- Le montagne sottomarine a profondità elevate che si trovano all'interno e nei pressi dei parchi marini australiani di Huon e Tasman Fracture sono state oggetto di un'indagine della durata di un mese che ha rivelato una spettacolare gamma di specie, come coralli molli piumati, spugne vitree a forma di tulipano, calamari luminescenti e pesci elefante.
- I ricercatori hanno esaminato 45 montagne sottomarine percorrendo 200 km e raccogliendo 60.000 immagini stereo e circa 300 ore di video.
- In prossimità della superficie hanno registrato dati su 42 specie di uccelli marini e otto specie di delfini e balene. A scopo identificativo i ricercatori hanno utilizzato anche una rete per prelevare alcuni degli animali delle montagne marine, molti dei quali potrebbero essere nuovi per la scienza.
Nelle profondità del fondale oceanico a sud della Tasmania si trovano centinaia di montagne sottomarine. Attualmente, quelle che si trovano a profondità elevate all’interno e nei pressi dei parchi marini australiani di Huon e Tasman Fracture sono state oggetto di un’indagine della durata di un mese che ha rivelato una spettacolare gamma di specie, come coralli molli piumati, spugne vitree a forma di tulipano, calamari luminescenti e pesci elefante. Il team ha inoltre scoperto più di 100 specie non identificate, che sicuramente la scienza non conosceva.
Le montagne presenti nei parchi marini si trovano a una profondità che va dai 700 a 1.500 metri e ospitano coralli d’acqua fredda fragili, che crescono lentamente e che sono minacciati dalla pesca, dall’estrazione mineraria in alto mare e dalle alterazioni della temperatura e dell’acidità marina causate dal cambiamento climatico. Tuttavia, accedere a queste profondità fredde, buie, dalla pressione elevata è estremamente difficile. Così gli scienziati e i responsabili dei parchi sono saliti a bordo dell’Investigator, una nave di ricerca che fa parte dell’Australia’s Marine National Facility e hanno utilizzato uno speciale sistema video progettato dal personale del CSIRO (Commonwealth Scientific and Industrial Research Organisation, agenzia indipendente del governo federale australiano responsabile della ricerca scientifica) per osservare ciò che si trova a migliaia di metri sotto la superficie dell’oceano.
Il sistema deep tow del peso di circa 350 kg, è dotato di quattro telecamere fissate all’interno di custodie in alluminio ad alta resistenza e di un cavo di fibra ottica che comunica in tempo reale alla nave le riprese dei fondali marini. Nel corso dell’esplorazione lunga un mese i ricercatori hanno esaminato 45 montagne sottomarine utilizzando tali telecamere: questo ha affermato Alan Williams, capo scienziato del viaggio, membro del CSIRO, in una dichiarazione. La ricerca si è svolta su un raggio di 200 km che ha portato alla raccolta di 60.000 immagini stereo e a circa 300 ore di riprese. I filmati hanno ripreso centinaia di coralli, compresi quelli che costituiscono gran parte del reef, detti sclerattinie (Solenosmilia variabilis) e molti altri coralli molli.
Queste le parole di Williams: “Anche se ci vorranno mesi per analizzare completamente le distribuzioni coralline, abbiamo già osservato comunità di coralli di acque fredde su molti rilievi più piccoli del fondale marino e cime rialzate lontane dalle montagne sottomarine, a una profondità di 1450 metri. Ciò significa nei parchi marini di Huon e Tasman Fracture c’è qualcos’altro oltre a questa importante barriera corallina, più di quanto credessimo”.
Nelle vicinanze delle montagne sottomarine il team ha avvistato calamari luminescenti, pesci elefante, squali di acque profonde, razze, pesci specchio e oreo. Inoltre, nei pressi della superficie hanno raccolto dati su 42 specie di uccelli marini e otto specie di delfini e balene. I ricercatori hanno utilizzato anche una rete per prelevare alcuni degli animali delle montagne marine a scopo identificativo. Molte specie, in linea con la loro provenienza da zone remote, si sono rivelate delle novità per la scienza.
“Per molti dei tassonomisti a bordo, questo è stato il loro primo contatto con le specie di corallo e di molluschi che avevano conosciuto e battezzato solo da campioni conservati”: questo è ciò che Williams e Nic Bax, direttore del del parco di ricerca ambientale nazionale Marine Biodiversity Hub del CSIRO hanno scritto sulla rivista online The Conversation.
In una delle montagne sottomarine il team ha avvistato quello che definiscono come “l’unica aggregazione di anguilliformi di acque profonde conosciuta nel mondo”.
“Prima d’ora abbiamo campionato queste anguille due volte e siamo ansiosi di saperne di più su questo raro fenomeno”, scrivono Williams e Bax, che hanno poi aggiunto: “Utilizzando una grossa piattaforma elettrica da pesca abbiamo catturato anguille femmine deponitrici di uova da una profondità di 1100 metri: una novità da riportare negli annali”.
Prima che le zone della Tasman Fracture Commonwealth marine reserve (creata nel 2007) e della Huon Commonwealth Marine Reserve (fondata nel 1999) venissero protette, i pescherecci vi praticavano la pesca intensiva. Secondo i ricercatori gli attuali studi possono fare chiarezza sia su ciò che cresce negli ambienti marini profondi, sia se i coralli danneggiati dalla pesca a strascico praticata sui fondali siano in fase si recupero dopo 20 anni di salvaguardia.
“Anche se non abbiamo alcuna prova della ripresa delle comunità di coralli, ci sono stati segnali che indicano che alcune singole specie di coralli, gigli di mare e ricci e sono nuovamente presenti”, ha affermato Williams.