In quale regione del mondo i mammiferi sono più in pericolo? Dove si trova il maggior numero di specie di uccelli? E dove vengono scoperti nuovi anfibi? Indonesia e Malesia sono la risposta alla prima domanda; Amazzonia alla seconda e le Ande alla terza. Un nuovo studio della rivista statunitense Proceedings of the National Academy of Sciences – PNAS (Atti dell’Accadamia Nazionale delle Scienze, ndr) ha utilizzato dati raccolti a livello mondiale su 21.000 mammiferi, uccelli ed anfibi, per creare eccezionali mappe che evidenziano la mancanza di priorità nella tutela ambientale.
“Identificare le aree più importanti per biodiversità è essenziale per indirizzare le risorse destinate alla salvaguardia dell’ambiente. Dobbiamo sapere dove vivono le singole specie, quali sono più vulnerabili e dove l’attività dell’uomo le minaccia”, spiega l’autore principale dello studio Clinton Jenkins della North Carolina State University, “Disponiamo di dati migliori rispetto al passato e di migliori metodi di analisi. E ora li abbiamo combinati ai fini della tutela ambientale”.
Il risultato è una serie di sorprendenti mappe in scala 10 km x 10 km: 100 volte più accurate di quanto mai creato prima. Gli scienziati sperano che le nuove mappe possano indirizzare gli ambientalisti e chi stabilisce le linee politiche verso nuove aree da salvaguardare, prima che vadano perse. Una scala più precisa è particolarmente importante perchè, secondo questo studio, è “comparabile con le decisioni a livello locale circa le zone da adibire ad aree protette”.
Gli scienziati hanno creato una serie di mappe concernenti diverse tematiche, ivi comprese: la totale diversità all’interno di ciascun gruppo tassonomico (mammiferi, uccelli, anfibi), le specie minacciate, le specie che vivono in piccole home range (aree ben definite, all’interno delle quali ogni singola specie vive e svolge le proprie attività, ndr) e quindi particolarmente a rischio estinzione, e le specie recentemente scoperte.
Eco-regioni prioritarie, selezionate in base alle specie di vertebrati che vivono in piccole home range.
Mappe per gentile concessione della Jenkins et al. Cliccare per ingrandire.
Le mappe mostrano che – combinando tutte le specie di vertebrati – le aree che presentano maggiori biodiversità sono l’Amazzonia, il Brasile sud-orientale e l’Africa centrale. Sebbene rappresentino solo il 7,2% delle terre emerse, queste regioni ospitano infatti circa metà delle specie animali del pianeta.
Osservando le diversità di ciascun gruppo tassonomico, i ricercatori hanno scoperto che “per uccelli e mammiferi queste aree sono pressoché identiche: le foreste umide dell’Amazzonia, la foresta altantica brasiliana, il Congo, l’Arco Orientale africano e l’Asia sud-orientale (sia continentale, che insulare) ospitano il maggior numero di specie di mammiferi ed uccelli. Lo schema di distribuzione per gli anfibi è simile, anche se presentano eccezionali varietà nelle aree neotropicali”.
Uccelli e mammiferi che vivono in piccole home range sono stati individuati principalmente nelle Ande, in Madagascar e nelle isole sud-asiatiche. Poiché la maggior parte degli anfibi vive già in piccole home range, pochi hotspot (aree minacciate, nelle quali vive la maggior parte della biodiversità, ndr) sono stati individuati. Tuttavia, il 93% dei mammiferi, uccelli ed anfibi che vivono in piccole home range si trova solo nel 8,3% delle terre emerse. Alcune di queste aree – come la Papua Nuova Guinea, la costa orientale dell’Australia, quella occidentale del Nord America e piccole zone della Cina – non sono comprese fra gli attuali hotspot ambientali selezionati da Norman Meyers nel 1988. Lo studio conclude quindi che il miglior modo per proteggere le biodiversità globali è focalizzarsi su questi hotspots caratterizzati da una grande varietà di specie.
Infatti molti dei siti principali al momento non sono tutelati. Secondo questo studio, attualmente solo un terzo dei centri di biodiversità è protetto e solo l’11% è sottoposto a rigida tutela.
“Vi è una crescente preoccupazione che il tempo per espandere la rete globale di aree protette stia per scadere. I nostri risultati possono guidare questa espansione”, afferma il co-autore Lucas Joppa con “Microsoft Research”.
Mappe mondiali della varietà di specie, per differenti categorie di specie. La prima riga mostra la varietà di tutte le specie nel taxon. Per gli uccelli abbiamo selezionato solo le aree di riproduzione. La seconda riga mostra la varietà di specie minacciate (vulnerabili, in pericolo, od in serio pericolo secondo la IUCN Red List). L’ultima riga mostra le varietà di specie le cui aree geografiche sono inferiori rispetto all’area media per quel dato taxon. Le mappe usano una griglia 10×10 km e la proiezione equiareale di Exkert IV.
Mappe per gentile concessione della Jenkins et al. Cliccare per ingrandire.
FONTI: Clinton N. Jenkins, Stuart L. Pimm, and Lucas N. Joppa. Global patterns of terrestrial vertebrate diversity
and conservation. PNAS. 2013.