- Rimangono solamente circa 3.577 ghepardi adulti nell'Africa meridionale, ha scoperto un nuovo studio.
- Più del 50% di questi animali vive in aree non protette, dove a volte vengono braccati a causa del conflitto con gli allevatori locali.
- La riconsiderazione dello status del ghepardo da Vulnerabile a A Rischio nella Lista Rossa IUCN potrebbe aiutare gli ambientalisti a generare una maggiore consapevolezza riguardo a questa specie e ad “aprire più strade per finanziare gli sforzi di conservazione e di monitoraggio della popolazione” affermano i ricercatori.
Un anno fa gli scienziati hanno prodotto una relazione secondo la quale i ghepardi erano scomparsi dal 91% del loro raggio di azione. Nella loro indagine i ricercatori raccomandavano di riclassificare il ghepardo (Acinonyx jubatus) dallo stato di Vulnerabile a quello di A Rischio nella Lista Rossa IUCN delle Specie Minacciate. Questo potrebbe portare a una maggiore attenzione e supporto verso questa specie a repentaglio, sostenevano.
Il ghepardo, tuttavia, rimane ufficialmente classificato nella Lista Rossa IUCN come Vulnerabile.
Ora, in un nuovo studio, gli scienziati hanno chiesto nuovamente che questa specie venga riclassificata come A Rischio.
Analizzando le milioni di osservazioni dei ghepardi, una squadra di ricercatori ha concluso che rimangono solamente circa 3.577 ghepardi adulti nell’Africa meridionale, all’interno di un’area di 789.800 km² tra Namibia, Botswana, Sudafrica e Zimbabwe. Più del 55% di questi ghepardi vivono nella sola Namibia, hanno riportato i ricercatori nello studio pubblicato nella rivista specializzata PeerJ.
“Questa è l’area con la popolazione di ghepardi allo stato selvatico più numerosa rimasta sulla Terra” afferma in una sua dichiarazione Varsha Vijay della Duke Unioversity, autrice principale di questo studio. “Sapere quanti ghepardi ci sono e dove si trovano è cruciale per sviluppare dei piani adeguati di gestione per la tutela di questa specie.”
I ricercatori inoltre stimano che potrebbero esserci altri 3.250 ghepardi, i quali risiederebbero in aree che potenzialmente corrispondono al loro habitat o in luoghi dove essi potrebbero vivere, ma dove non sono stati osservati di recente. Tuttavia la squadra ha meno fiducia in questa stima. “Sappiamo che ci sono circa 3.500 ghepardi. Potrebbero essercene il doppio, ma non possiamo provarlo” ha raccontato alla rivista National Geographic Florian Weise, del gruppo ambientalista statunitense Claws Conservancy e pure autore principale dello studio.
Lo studio ha valutato che dei 3.577 ghepardi conosciuti, meno del 50% vive all’interno di aree in qualche modo protette, come il Parco Nazionale di Kruger in Sudafrica. Il resto vive in aree non protette, per lo più dedicate all’allevamento di bestiame o alla produzione di selvaggina. Molti degli allevatori che condividono il loro territorio con i ghepardi considerano questi animali come una fonte di conflitto, hanno scoperto i ricercatori. Mentre solo pochi ricorrono effettivamente all’uccisione o all’intrappolamento di questi animali, i ricercatori affermano che la persecuzione da parte di anche solo alcuni allevatori può causare il declino delle popolazioni di ghepardo.
“Il futuro dei ghepardi dipende fortemente dal lavoro [necessario] con gli allevatori che ospitano questi grandi felini sui loro territori, affinché riescano a sopportare il costo più alto della convivenza” ha affermato Weise.
Dato che la stima delle popolazioni di ghepardo di questo studio è l’11% più basso dell’attuale dichiarazione dell’IUCN per la stessa regione, gli autori scrivono che la specie dovrebbe essere urgentemente riclassificata dallo stato di Vulnerabile a quello di A Rischio. Questa revisione di status potrebbe aiutare gli ambientalisti a generare una maggiore consapevolezza riguardo a questa specie e ad “aprire più strade per finanziare gli sforzi di conservazione e di monitoraggio della popolazione”, si afferma nella dichiarazione. Questo studio è stato supportato dall’Iniziativa per i Grandi Felini della National Geographic Society.
CITAZIONI:
- Weise FJ, Vijay V, Jacobson AP, Schoonover RF, Groom RJ, Horgan J, Keeping D, Klein R, Marnewick K, Maude G, Melzheimer J, Mills G, van der Merwe V, van der Meer E, van Vuuren RJ, Wachter B, Pimm SL. (2017) The distribution and numbers of cheetah (Acinonyx jubatus) in southern Africa. PeerJ 5:e4096 https://doi.org/10.7717/peerj.4096
Correzione (12/12/2017): Una versione precedente di questo articolo citava la Dr.ssa Varsha Vijay come coautrice dello studio. Ella è uno degli autori principali e abbiamo aggiornato l’articolo perché ciò venisse espresso correttamente.