- L'Argentina ha ufficialmente creato due grandi aree marine protette: il Parco Nazionale Marino di Yaganes, che si trova al largo della punta meridionale del Paese, e il Parco Nazionale Marino di Namuncurá-Burdwood Bank II, nell'Atlantico del Sud.
- Insieme, i due parchi coprono un'area totale di circa 98.000 chilometri quadrati.
- La pesca industriale è un'importante fonte di reddito per l'Argentina e allo stesso tempo una minaccia per la vita marina del Paese. Tuttavia, le zone destinate a diventare aree protette hanno registrato poca attività di pesca negli ultimi anni, il che ha contribuito a spostare i negoziati a favore della creazione di parchi marini.
L’Argentina ha ufficialmente creato due grandi aree marine protette: il Parco Nazionale Marino di Yaganes, che si trova al largo della punta meridionale del Paese, e il Parco Nazionale Marino di Namuncurá-Burdwood Bank II nell’Atlantico del Sud. Insieme, i due parchi coprono un’area totale di circa 98.000 chilometri quadrati.
Con la designazione di questi due parchi marini, l’Argentina ha aumentato l’area totale del suo oceano protetto a circa l’8%. Questo avvicina il Paese al raggiungimento del suo impegno, preso nell’ambito degli obiettivi di biodiversità della Convenzione delle Nazioni Unite sulla diversità biologica (CBD), di proteggere il 10% delle sue acque nazionali entro il 2020.
Recenti esplorazioni nelle aree ora designate come parchi hanno dimostrato che le acque e il territorio circostante ospitano una ricca varietà di creature marine tra cui il leone marino sudamericano (Otaria flavescens); il pinguino reale (Aptenodytes patagonicus), pinguino crestato (Eudyptes spp.) e i pinguini di Magellano (Spheniscus magellanicus); l’otaria orsina sudamericana (Arctocephalus australis); diverse specie di squali e razze; e rari coralli di acqua fredda. Molte specie marine presenti in questi parchi non si trovano da nessun’altra parte sulla Terra. Inoltre, il fondale marino è ricoperto da montagne, canyon e foreste di alghe giganti, come rivelato dalle spedizioni condotte dalla squadra del National Geographic Pristine Seas, dal Governo dell’Argentina, dal Governo della Terra del Fuoco e dal Forum per la conservazione del Mar della Patagonia.d.
“I nuovi parchi marini dell’Argentina rappresentano un passo significativo verso la conservazione dell’oceano e la diversità delle specie oceaniche nel Mar della Patagonia,” ha detto in una dichiarazione Claudio Campagna, scienziato marino presso la Wildlife Conservation Society (WCS), che ha fornito supporto per la creazione dei parchi. “Questi parchi permetteranno alla fauna marina di perseguire indisturbata i propri cicli vitali”.
La pesca industriale è un’importante fonte di reddito per l’Argentina e allo stesso tempo una minaccia per la vita marina del Paese. I dati del Global Fishing Watch, una ONG che traccia e condivide informazioni sulla pesca in tempo quasi reale, mostrano che pochissime navi pescano nelle aree ora designate come parchi nazionali marini. Questa prova ha contribuito a spostare i negoziati con l’industria ittica a favore della creazione di parchi marini, ha spiegato in una nota il Global Fishing Watch.
In tutto il mondo si sta sviluppando un movimento sempre più a favore dell’aumento della copertura delle aree marine protette. Dai 430 parchi marini registrati nel 1985 ci sono oggi più di 15.000 aree protette. Questi parchi coprono quasi 27 milioni di chilometri quadrati, ovvero circa il 7% degli oceani della Terra, secondo gli ultimi dati dell’archivio di dati Protected Planet delle Nazioni Unite (consultati al momento di scrivere questa storia).
Immagine di copertina di un pinguino saltarocce. Immagine di Enric Sala/Pristine Seas.