- Tredici organizzazioni ambientaliste stanno esortando i leader del mondo a sostenere un piano per proteggere, entro il 2030, il 30 percento delle terre emerse e degli oceani terrestri.
- Un recente studio ha mostrato che le aree incontaminate rimaste ancora al mondo costituiscono meno di un quarto della superficie terrestre.
- Il gruppo ha pubblicato una dichiarazione mentre i negoziatori si stavano riunendo in Giappone per iniziare la stesura di un piano volto a perseguire tale obiettivo.
Tredici organizzazioni ambientaliste hanno unito i loro sforzi per chiedere ai responsabili politici di proteggere le ultime riserve naturali del pianeta e, a tale scopo, di risparmiare quasi un terzo della Terra ai fini della conservazione.
“Il pianeta sta registrando una perdita di flora e fauna selvatiche nonché di luoghi incontaminati a una velocità senza precedenti” ha affermato Greg Zimmerman, direttore delle comunicazioni per la campagna Wyss Campaign for Nature.
In una dichiarazione rilasciata il 31 gennaio, la fondazione Wyss e altre 12 organizzazioni ambientaliste, tra cui il WWF, BirdLife International e la Wildlife Conservation Society hanno affermato che il futuro dell’umanità è legato a quello dei luoghi incontaminati della Terra e hanno esortato i leader mondiali a elaborare e finanziare politiche che favoriscano la conservazione delle aree incontaminate.
Una recente ricerca ha mostrato che, al mondo, è rimasto incontaminato meno di un quarto delle terre emerse e solo il 13 per cento degli oceani. Gli scienziati avvertono che la protezione degli ultimi ecosistemi incontaminati della Terra è di cruciale importanza per limitare le ripercussioni del cambiamento climatico, regolare le nostre fonti idriche e preservare l’habitat fondamentale che forniscono per la biodiversità.
I negoziatori si sono incontrati dal 28 al 31 gennaio a Nagoya, in Giappone, al fine di sviluppare un piano per proteggere il 30 percento delle terre emerse e degli oceani terrestri entro il 2030 che sarà completato in occasione dell’incontro a Pechino, nel 2020, della Convenzione sulla diversità biologica (Convention on Biological Diversity, CBD), accordo internazionale per la tutela della natura.
Secondo Zimmerman, i dibattiti in Giappone sono stati “un’opportunità per le nazioni per preparare rapidamente il terreno in favore di un nuovo e audace accordo mondiale nel 2020”.
La fondazione Wyss , che prende il nome dal suo fondatore, Hansjörg Wyss, sta investendo 1 miliardo di dollari per aiutare le comunità locali e i paesi a raggiungere l’obiettivo del 30 percento. Nel quadro della CBD, il piano sarà esteso fino al 2050 con un “nuovo accordo per le persone e la natura”. Secondo quanto dichiarato, per avere successo, lo sforzo deve “integrarsi perfettamente” sia con l’accordo sul clima di Parigi che con gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.
Tal fondazione sollecita l’attuazione della necessaria inclusione delle comunità indigene al fine di tutelare le aree naturali protette come pure l’elaborazione di obiettivi diretti e misurabili per guidare le attività del progetto. Secondo gli autori della dichiarazione, l’obiettivo è fermare l’estinzione e il declino delle specie nonché la perdita di ecosistemi.
“Lo sviluppo di questo piano nuovo e più ambizioso per proteggere la biodiversità è essenziale per la salute e il benessere di tutte le persone di tutti i continenti”, ha detto Zimmerman.
“Nel corso dei prossimi due anni, i leader mondiali hanno la possibilità di tracciare un nuovo futuro per i luoghi incontaminati rimanenti della nostra Terra […] attraverso finanziamenti sufficienti per gestire in modo efficace le aree protette”.
Immagine di megattera nel banner di Rhett A. Butler/Mongabay.
Citazione
Watson, J. E., Venter, O., Lee, J., Jones, K. R., Robinson, J. G., Possingham, H. P., & Allan, J. R. (2018). Protect the last of the wild. Nature, 563, 27-30.
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