- Un nuovo studio pubblicato questa settimana sulla rivista Nature Communications esamina come i livelli di deflusso delle acque piovane potrebbero reagire ai futuri cambiamenti della temperatura superficiale e dell'umidità atmosferica dovuti a cause naturali e attività umane.
- Il team di ricerca dietro lo studio afferma che si tratta della prima analisi globale che dimostra come gli eventi estremi di deflusso delle acque piovane, in risposta al clima e ai cambiamenti indotti dall'uomo, siano in forte aumento - e che l'entità dei deflussi continuerà probabilmente ad aumentare nella maggior parte delle regioni a tassi sostanzialmente più alti di quanto previsto dai precedenti modelli climatici.
- Gentine e il suo team sostengono che vi è "un bisogno urgente" di aumentare la resilienza della società umana sia ai cambiamenti climatici sia a quelli dell’ambiente, perché gli eventi estremi si stanno intensificando mentre la Terra si scalda sempre di più e i nostri attuali sistemi infrastrutturali potrebbero non essere in grado di farvi fronte.
Secondo un rapporto dell’Ufficio delle Nazioni Unite per la riduzione del rischio disastri e il Centro di Ricerca sull’epidemiologia dei disastri, le catastrofi legate al clima, come siccità, inondazioni e altri eventi estremi, rappresentano oltre il 90% dei 7.255 disastri registrati negli ultimi 20 anni, i quali hanno ucciso collettivamente 1,3 milioni di persone e provocato 4,4 miliardi di feriti, senzatetto o sfollati.
Di questi disastri legati al clima, il 43% sono inondazioni improvvise, una delle principali cause di decessi e danni economici causati da gravi eventi meteorologici in tutto il mondo. Uno studio del 2017 ha rilevato che le inondazioni sono responsabili di una media di 30 miliardi di dollari di danni economici ogni anno negli ultimi dieci anni. E mentre le temperature globali continuano a salire e l’impatto delle attività umane si accelera, un numero crescente di eventi di precipitazioni estreme renderà le alluvioni improvvise ancora più frequenti e costose.
Uno studio pubblicato sulla rivista Nature Communications la scorsa settimana, esamina come i livelli di deflusso delle acque piovane potrebbero reagire ai futuri cambiamenti della temperatura superficiale e dell’umidità atmosferica dovuti a cause naturali e attività umane. Il team di ricerca dietro lo studio, guidato da Pierre Gentine, professore associato di ingegneria ambientale presso la Columbia University di New York, afferma che si tratta della prima analisi globale che dimostra come gli eventi estremi di deflusso siano in forte aumento per via dei cambiamenti del clima e di quelli indotti dall’uomo – e che l’entità dei deflussi continuerà probabilmente ad aumentare nella maggior parte delle regioni a tassi sostanzialmente più alti rispetto a quelli previsti precedentemente dai modelli climatici.
Jiabo Yin della Wuhan University in Cina, l’autore principale dello studio, è attualmente uno studente in visita alla Columbia University di New York, dove lavora con il gruppo di ricerca di Gentine. Yin afferma che il team ha eseguito un’analisi idrologica su scala globale per determinare quali meccanismi fisici stanno causando l’aumento di precipitazioni estreme e di eventi di deflusso.
“Sappiamo che in futuro le precipitazioni e i deflussi estremi si intensificheranno in modo significativo, di conseguenza abbiamo bisogno di modificare le nostre infrastrutture”, ha detto Yin in una dichiarazione. “Il nostro studio stabilisce un quadro per indagare sulla risposta al deflusso.”
Dopo aver determinato i meccanismi che portano all’aumento delle precipitazioni e dei deflussi, i ricercatori hanno sistematicamente effettuato un confronto tra i tassi di deflusso, le temperature negli ultimi decenni e i livelli di precipitazioni in tutto il mondo. Hanno scoperto che nella maggior parte del mondo i cambiamenti nei deflussi delle acque piovane sono in linea o, in alcuni casi, persino superiori, a quelli delle precipitazioni estreme.
Dato che un’atmosfera più calda trattiene più umidità, e le precipitazioni sono il risultato della condensazione atmosferica del vapore acqueo, gli scienziati del clima hanno da tempo previsto precipitazioni estreme più intense a causa del riscaldamento globale. Tuttavia, Yin, Gentine e il loro team hanno determinato che i tassi di deflusso delle acque piovane avranno una risposta ancora più drammatica delle precipitazioni alle pressioni indotte dall’uomo, tra cui i cambiamenti climatici e i cambiamenti dell’uso del suolo come la deforestazione, che pongono minacce potenzialmente gravi agli ecosistemi e alle comunità.
“Queste forti reazioni implicano che si deve prestare maggiore attenzione alla risposta potenzialmente sottostimata dei deflussi al cambiamento climatico e antropogenico al fine di migliorare la nostra comprensione e proiezione degli eventi di alluvioni improvvise e migliorare la resilienza della comunità”, scrivono i ricercatori nello studio.
Gentine e il suo team sostengono che vi è “un bisogno urgente” di aumentare la resilienza della società umana sia ai cambiamenti climatici che a quelli dell’ambiente, perché i deflussi si stanno intensificando mentre la Terra si scalda e i nostri sistemi infrastrutturali esistenti potrebbero non essere in grado di farvi fronte.
“Il nostro lavoro aiuta a spiegare i meccanismi fisici sottostanti connessi all’intensificazione di precipitazioni e deflussi estremi”, ha detto Gentine in una nota. “Ciò contribuirà a migliorare le previsioni e gli avvisi di allerta. I nostri risultati possono aiutare a fornire una guida scientifica per la pianificazione della resilienza delle infrastrutture e degli ecosistemi e potrebbero aiutare a formulare strategie per affrontare il cambiamento climatico”.

CITAZIONI
• Roxy, M. K., Ghosh, S., Pathak, A., Athulya, R., Mujumdar, M., Murtugudde, R., … & Rajeevan, M. (2017). A threefold rise in widespread extreme rain events over central India. Nature Communications, 8(1), 708. doi:10.1038/nclimate1911
• Yin, J., Gentine, P., Zhou, S., Sullivan, S.C., Wang, R., Zhang, Y., & Guo, S. (2018). Large increase in global storm runoff extremes driven by climate and anthropogenic changes. Nature Communications 9. doi:10.1038/s41467-018-06765-2