- Un nuovo studio rivela che anfibi e rettili esotici venduti come animali da compagnia a prezzi economici hanno maggiori probabilità di essere abbandonati e ritrovarsi in natura, dove rappresentano un problema per la fauna selvatica autoctona.
- Gli autori della ricerca ritengono che molti proprietari di animali da compagnia non si rendono conto della responsabilità che comporta il possesso di tali animali, alcuni dei quali possono raggiungere grosse dimensioni e vivere molti a lungo.
- Gli stessi autori suggeriscono che ridurre il numero di animali da compagnia di certe specie molto popolari può contribuire a limitare il loro impatto, spesso dannoso, sugli ecosistemi.
Gli animali da compagnia esotici che diventano di grosse dimensioni e che possono essere acquistati a un prezzo basso hanno maggiori probabilità di essere abbandonati e finire in natura: è quanto emerge da un recente studio.
“È difficile capire come mai un proprietario possa decidere di liberare il suo amico domestico,” ha dichiarato l’ecologista Oliver Stringham della statunitense Rutgers University. “Uno dei motivi potrebbe essere un acquisto impulsivo senza la dovuta conoscenza dei bisogni dell’animale.”
Stringham è l’autore principale di uno studio pubblicato il 21 agosto sul Journal of Applied Ecology.
Talvolta questi animali alloctoni possono lottare, più di quanto i loro precedenti proprietari possano immaginare, per farsi strada nel loro nuovo ambiente. Tuttavia, in casi estremi, possono sterminare gli animali che predano, avere la meglio sulle specie autoctone e portare nuove malattie mortali: tutto ciò aumenta le probabilità di estinzione della fauna autoctona.
I ricercatori sanno che è stato il commercio di animali da compagnia a portare molti rettili e anfibi provenienti da altri luoghi a distruggere nuovi habitat, o il pitone birmano, un predatore di 5 metri e mezzo, a stabilirsi nell’Evenglades National Park, in Florida, dove è diventato una delle probabili cause della diminuzione del numero di uccelli e mammiferi autoctoni. Eppure i fattori che hanno aperto questo canale rimangono un mistero.
Stringham e i suoi colleghi hanno contato più di 1.700 specie di rettili e anfibi venduti come animali da compagnia tra il 1999 e il 2016. In cima alla lista ci sono le lucertole con 739 specie, seguite dai serpenti con 490 specie. Successivamente, sono andati alla ricerca di quelli che finivano in natura con maggiore frequenza come specie alloctone, basandosi su ricerche precedenti e su conteggi di animali invasori effettuati grazie alla “citizen science.” Il team ha anche cercato di trovare dei tratti comuni, come l’aspettativa di vita e le dimensioni delle diverse specie, negli animali che venivano rimessi in libertà più spesso.
In aggiunta al prezzo basso, per rettili e anfibi che raggiungono grosse dimensioni e vivono a lungo, aumentano le probabilità di essere abbandonati. Una volta acquistati questi animali esotici, i proprietari potrebbero rendersi conto di non essere in grado di gestirli, sostiene Stringham.
“Potrebbero sottostimare lo spazio e i costi necessari a tenere questi animali una volta adulti,” aggiunge. Un ruolo importante lo giocano anche i sentimenti. “Comprensibilmente, alcuni proprietari non vogliono sopprimere il proprio animale per ragioni etiche o affettive,” spiega Stringham.
Lui e i suoi colleghi suggeriscono che dei proprietari più informati potrebbero rappresentare una potenziale soluzione.
L’ecologista Julie Lockwood, sempre della Rutgers University, aggiunge che delle politiche che impediscano a un vasto numero di animali di stabilirsi in un nuovo ambiente potrebbero essere d’aiuto prima che il problema diventi insormontabile.
“Fermare l’espansione di una specie radicata spesso non è possibile e, se lo fosse, sarebbe molto costoso,” dichiara Lockwood.
“Quando si tratta di contrastare degli invasori in natura, la migliore cosa da fare è adottare misure preventive,” aggiunge. “Sebbene non sia possibile impedire completamente l’abbandono di animali da compagnia esotici, ridurne il numero sarebbe comunque utile a evitare che delle nuove specie si stabiliscano in un luogo diventando potenzialmente invasive.”
La foto del banner di un pitone birmano è di Susan Jewell/USFWS (Pubblico dominio) tramite Wikimedia Commons.
Citazione
Stringham, O. C., & Lockwood, J. L. (2018). Pet problems: Biological and economic factors that influence the release of alien reptiles and amphibians by pet owners. Journal of Applied Ecology.