Il settore forestale nella Repubblica Democratica del Congo (RDC) è completamente fuori controllo, secondo un nuovo rapporto rivelatore. Compilato dalla Chatham House, il rapporto stima che almeno l’87 percento del diboscamento nella RDC era illegale nel 2011, rendendo la RDC come la nazione a più alto rischio al mondo per l’acquisto legale di prodotti di legno.
La RDC contiene la più grande distesa di foreste tropicali d’Africa, includendo gran parte della foresta pluviale del Congo. Tra l’altro ospita un numero di specie che non esistenti altrove, come l’okapi (Okapia johnstoni) e il bonobo (Pan paniscus) e molte altre. Il Paese ospita anche un numero di tribù indigene, molte delle quali hanno lottato contro il diboscamento illegale.
“Sebbene il tasso di deforestazione [della RDC] sia relativamente basso confrontato a quello di molte altre foreste tropicali, è tra i più alti del Bacino del Congo ed è in ascesa,” spiega il rapporto, aggiungendo che “soltanto il 10 percento circa delle foreste della DRC sono destinate al diboscamento al momento e la produzione di legno rimane bassa in rapporto all’area della foresta.”
Camion di legname nella DRC. Fotografia di: © Thomas Einberger/argum/Greenpeace.
Ma il diboscamento illegale aumenta: gli attuali prelievi di tronchi sono esattamente otto volte maggiori dei dati ufficiali governativi. Il problema più grande, secondo il rapporto, è il governo debole.
“La RDC è un luogo immenso, ed è estremamente impoverito e ripetuti anni anarchici di cleptocrazia e conflitto,” afferma l’autore del rapporto Sam Lawson a mongabay.com “In una nazione povera con poca industria, la deforestazione illegale è una tentazione per le società e per ufficiali corrotti di fare soldi.”
Lawson punta il dito contro un crescente mercato interno del legno nella RDC. Secondo il rapporto, gli abbattimenti per uso domestico sono raddoppiati negli ultimi sei anni.
“La crescente popolazione nelle città più grandi della RDC gioca il suo ruolo: la richiesta di legname per uso locale sta crescendo rapidamente, e c’è una fornitura ‘legale’ limitata,” nota Lawson.
La popolazione della RDC sta crescendo ad uno stabile 2,86 percento annuo secondo la CIA con un aumento della popolazione urbana del 4,19 percento dovuto in parte alla migrazione dalle campagne alle città.
Tuttavia, c’è abbastanza tempo per proteggere gran parte delle foreste della RDC.
Bonobo allo zoo in Francia. Il bonobo, una delle sette grandi scimmie, si trova soltanto nella RDC. Il Paese ospita anche scimpanzé e gorilla. Fotografia di Hans Hillewaert/Creative Commons 3.0.
“A differenza di altre nazioni con foreste tropicali, ci sono ancora molte preziose foreste che vale la pena salvare, e il ritmo con cui ciò che resta viene deterioriato e distrutto è ancora abbastanza lento,” spiega il rapporto.
Per avere la situazione sotto controllo, il rapporto della Chatham House raccomanda alla RDC di migliorare drasticamente la trasparenza, di aumentare gli sforzi della polizia, e di mantenere la moratoria sulle nuove licenze per il diboscamento industriale. Infine, la RDC deve fare i conti con il suo diboscamento su scala locale.
“Si deve anche riconoscere che la maggior parte del prelievo di tronchi nella DRC è al momento opera di diboscamento artigianale illegale per il mercato domestico e regionale. E’ importante che si compiano dei passi avanti per portare questo vasto settore sotto controllo formale,” evidenzia il rapporto.
![]() Okapi allo zoo di Miami Fotografia di: Nancy Heise/Dominio pubblico. |
Nonostante la grande epidemia di diboscamento illegale nella DRC, Lawson sostiene che uno “spiraglio di luce” è rappresentato dalle recenti leggi negli Stati Uniti, in Europa e in Australia che vietano le importazioni di legname prelevato illegalmente dall’estero.
“Questo spronerà il governo [della RDC] e le società di disboscamento ad iniziare a muoversi nella giusta direzione,” sostiene Lawson. “L’Unione Europea è impegnata attivamente nella DRC nel tentativo di migliorare la governance forestale, di supporto alla società civile, di monitoraggio indipendente e di negoziazione con il governo.”
Lawson evidenzia che qualsiasi legname importato dalla RDC debba essere considerato sospetto, un fatto evidenziato dalla recente confisca in Germania di legno di wengé congolese.
” [Gli importatori] non devono soltanto fare attenzione agli acquisti diretti,” aggiunge Lawson, “ma devono anche fare attenzione all’acquisto di prodotti in legno provenienti da luoghi come la Cina, che importa dei grandi quantitativi da questi ed altri stati colpiti dal diboscamento illegale.”
Globalmente il diboscamento illegale vale dai 30 ai 100 miliardi di dollari in guadagni illeciti, secondo un rapporto del 2012 dell’Interpol e del Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP) E’ anche responsabile del 15-30 per cento della perdita totale delle foreste nei tropici. Tale pratica danneggia non soltanto le comunità locali, minaccia la biodiversità ed aggrava il cambiamento climatico, ma da anche come risultato la perdita di fatturato per governi sempre più poveri. La guerriglia tra i diboscatori illegali e le comunità delle foreste sfocia spesso in violenza e talvolta omicidio.
“Quando le foreste vengono distrutte o deteriorate dal diboscamento illegale, i mezzi di sostentamento vengono danneggiati o distrutti,” afferma Lawson. “Il diboscamento illegale alimenta anche la corruzione ed i conflitti, impedendo all’intera nazione di svilupparsi. Ne consegue che i poveri rimangono poveri.”
Vista del fiume Congo da Maluku, RDC. Fotografia di: Pubblico Dominio.
Deforestazione nel bacino del Congo. Clicca sull’immagine per ingrandire.