- Di solito la notorietà dei predatori deriva soprattutto dai loro attacchi a scapito di animali domestici e bestiame o dall'essere fonte di malattie piuttosto che per le preziose (e spesso meno evidenti) funzioni svolte.
- Un articolo pubblicato sulla rivista Nature Ecology and Evolution elenca i benefici che i predatori offrono all'uomo, documentati nella letteratura scientifica.
- Gli autori hanno evidenziato degli esempi che spaziano tra diverse possibilità, come quella dei leoni di montagna di ridurre gli scontri tra cervi e automobili, pipistrelli che fanno risparmiare ai coltivatori di mais almeno un miliardo di dollari l'anno e avvoltoi che rimuovono tonnellate di rifiuti organici.
Secondo un’analisi degli studi, i predatori sono d’aiuto all’uomo molto più di quanto gliene venga reso atto, nonostante la natura antagonista del loro legame.
“Mentre i predatori e i soprofagi sono una grande fonte di conflitto, come i grandi felini africani o asiatici o il dingo australiano, esistono molti esempi in cui riescono ad offrire dei benefici all’uomo”, ha dichiarato. Christopher O’Brian, ecologo presso l’Università del Queensland in Australia. “Il nostro articolo indica gli studi che hanno dimostrato l’esistenza di questi vantaggi ad ampio spettro”.
Di solito la notorietà dei predatori deriva soprattutto dai loro attacchi a scapito di animali domestici e bestiame o dall’essere fonte di malattie piuttosto che per le preziose (e spesso meno evidenti) funzioni svolte. Tuttavia, il numero dei predatori è diminuito in tutto il mondo: ad esempio, la presenza dei leopardi è pari a meno di un quarto del loro range storico e anche la maggior parte delle specie di avvoltoi è diminuzione. Tali tendenze sono fonte di preoccupazione per gli scienziati, in quanto potremmo non comprendere l’importanza dei predatori prima che sia troppo tardi.
Così O’Bryan e i suoi colleghi hanno passato al setaccio la letteratura scientifica alla ricerca di informazioni sull’impatto che questi animali hanno sulle nostre vite. L’analisi ha portato alla luce molti esempi documentati di benefici offerti dai predatori: “a cominciare dai leoni di montagna che riducono gli scontri tra cervi e automobili e dai pipistrelli che ogni anno fanno risparmiare miliardi ai coltivatori di mais mediante la diminuzione dei parassiti, fino agli avvoltoi che evitano ingenti spese pari a milioni di dollari per la rimozione delle carcasse animali”, O’Bryan detto.
The research was pubblicata sulla rivista Nature Ecology and Evolution il 18 gennaio.
La previsione di uno studio che hanno scoperto è la seguente: se i coguari si spostassero nel territorio degli Stati Uniti orientali in cui una volta vagavano, il loro impatto sulle crescenti popolazioni di cervi nel corso dei prossimi trent’anni ridurrebbe del 22% gli incidenti stradali causati dai cervi, per un risparmio di 2,13 miliardi di dollari e un salvataggio di 155 vite.
Nel 2014, gli scienziati hanno calcolato che i pipistrelli fanno risparmiare agli agricoltori di mais più di un miliardo di dollari l’anno grazie al controllo dei parassiti. La ricerca sugli avvoltoi dello Yemen ha dimostrato che questi ultimi hanno eliminato più del 22% dei rifiuti organici di una città.
Ma secondo gli scienziati, tali benefici potrebbero scomparire insieme ai predatori e ai soprofagi, nel caso della loro mancata salvaguardia.
“Dobbiamo capire che se questi animali scompaiono, sarà l’umanità a perderci”: così ha dichiarato il coautore James Watson, scienziato esperto di conservazione presso l’Università del Queensland e la fondazione Wild Conservation Society (WCS).
Attualmente gli scienziati del team hanno bisogno di intraprendere ulteriori ricerche nel tentativo di consolidare la nostra comprensione di tali collegamenti con la salute umana, la sicurezza e l’economia.
Queste le parole di Watson: “Maggiore è la nostra comprensione dei benefici offerti da queste specie, meglio potremo individuare quelle situazioni che portano dei vantaggi reciproci sia alle specie che alle società, un risultato che potrebbe migliorare la protezione delle… specie terrestri in pericolo.”
FONTI
Gangoso, L., Agudo, R., Anadón, J. D., de la Riva, M., Suleyman, A. S., Porter, R., & Donázar, J. A. (2013). Reinventing mutualism between humans and wild fauna: insights from vultures as ecosystem services providers. Conservation Letters, 6(3), 172-179.
Gilbert, S. L., Sivy, K. J., Pozzanghera, C. B., DuBour, A., Overduijn, K., Smith, M. M., … & Prugh, L. R. (2017). Socioeconomic Benefits of Large Carnivore Recolonization Through Reduced Wildlife‐Vehicle Collisions. Conservation Letters, 10(4), 431-439.
Maine, J. J., & Boyles, J. G. (2015). Bats initiate vital agroecological interactions in corn. Proceedings of the National Academy of Sciences, 112(40), 12438-12443.
O’Bryan, C. J., Braczkowski, A. R., Beyer, H. L., Carter, N. H., Watson, J. E., & McDonald-Madden, E. (2018). The contribution of predators and scavengers to human well-being. Nature Ecology & Evolution, 1.
Immagine del banner: un leopardo in Tanzania. Foto di John C. Cannon.