Il gatto dorato africano. Immagine di John Gerrard Keulemans.
In un recente video distribuito dal progetto per la tutela della biodiversità del Gashaka Gumti, il più grande parco nazionale nigeriano, appare uno dei gatti selvatici meno conosciuti al mondo. Il video, girato con l’ausilio di una fototrappola, mostra un gatto dorato africano (Profelis aurata) intento a cacciare un pangolino tricuspide (Manis tricuspis), uno strano mammifero ricoperto di squame. Il progetto è coordinato dallo zoo di Chester in Gran Bretagna, come parte del programma di tutela “Act for Wildlife“.
“Per ogni immagine ripresa dalle fototrappole, molte non mostrano niente, come rami mossi dal vento o il posteriore di un animale lontano dalla portata della fotocamera! È per questo che è sempre eccitante riuscire ad avere un pezzetto decente di video che mostra un animale ed è doppiamente eccitante quando l’animale in questione adotta dei comportamenti particolari, come nel caso del nostro felino”, afferma Scott Wilson, capo della tutela e della ricerca ambientale presso lo zoo di Chester.
Il video è importante soprattutto perché offre agli scienziati la possibilità di osservare ciò che la lista rossa della IUCN nomina come “il gatto africano meno conosciuto”.
“Questo filmato conferma che il gatto dorato si trova in quell’area, inoltre fornisce informazioni sulla taglia, sul colore, sul suo comportamento durante la caccia e un importante indizio, cioè che i pangolini sono delle prede per questo felino”, dichiara Wilson. “Informazioni come queste non fanno altro che rafforzare ciò che conosciamo di questa specie”.
Il gatto dorato africano che attacca un pangolino all’interno del parco nazionale di Gashaka Gumti.
Ritrovato in Africa centrale e occidentale, il gatto dorato africano è stato oggetto ricerche solo di recente. Infatti, i primi video del gatto risalgono al 2011 e in uno di questi caccia un pipistrello (video in basso). Il gatto dorato africano è classificato dalla lista rossa della IUCN come specie in pericolo; minaccia principale è la deforestazione, inoltre la caccia di animali selvatici può portare all’estinzione delle prede di cui si nutre. Parlando delle prede del gatto dorato africano, Wilson ritiene di non essere sicuro del destino del pangolino nel video.
“Le fototrappole hanno un momento in cui vanno in stand by prima di essere attivate per la ripresa successiva. Nel video successivo il gatto dorato è andato via e si vede il pangolino che inizia a muoversi. Poi, in quello dopo, anche il pangolino è andato via (non sappiamo se è andato via per conto suo o se è stato “aiutato”)”.
Esistono quattro specie di pangolini in Africa e quattro in Asia. Le specie asiatiche sono altamente a rischio a causa del bracconaggio per le carni, le scaglie e anche per i feti.
Alcuni ambientalisti temono che, una volta estinti quelli asiatici, i bracconieri andranno a caccia di quelli africani.
Il video evidenzia anche l’importanza del parco nazionale di Gashaka Gumti, il quale ha un’estensione superiore allo stato del Delaware ed è ricco di biodiversità.
“Questo parco è uno degli ultimi territori selvaggi dell’Africa occidentale”, quasi 7.000 chilometri quadrati di superficie, è uno spartiacque essenziale, ricco di habitat variegati e di dense foreste che sono la casa di una vasta gamma di animali selvatici. Inoltre, è probabile che vi risieda l’unica popolazione ancora in vita della sottospecie di scimpanzé Nigeria-Camerun”, afferma Wilson.
Per fornire una protezione migliore al parco, casa di oltre 1.000 specie di mammiferi e di oltre 500 specie di uccelli, il progetto per la tutela della biodiversità del Gashaka Gumti lavora con le comunità locali, con lo staff del parco nazionale e con ricercatori.
Un gatto dorato africano si siede proprio di fronte alla fototrappola Panthera.
Un gatto dorato africano giocherellone che caccia un pipistrello di notte.