- Prima di questo annuncio, esistevano due metodologie principali per determinare quali fossero i terreni ad alto contenuto di carbonio (High Carbon Stock) e per stabilire delle regole di conversione della terra in piantagioni di olio di palma in modo sostenibile, l’High Carbon Stock Approach (HCSA), ed un altro conosciuto come HCS+.
- Adesso l’HCS Convergence Working Group, che comprende gli attori principali dell’industria dell’olio dip alma insieme alle ONG, ha annunciate a Bangkok which includes major players in the palm oil industry as well as NGOs, announced a Bangkok nel novembre 2016 che produrranno una guida HCSA revisionata e che rappresenta la convergenza tra gli approcci HCSA e HCS+.
- Le foreste tropicali, in cui crescono gran parte delle palme da olio grazie all’umidità tropicale, ambiente naturale delle piante, isolano delle grandi quantità di carbonio e proteggono gran parte della biodiversità terrestre, oltre a fornire un ambiente in cui vivere, cibo e medicine ai milioni di indigeni e comunità locali.
L’olio di palma è diventato uno dei prodotti più ricercati degli ultimi anni, facendo proliferare rapidamente le piantagioni lungo i tropici. Le palme da olio crescono attualmente in più di 40 nazioni, e la loro coltivazione è spesso associata ad alti livelli di deforestazione, specialmente nel Sudest asiatico e in maniera minore in Sud America.
Più o meno tutti, dai cittadini del mondo e i loro rispettivi governi ai gruppi della società civile e del settore privato, sono concordi sulla necessità di trovare dei metodi per proseguire con lo sviluppo economic senza distruggere ciò che rimane delle foreste del nostro pianeta. Ma quando si tratta di produrre olio di palma, non c’è molto consenso per trovare i metodi migliori per gli obiettivi di “deforestazione zero” che molte aziende hanno adottato, o perlomeno non c’erano fino ad ora.
C’erano essenzialmente due principali metodologie per determinare gli elementi che costituissero un terreno ad elevato stock di carbonio e per stabilire delle regole di conversione delle terre in piantagioni di olio di palma in una maniera sostenibile prima di questo comunicato. L’uno, l’High Carbon Stock Approach (HCSA), fu sviluppato nel 2010 da una coalizione di aziende e gruppi della società civile. L’altro, conosciuto come HCS+, è stato portato avanti due anni fa da un gruppo chiamato SPOM (Sustainable Palm Oil Manifesto), contenente anche molte aziende che avevano sviluppato l’HCSA.
Adesso tuttavia l’HCS Convergence Working Group, che comprende i più grandi protagonisti dell’industria dell’olio di palma (Asian Agri, Cargill, Golden Agri-Resources, IOI Corporation Berhad, KLK, Musim Mas, Sime Darby, Unilever, e Wilmar International) così come le ONG (Forest Peoples Programme, Greenpeace, Rainforest Action Network, TFT, Union of Concerned Scientists, e il WWF), ha annunciato a Bangkok nel novembre dello scorso anno che pubblicheranno una guida HCSA revisionata che rappresenta un punto di convergenza tra gli approcci HCSA e HCS+ agli inizi del 2017.
In altre parole, adesso vi sarà un insieme di norme concordate a cui dovranno attenersi le aziende per implementare gli impegni presi contro la deforestazione durante le loro operazioni.
““Il gruppo è concorde su un unico insieme coerente di principi per implementare l’impegno delle aziende nella “deforestazione zero” nelle loro attività con l’olio di palma e nella filiera”, secondo una dichiarazione dell’accordo “ I membri del gruppo hanno lavorato in maniera costruttiva per sviluppare delle raccomandazioni che forniscano un piano d’azione in avanti per affrontare i problemi che rimangono in maniera collaborativa e integrata.”
Le foreste tropicali, in cui crescono gran parte delle palme da olio grazie al fatto che l’umidità tropicale è l’ambiente ideale per la specie, isolano delle grandi quantità di carbonio e proteggono gran parte della biodiversità terrestre, oltre a fornire un ambiente in cui vivere, cibo e medicine ai milioni di indigeni e comunità locali.
L’accordo raggiunto dall’HCS Convergence Working Group include gli elementi fondamentali di una metodologia che protegga le foreste ad alto stoccaggio di carbonio (HCS) ed altre aree ad alto valore di conservazione (HCV) areas come i terreni di torba. La stratificazione delle foreste, il carbonio sotterraneo, e il processo decisionale sulle “giovani foreste regenerate”, una tipologia di foreste che è stata al centro dei disaccordi tra HCSA e HCS+, sono stati trattati nella nuova metodologia.
Ma il semplice raggiungimento della “deforestazione zero” non è l’unico obiettivo dell’approccio HCSA revisionato. Il ruolo che giocano le foreste nel mantenimento del clima globale attraverso l’intrattenimento del carbonio è anche preso in considerazione, così come l’implementazione del consenso libero, preventivo e informato (FPIC) delle popolazioni indigene e delle altre comunità delle foreste.
“L’accordo è un passo significativo per unire l’industria dell’olio di palma e tutti i suoi stakeholders verso una consapevolezza comune su come proteggere le foreste e le terre di torba.” dichiara Dato’ Lee Yeow Chor, amministratore delegato della IOI Corporation Berhad, “ Cosa ancora più importante, porterà ad azioni concrete e collaborative sul campo per ottenere questo risultato”.
A riconoscimento del fatto che la metodologia debba evolversi nel tempo, i membri dell’ HCS Convergence Working Group sostengono che non solo sono impegnati per proseguire con il miglioramento dell’approccio concordato che hanno proposto ma anche di trattare un insieme di problemi important che non sono ancora stati trattati, così come lo sviluppo di sistemi che assicurino delle valutazioni di alta qualità, e dei rimedi per le comunità i cui diritti sono stati violati.
Marcus Colchester del Forest Peoples Programme dichiara :“Diamo il benvenuto al nuovo accordo del metodo High Carbon Stock revisionato che includerà dei requisiti sociali per assicurarsi che i diritti e l’ambiente degli indigeni, delle comunità locali, dei piccoli proprietary e dei lavoratori vengano adeguatamente presi in considerazione. Rispetto per i diritti dei clienti, la sicurezza del cibo, il contributo della comunità nella pianificazione dell’utilizzo del terreno e il consenso prioritario, libero e informato sono dei mattoni critici per assicurarsi dei solidi risultati, accanto agli incentivi e al supporto, sia per le comunità che per i coltivatori, per mantenere le foreste e le aree ad alto valore di conservazione.”