsovino del fiume Azzurro rischia di estinguersi entro il 2025. A conferma, il ritrovamento effettuato l’anno scorso da parte del WWF Cina di 32 esemplari senza vita nelle acque dei laghi.
Gli esperti credono che la popolazione si stia dividendo in gruppi sparsi a causa del traffico fluviale, delle dighe e della perdita di habitat. Dalle ricerche risulta che alcuni esemplari si riuniscono presso pontili e porti spinti dalla scarsità di pesci, rischiando però lo scontro con le navi.
Neophocaena phocaenoides, marsovino senza pinna in cattività. Research Centre for Aquatic Biodiversity and Resource Conservation of the Chinese Academy of Sciences. Provincia dello Hubei, Cina. Foto per gentile concessione del WWF.
“La scarsità di risorse ittiche e gli interventi invasivi da parte dell’uomo, come ad esempio il traffico fluviale, sono tra le principali minacce alla sopravvivenza del marsovino senza pinna nel fiume Azzurro”, fa notare Lei Gang della sezione cinese del WWF.
Numerose altre specie abitanti il fiume sono a rischio di estinzione: l’alligatore cinese (Alligator sinensis), lo storione (Acipenser dabryanus) e la tartaruga dal guscio molle dello Yangtze (Rafetus swinhoei) rientrano nella categoria delle specie in “pericolo critico”.
“L’ecosistema dello Yangtze, un grande fiume alimentato da un bacino di drenaggio, che un tempo ospitava centinaia di specie endemiche uniche, è senza dubbio uno degli habitat più danneggiati e ostili al mondo ad oggi ed è estremamente sconfortante tentare di allestire progetti di conservazione in questa area”, ha confessato Samuel Turvey della Società zoologica di Londra (ZSL), durante un’intervista a mongabay.com nel 2010. “Il problema è estremamente grave perché la regione sta attraversando un periodo di incessante sviluppo industriale, legato all’incredibile crescita economica della Cina, e inoltre perché il fiume costituisce l’unica fonte di risorse e sostentamento per un vasto numero di comunità locali a basso reddito.”
Mentre i conservazionisti combattono contro tutti questi problemi per mantenere in vita le specie locali, Li Lifeng, presidente dei programmi WWF nelle acque dolci, ha confidato a “Australia Network News” che in Cina gli sforzi per la conservazione “mancano di energia”.
Sebbene non abbia perso la speranza, Turvey ammette che la battaglia per salvare le specie che abitano il fiume si sta dimostrando frustrante.
“In simili circostanze, risulta spesso difficile immaginare l’effettiva realizzazione di progetti di conservazione. Non ci riamane veramente altro da fare che restare seduti a guardare specie animali sprofondare inesorabilmente verso l’estinzione? Com’è possibile rimanere impassibili di fronte a problemi ambientali di questo calibro?”
Nel frattempo, sembra che in Cina stia prendendo forma un altro enorme progetto idroelettrico, la diga di Xiaonanhai, che secondo gli ambientalisti segnerà la fine di molte delle specie rare del fiume Azzurro. Se la costruzione della diga verrà approvata, la struttura decimerà l’unica riserva ittica del fiume, ospitante 180 specie animali, tra le quali il marsovino senza pinna, lo storione cinese e probabilmente l’ultimo esemplare al mondo di pesce spatola cinese. Se la situazione rimane invariata, è possibile che nell’arco di qualche decennio lo Yangtze perda la maggior parte delle grandi specie che ne abitano le acque.
Neophocaena phocaenoides, marsovino senza pinna in cattività. Research Centre for Aquatic Biodiversity and Resource Conservation of the Chinese Academy of Sciences. Provincia dello Hubei, Cina. Foto per gentile concessione del WWF.
Neophocaena phocaenoides, marsovino senza pinna in cattività. Research Centre for Aquatic Biodiversity and Resource Conservation of the Chinese Academy of Sciences. Provincia dello Hubei, Cina. Foto per gentile concessione del WWF.