Cosa fai quando trasporti illegalmente 22,000 libbre di specie a rischio nella tua barca? Risposta: affondi in un barriera corallina protetta, nelle Filippine. Lunedì scorso un vascello cinese si è schiantato contro una barriera corallina nel parco nazionale marino Tubbatha; nel Sabato le guardie costiere filippine, mentre ispezionavano la nave, hanno scoperto 400 scatole di carne di pangolino. I pangolini, che sono mammiferi insettivori squamosi, sono stati a lungo decimati dal commercio illegale di animali selvaggi: la medicina tradizionale cinese stima preziose le loro squame, la loro carne è parte della loro dieta, e la zuppa fatta col feto di pangolino è considerata una delizia.
“Non basta che I cinesi siano penetrati illegalmente nei nostri mari, abbiano navigato senza carte d’imbarco e si siano schiantati in un parco nazionale marino, un sito che è parte del patrimonio mondiale” Jose Ma. Lorenza Tan, capo del WWF-Filippine, ha riferito alla stampa “ma ancor più deplorabile che posino come pescatori nel commercio illegale di vita selvaggia.”
Le autorità filippine hanno detenuto I dodici “pescatori” che guidavano la barca. Potrebbero affrontare 12 anni di prigione e multe fino a 300,000 dollari per bracconaggio, benché i criminali subiscono raramente una sentenza pari ai termini di legge.
Benché essi siano poco conosciuti a paragone degli elefanti, rinoceronti e felini, i pangolini si considerano gli animali che al mondo sono più volte vittima del commercio illegale. Delle due specie trovate in Asia, due sono nella lista fra le più a rischio, mentre due si ritengono quasi minacciate. Gli esperti temono che il mercato si estenda anche all’Africa. Non esiste alcuna evidenza del fatto che le scaglie di pangolino possiedano proprietà mediche, ma ciò non ha mai impedito che questi timidi e docili animali notturni scomparissero pian piano dalle foreste dell’Asia.
Un pangolino vivo confiscato in Sumatra da un bracconiere. Sfortunatamente I pangolini trovati sulle navi erano già morti. Foto di: Jefri Tarigan.