Alcuni ricercatori di ritorno da una spedizione in una foresta nebulosa della Colombia hanno pubblicato delle foto dell’olinguito, un carnivoro la cui scoperta è recentissima.
La notizia della scoperta dell’olinguito (Bassaricyon neblina) ha fatto scalpore nell’agosto dello scorso anno, quando è stata annunciata dagli scienziati. Si trattava di un fatto eccezionale perché per la prima volta dagli anni Settanta veniva descritto un nuovo carnivoro nell’emisfero occidentale.
Da allora la creatura ha affascinato il mondo intero, spingendo i biologi a esplorare le foreste della Colombia e dell’Ecuador per vedere se quelli che credevano essere olinghi sono in realtà olinguiti. Ci sono stati numerosi avvistamenti, ma forse nessuno tanto adorabile quanto il cucciolo di olinguito fotografato a ottobre dai ricercatori che lavoravano a un progetto di restaurazione di una foresta nella riserva di La Mesenia in Colombia.
Cucciolo di olinguito trovato nel sito del progetto di SavingSpecies. Foto di Juan Rendon.
La scoperta dell’olinguito a La Mesenia potrebbe fare da catalizzatore per nuovi progetti di conservazione, secondo Roland Kays del Museo delle Scienze Naturali della Carolina del Nord, che collabora alla protezione e alle restaurazione dell’habitat dell’olinguito con SavingSpecies, un gruppo statunitense di conservazionisti.
“La scoperta dell’olinguito in queste foreste mostra la loro importanza rispetto alla conservazione globale, e mi fa pensare a chissà quanti altri segreti nascondono ancora” ha dichiarato Kays a mongabay.com via email. “Il denaro raccolto per comprare e proteggere sempre più ettari di foresta è un dono agli olinguiti e alle altre specie che popolano la foresta nebulosa, note e ignote”.
La foresta nebulosa andina che fa da casa agli olinguiti è una delle regioni col più alto tasso di biodiversità al mondo, dal momento che ospita moltissime specie endemiche. Tuttavia, spesso gli sforzi di conservazione di queste aree sono stati messi in ombra dai progetti di conservazione della ben più grande foresta Amazzonica. Anche Stuart Pimm, un biologo della Duke University e fondatore di SavingSpecies, ha dichiarato che l’olinguito è diventato ormai una delle specie portabandiera per progetti di conservazione di un ecosistema altrimenti poco apprezzato.
“La scoperta dell’olinguito nell’area in cui si sviluppa il nostro progetto in Colombia difende i metodi che usiamo nel nostro approccio scientifico alla conservazione” ha dichiarato Pimm. “Identificando e proteggendo le zone più ricche di specie si crea una rete di conservazione che salva specie che magari non sappiamo neanche che esistono, come l’olinguito. Siamo felici che questa specie sia diventata un’ambasciatrice eccellente per la conservazione delle foreste nebulose, così fragili e biologicamente diverse, in cui vive l’olinguito”.