L’esame di 504 specie di primati ha rivelato che il 60 percento è sulla via dell’estinzione e il 75 percento è in diminuzione.Tra il 1990 e il 2010 l’espansione agricola ha portato una distruzione dell’habitat dei primati di dimensioni pari a tre volte la Francia, con conseguenze per il 76 percento delle scimmie e delle scimmie antropomorfe.Le zone in cui si trova la maggior parte delle specie in pericolo sono il Madagascar e il Sudest asiatico. Quasi il 90 percento delle più di 100 specie di primati del Madagascar sta andando incontro all’estinzione.Anche la caccia, il disboscamento e l’allevamento di bestiame rappresentano delle minacce per i primati. Gorilla, scimpanzé, oranghi: i nostri cugini, le grandi scimmie antropomorfe, vacillano sul baratro dell’estinzione. E tutti sappiamo che noi esseri umani ci siamo dati un bel da fare per portarle fin lì. E gli altri primati? A quanto pare, non ci sono buone notizie nemmeno per loro. Un nuovo studio rivela che il 60 percento dei primati, tra cui drilli e gibboni, lemuri e tarsi, galagoni e scimmie ragno, è a rischio estinzione. Anche le specie che non corrono il rischio immediato di scomparire sono in pericolo, poiché il numero di tre quarti di tutte le specie di primati sta calando. Alejandro Estrada, primo autore dello studio e ricercatore senior all’Università Nazionale Autonoma del Messico, in un’email a Mongabay scrive: “I numeri suggeriscono che stiamo per raggiungere un punto critico, o forse lo abbiamo già raggiunto.” Estrada e altri 30 primatologi hanno pubblicato la ricerca sulla rivista Science Advances. Estrada afferma di aver notato, assieme a uno dei coautori, Paul Garber dell’Università dell’Illinois, che in tutti gli studi condotti su primati specifici in aree specifiche l’elemento mancante è sempre una comprensione più ampia dello stato di conservazione e delle minacce per tutti i primati. Ma non è un’impresa facile. I primati sono un gruppo vasto e diversificato di 504 specie, secondo il conteggio degli autori. Gli unici altri due ordini con tante specie sono i chirotteri e i roditori. Il team di ricerca ha iniziato mettendo insieme informazioni prese da studi già pubblicati, dalla Lista Rossa IUCN e dai database delle Nazioni Unite per capire dove siano diretti i primati e perché. I tamarini calvi (Saguinus bicolor), classificati come In Pericolo dall’IUCN, sono confinati in un habitat di circa 900.000 ettari attorno a Manaus, in Brasile: nel corso degli ultimi dieci anni, quest’area ha subito un cambiamento significativo della copertura del suolo. I dati dell’Università del Maryland visualizzati su Global Forest Watch mostrano che questa regione, tra il 2001 e il 2014, ha perso circa il 6 percento della propria copertura arborea mentre i suoi paesaggi forestali intatti (Intact Forest Landscapes), aree integre grandi abbastanza da conservare la biodiversità autoctona, sono frammentati e in degrado. Foto di Stavenn tramite Wikimedia Common (CC 3.0)/ valori approssimati sulla base di dati IUCN I ricercatori hanno disposto in delle tabelle le minacce, lo stato e le misure di conservazione a favore dei primati di 90 paesi di America centrale e meridionale, Asia, Africa continentale e Madagascar. “L’aspetto sorprendente della nostra analisi globale è che in queste quattro aree molte specie sono minacciate e le popolazioni di un numero ancora maggiore sono in calo,” ha dichiarato Estrada. Per esempio, quasi il 90 percento delle più di 100 specie di primati del Madagascar è minacciato.