- Uno tsunami che ha ucciso più di 400 persone in Indonesia ha lasciato illesa l'ultima popolazione rimanente di rinoceronti di Giava.
- L'ultimo habitat della specie, il Parco nazionale Ujung Kulon, è stato colpito il 22 dicembre da uno tsunami provocato da un'eruzione del vulcano Anak Krakatau, ma i funzionari hanno confermato che i rinoceronti non si trovavano in pericolo.
- La calamità ha evidenziato ancora una volta il costante pericolo in cui si trova la specie e ha portato a ribadire gli appelli a favore della creazione di un nuovo habitat altrove per assicurare la sopravvivenza del rinoceronte.
Giacarta — uno tsunami devastante che ha ucciso più di 400 persone in Indonesia ha lasciato illesa l’ultima popolazione superstite di rinoceronti di Giava ma ha messo in evidenza ancora una volta le pericolose minacce a cui deve fare fronte questa specie fortemente minacciata di estinzione.
Il 22 dicembre, lo tsunami, causato da una frana nello Stretto della Sonda a seguito di un’imponente eruzione del vulcano Anak Krakatau, ha colpito la punta occidentale di Giava e l’estremità Sud di Sumatra. Il 27 dicembre, il numero di vittime confermato era pari a 429, con 154 persone disperse e date per morte.
Il vulcano, ciò che resta della leggendaria eruzione del Krakatau del 1883, è anche nei pressi del Parco nazionale Ujung Kulon di Giava, habitat degli ultimi rinoceronti di Giava al mondo (Rhinoceros sondaicus). Lo tsunami ha creato onde alte fino a 5 metri, alcune delle quali si sono abbattute sulla costa di Ujung Kulon, uccidendo due funzionari del parco e danneggiando gli uffici.
Si ritiene però che tutti i rinoceronti siano al sicuro, ha fatto notare Mamat Rahmat, responsabile del parco. Ha affermato che gli animali tendevano a riunirsi lungo la costa meridionale di Ujung Kulon, al riparo dall’impatto delle onde provenienti da Nord-Ovest. Secondo l’ultima stima, il numero di rinoceronti di Giava del parco ammontava almeno a 68 esemplari.
Ridwan Setiawan, dirigente nazionale per i rinoceronti presso WWF-Indonesia, ha affermato che una squadra congiunta aveva ricevuto l’incarico di valutare eventuali danni e di controllare le trappole fotografiche disposte vicino alla costa.
Come Mamat, ha dichiarato che sono stati trovati pochi rinoceronti nel tratto settentrionale colpito del parco e ritiene che il terreno collinare, il quale raggiunge un’altezza massima di 500 metri, abbia tenuto gli animali selvatici del parco al riparo dalle onde.
“L’area si trova a un’altezza piuttosto elevata. Penso che gli animali selvatici siano guidati da un istinto di sopravvivenza naturale che li porta a spostarsi sui terreni elevati”, ha affermato Ridwan.
Anak Krakatau ha eruttato centinaia di volte negli ultimi mesi e ha continuato a farlo anche dopo l’eruzione del 22 dicembre che ha portato al distacco del fianco sudoccidentale del vulcano. Secondo gli esperti, è stata la caduta in mare del fianco del vulcano ad aver causato lo tsunami. A partire dal 26 dicembre, una serie di eruzioni ha generato enormi pennacchi di cenere che si sono accumulati a terra.
Il 27 dicembre, l’agenzia indonesiana di geofisica, climatologia e meteorologia (BMKG) ha lanciato un allarme per il fatto che il vulcano aveva raggiunto il secondo maggiore livello di pericolosità su una scala di quattro livelli, indicando un incremento dell’attività vulcanica e la maggiore possibilità di un’eruzione di grande portata. Le autorità hanno vietato l’accesso all’area che si trova nel raggio di 5 km intorno al vulcano.
È da tempo che gli ambientalisti mettono in guardia contro la costante minaccia delle calamità naturali per i rinoceronti di Giava e hanno raccomandato di introdurre una nuova popolazione in un secondo luogo, al fine di garantire la sopravvivenza della specie.
“Data la pericolosità della zona, la cosa migliore è preparare immediatamente il secondo habitat, così come previsto da molto tempo” ha dichiarato Sunarto, esperto di fauna e flora selvatiche presso WWF-Indonesia, a Mongabay.
È risaputo che i rinoceronti di Giava preferiscono le foreste a bassa quota, ma trovare un habitat adatto al riparo dalla minaccia delle catastrofi naturali potrebbe rivelarsi difficile: l’Indonesia ospita i vulcani più attivi di tutto il mondo e solo quest’anno è stata sede di tre grandi terremoti e di due micidiali tsunami.
“Spero che non si verifichi un altro grande tsunami come quello del 1883”, ha detto Mamat riferendosi alle micidiali onde alte fino a 46 metri che, insieme alla cenere bollente e ai gas dell’eruzione del Krakatau, uccisero oltre 36.000 persone.
Tra i luoghi che si ritiene possano ospitare in futuro i rinoceronti di Giava si contano Cikeusik e Cikepuh, entrambi nei pressi di Ujung Kulon, nel dipartimento di Banten. Tuttavia, Cikeusik si trova nell’area di Pandeglang, duramente colpita dal recente tsunami.
Cikepuh, ritenuta dagli esperti come la migliore soluzione, si trova sulla costa meridionale di Giava e non è stata colpita dallo tsunami. Sono tuttavia presenti ostacoli burocratici che impediscono di dedicare l’area alla conservazione dei rinoceronti, tra cui il fatto che si tratta di un’area militare e che l’amministrazione locale prevede di renderla un parco ecoturistico.
Alcuni ambientalisti hanno chiesto di stabilire il nuovo habitat lontano dalle aree di Giava densamente popolate e in cui non c’è molta terra libera, ma per i funzionari ciò sembra la soluzione più complessa dal punto di vista politico.
Oltre alle calamità naturali quali le eruzioni vulcaniche e gli tsunami, il rinoceronte di Giava è minacciato da malattie che possono essere trasmesse dagli animali da allevamento e dai bovini ridotti in cattività che si trovano a Ujung Kulon o nei suoi paraggi.
Una volta, i rinoceronti si trovavano in tutto il Sud-Est asiatico, ma da quando la caccia di frodo a portato alla morte dell’ultimo membro della sua sottospecie continentale in Vietnam nel 2009, la sua ultima popolazione superstite si trova a Ujung Kulon, area protetta con superficie totale pari a 1.230 chilometri quadrati.
“Data la situazione attuale, abbiamo bisogno di incrementare al massimo i nostri sforzi in favore della conservazione”, ha detto Ridwan. “Le minacce [per i rinoceronti] causate dalle calamità naturali sono in aumento”.
La vicenda è stata riportata dal team indonesiano di Mongabay ed è stata pubblicata per la prima volta sul nostro sito indonesiano il 25 dicembre 2018.
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