- In Antartide il ghiaccio si sta sciogliendo sei volte più velocemente rispetto alla fine degli anni ’70.
- Tra il 1979 e il 2017 lo scioglimento dei ghiacci ha causato un innalzamento del livello dei mari globale di circa 14 millimetri.
- La velocità con cui i ghiaccio si scioglie è in aumento: negli anni ’90, ogni anno il continente antartico ne ha perse 40 miliardi di tonnellate; tra il 2009 e il 2017, la cifra è schizzata a 252 miliardi di tonnellate l’anno.
L’Antartide perde il proprio ghiaccio a una velocità che è sei volte maggiore rispetto alla fine degli anni ’70: in questo intervallo di tempo il livello dei mari si è innalzato di circa 14 millimetri.
Queste sono le conclusioni di uno studio pubblicato il 14 gennaio sulla rivista Proceedings of the National Academy of Science dal glaciologo Eric Rignot e dai alcuni suoi colleghi.
“E questa non è che la punta dell’iceberg, per così dire,” afferma Rignot, professore di scienze della terra all’Università della California, a Irvine. “Dato che la calotta di ghiaccio antartico continua a sciogliersi, nei prossimi secoli ci aspettiamo un aumento del livello dei mari di diversi metri.”
Utilizzando fotografie aeree, misurazioni radar prese dallo spazio e immagini del satellite Landsat, il team ha confrontato l’accumulo di neve sulla calotta antartica con la quantità di ghiaccio che si è staccata dai ghiacciai riversandosi nell’Oceano Antartico tra il 1979 e il 2017.
I risultati hanno rivelato che il ghiaccio antartico si sta sciogliendo molto più rapidamente oggi che nel passato. Approssimativamente, nei primi dieci anni presi in esame dagli scienziati, fino a tutti gli anni ’90, l’Antartide ha perso ogni anno 40 miliardi di tonnellate di ghiaccio. Tra il 2009 e il 2017, la cifra schizza a 252 miliardi di tonnellate l’anno.
Inoltre, i ricercatori hanno cercato una connessione tra l’aumento del livello dei mari negli anni analizzati con lo scioglimento in diverse località. Circa 6,9 millimetri provengono dall’Antartide Occidentale, 4,4 millimetri dall’Antartide Orientale e 2,5 millimetri dalla Penisola Antartica.
Rignot sostiene che la Terra di Wilkes, regione dell’Antartide Orientale che contiene più ghiaccio dell’Antartide Occidentale e della Penisola Antartica insieme, dagli anni ’80 contribuisce con costanza all’innalzamento degli oceani di tutto il pianeta. Un dato importante di questo studio.
“Probabilmente questa regione è più sensibile ai [cambiamenti] climatici di quanto si pensasse,” ha dichiarato Rignot, che lavora anche al Jet Propulsion Laboratory della NASA, a Pasadena, in California.
Il clima che cambia rafforza le “correnti occidentali polari,” ovvero dei venti che viaggiano verso occidente che, a loro volta, portano acqua calda e salata dalla profondità contro i bordi ghiacciati del continente.
“Dato che verso queste regioni si riversa una maggiore quantità di calore oceanico a causa del riscaldamento del clima e della riduzione dell’ozono, nei prossimi anni esse continueranno a contribuire dall’Antartide all’innalzamento del livello dei mari,” conclude Rignot.
L’immagine del banner, che mostra dei pinguini di Adelia in Antartide, è di Jason Auch tramite Wikimedia Commons (CC BY 2.0).
Citazioni:
Rignot, E., Mouginot, J., Scheuchl, B., van den Broeke, M., van Wessem, M. J., and Morlighem, M. (2019). Four decades of Antarctic Ice Sheet mass balance from 1979–2017. Proceedings of the National Academy of Sciences.
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