- Negli ultimi due decenni, le emissioni luminose notturne in Nord America e in Europa sono aumentate di più del 70%.
- Un nuovo studio mostra che le luci artificiali attirano falene e altri insetti impollinatori lontano dalle piante.
- Questo fenomeno potrebbe persino rendere gli impollinatori diurni meno efficaci, costituendo un'ulteriore minaccia per le piante e per la sicurezza alimentare globale.
Popolazioni di api, pipistrelli, farfalle e altri impollinatori sono in declino da decenni a causa della perdita di habitat, delle malattie, dei pesticidi e del cambiamento climatico. Ora, gli scienziati hanno documentato un’ulteriore minaccia per gli impollinatori: l’inquinamento luminoso notturno.
In un recente studio pubblicato su Nature, alcuni ecologisti hanno mostrato come le piante che crescono in prossimità delle luci stradali vengano impollinate molto meno spesso di notte e come producano meno frutti rispetto alle loro controparti non illuminate. A sua volta, questo potrebbe compromettere l’efficienza degli impollinatori diurni negli stessi campi, concludono gli autori.
“Anche se gli impollinatori diurni sono di solito più numerosi di quelli notturni, i primi non riuscivano a colmare la differenza nella mancata impollinazione di piante tenute sotto la luce artificiale” ha affermato Eva Knop, un’ecologista dell’Università di Berna in Svizzera e l’autore principale di questo studio. “Delle ricerche hanno mostrato che gli impollinatori notturni sembrano essere più efficaci nel trasferire il polline tra le piante rispetto alle loro controparti [diurne]” ha raccontato Knop a Mongabay.
Gli scienziati stimano che un terzo di tutte le coltivazioni da reddito dipenda dall’impollinazione mediata dagli animali. Molte piante ricevono la maggior parte della loro impollinazione di notte, soprattutto nei climi tropicali e desertici. Queste piante attraggono gli impollinatori notturni producendo delle fragranze allettanti e una grossa quantità di nettare.
Sfortunatamente, gli impollinatori attratti dalla luce, come le falene, trovano la luce artificiale più seducente del nettare. Secondo le statistiche pubblicate, simili emissioni luminose sono aumentate di più del 70% in Nord America e in Europa negli ultimi due decenni, in particolare nelle aree residenziali.
Per determinare se le luci notturne influenzino o meno l’impollinazione notturna, Knop e la sua squadra hanno trovato 14 prati di cardo giallastro (Cirsium oleraceum) nelle colline pedemontane della Svizzera che fossero ecologicamente simili e hanno installato delle luci stradali mobili in sette di questi. Usando degli occhiali per la visione notturna, i ricercatori hanno monitorato da vicino il comportamento degli impollinatori notturni sia nei prati bui che in quelli illuminati.
La squadra ha scoperto che l’esposizione alla luce ha ridotto le visite degli impollinatori notturni del 62%. Inoltre, i risultati hanno mostrato che mentre nei prati oscuri quasi 300 specie di insetti hanno visitato delle piante durante la notte, nei prati illuminati si è visto il 29% di specie in meno.
La squadra ha anche misurato quanti frutti siano stati prodotti dai cardi giallastri sotto i due trattamenti. Hanno scoperto che l’illuminazione prolungata per ore ha causato una riduzione del 13% nella produzione di frutti di cardo giallastro e ciò è stato attribuito alla minore impollinazione.
Lo studio della squadra suggerisce che l’impollinazione dei fiori durante il giorno è più efficace per le piante visitate da un numero maggiore di impollinatori notturni. Ne consegue che le luci della notte potrebbero anche far diminuire l’impollinazione delle api e di altri visitatori diurni. Come questa connessione possa avere luogo non si è ancora capito, afferma Knop.
L’impollinazione è un servizio fondamentale per gli ecosistemi, che fornisce nutrimento, riparo e habitat a centinaia di migliaia di specie, perciò questi impatti sulla vita notturna preoccupano gli ecologisti. “L’effetto di un utilizzo diffuso delle luci artificiali notturne potrebbe avere delle ripercussioni sull’ecologia e sull’evoluzione, che si riverberano attraverso le catene alimentari in modi che non non possiamo ancora predire”, afferma in una sua mail John N. Thompson, illustre professore di ecologia e biologia evolutiva all’Università della California di Santa Cruz, che non è coinvolto nello studio.
Infatti, gli impatti più gravi dell’inquinamento luminoso sugli impollinatori e altre specie sensibili alla luce devono ancora vedersi, si preoccupano Thompson e altri ecologisti.
I ricercatori illustrano varie misure che i cittadini possono adottare per aiutare gli insetti e altri impollinatori nel loro vicinato: tenere le luci esterne spente di notte, piantare più fiori, che sboccino in periodi diversi dell’anno e non usare mai i pesticidi.
CITAZIONI
- Knop, E., Zoller, L., Ryser, R., Gerpe, C., Hörler, M., & Fontaine, C. (2017). Artificial light at night as a new threat to pollination. Nature, 548(7666), 206-209.
Annie Roth (AnnieRoth_AtSea) è una studentessa laureata del Dipartimento di Comunicazione Scientifica all’Università della California, di Santa Cruz. Potete trovare qui qui altre storie pubblicate da studenti di quest’università per Mongabay .
Immagine di copertina: Chrysops caecutiens. Gentilmente concessa da PX Here.