Severità ed estensione della siccità che nel 2005 ha colpito la Foresta Amazzonica. I dati sono basati su test che rilevano la resistenza della canopia allo stress idrico (misurazione effettuata sulle anomalie stagionali [JAS], registrate dallo scatterometro QuickSCAT). Per gentile concessione di Saatchi, 2012.
Secondo un nuovo studio pubblicato dalla rivista scientifica “Proceedings of the National Academy of Sciences”, l’imponente siccità, durata più del previsto, che ha colpito la foresta Amazzonica nel 2005, ha sollevato un importante questione: la più grande foresta tropicale del mondo sarà capace di fronteggiare gli odierni cambiamenti climatici?
La ricerca è basata sull’analisi delle osservazioni delle precipitazioni e sui dati satellitari che rilevano le caratteristiche della foresta, della struttura della canopia e che misurano la quantità d’acqua contenuta nelle foglie. Gli scienziati, guidati da Sassan Saatchi del Caltech, osservano la reazione della foresta pluviale alla siccità del 2005, la peggiore che si sia mai registrata in Amazzonia.
Essi hanno scoperto che più di 70 milioni di ettari di foresta presenti nella regione occidentale dell’Amazzonia — che di solito risulta essere meno vulnerabile alla siccità rispetto alle altre regioni — “ha subito un forte deficit idrico ed un corrispondente calo della struttura della canopia e della sua umidità durante la stagione secca del 2005”. Incredibilmente, gli effetti di quest’ultima hanno resistito per oltre quattro anni, fino alla seguente siccità del 2010, forse peggiore della precedente, causando un abbassamento persistente dell’umidità e della densità della canopia.
Queste scoperte danno credito alle preoccupazioni riguardanti il futuro della foresta, la quale sembra stia subendo un aumento degli effetti negativi della siccità, dovuti all’innalzamento delle temperature nella zona dell’Atlantico tropicale.
L’autore afferma che :”Se le siccità continueranno a presentarsi con una certa frequenza, ogni 5 – 10 anni, o più, probabilmente, vaste aree della canopia amazzonica, faranno fatica a recuperare la propria struttura e le proprie funzionalità”. “In particolare è stato dimostrato che delle aree molto estese della parte sud-occidentale dell’Amazzonia sono state duramente colpite dall’irregolarità crescente delle precipitazioni nell’ ultimo decennio, e ciò potrebbe rappresentare il “primo segnale rivelatore” del potenziale degrado su larga scala, causato dal cambiamento climatico.
La Foresta Amazzonica in Peru. Photo by Rhett A. Butler
I risultati si sommano alle prove sempre più numerose del fatto che: se le attuali tendenze di riscaldamento e deforestazione dovessero proseguire, l’ecosistema amazzonico rischierebbe di superare il punto di non ritorno, passando dalla fitta canopia della foresta pluviale a savane e zone boschive più aperte. Altri ricercatori hanno messo in guardia dai pericoli degli svariati fenomeni che messi insieme creerebbero minacce ben più grandi per l’Amazzonia, rispetto a quando si manifestano in casi isolati. Queste, infatti, potrebbero portare ad un incremento dei risultati negativi nella regione, come: l’aumento delle conversioni delle foreste in campi agricoli, aumento degli incendi e delle siccità.
CITAZIONE: Sassan Saatchi et al. “Persistent effects of a severe drought on Amazonian forest canopy”. PNAS Dec 28, 2012 http://www.pnas.org/cgi/doi/10.1073/pnas.1204651110