- Le rane goccia d’oro (Brachycephalus ephippium) si trovano nella foresta atlantica del Brasile, dove si muovono tra le foglie cadute a terra in cerca di compagni.
- Tuttavia, i ricercatori hanno rilevato che tali rane non riescono a percepire i loro richiami ad alta frequenza emessi per l'accoppiamento.
- Mentre stavano effettuando ricerche sulle modalità con cui le rane comunicano per trovare compagni, i ricercatori hanno inaspettatamente scoperto che le rane emettono una luce fluorescente quando sono esposte ai raggi UV.
- I ricercatori non sono certi del motivo per cui ciò avviene ma affermano che potrebbe essere un modo per allontanare i predatori o attrarre i compagni.
Il suolo della foresta lungo la costa atlantica del Brasile ospita una specie di minuscole rane chiamate rane goccia d’oro (Brachycephalus ephippium), così chiamate a causa del loro colore arancio brillante che avverte i predatori del fatto che contengono una tossina mortale. Una nuova ricerca rivela ora un altro loro asso nella manica: sono fluorescenti.
La scoperta è giunta come una sorta di sorpresa. Un team di ricercatori di vari istituti di tutto il mondo stava studiando le capacità acustiche delle rane goccia d’oro. Durante la stagione degli accoppiamenti, le rane si spostano in gruppo tra le foglie cadute, emettendo flebili richiami sonori al fine di procreare. Quando però i ricercatori hanno analizzato la situazione più nel dettaglio, hanno scoperto che le piccole rane non erano in grado di percepire i suoni ad alta frequenza: non potevano sentire i loro propri richiami di accoppiamento.
La comunicazione riveste un ruolo importante nella vita delle rane. La maggior parte di tali animali attira i propri compagni con l’emissione di suoni (basti pensare al familiare gracidio udibile nelle paludi durante la primavera) e poche specie utilizzano altri mezzi di comunicazione. Per esempio, le rane danzanti dell’India, che popolano i corsi d’acqua in cui l’acqua si muove molto velocemente e che sono troppo rumorosi per i gracidii, muovono le zampe per sedurre i propri potenziali partner.
Come fanno allora le rane goccia d’oro, sorde ai richiami di accoppiamento, a trovare i propri partner? I ricercatori hanno pensato che la risposta potesse trovarsi in una sorta di comunicazione visiva e, in uno dei loro esperimenti, hanno orientato una fonte di raggi UV verso le rane.
Con loro grande sorpresa, il dorso e la testa delle rane hanno emesso una brillante luce blu fluorescente e opalescente.
Video della New York University Abu Dhabi.
Tale luce è prodotta tramite il fenomeno della fluorescenza, che si verifica quando determinate molecole assorbono la luce e, successivamente, la riemettono a lunghezze d’onda più lunghe. A differenza della bioluminescenza, reazione chimica che crea luce, la fluorescenza dipende dalla presenza di luce e non può avvenire in condizioni di completa oscurità.
Analizzando la questione in modo più approfondito, i ricercatori hanno scoperto che tutto lo scheletro delle rane è fluorescente ma che solo la pelle sul dorso e sulla testa è abbastanza sottile e priva di pigmenti da permettere alla luce di attraversarla. I risultati sono stati pubblicati il 29 marzo 2019 sulla rivista Scientific Reports.
I ricercatori non sono veramente certi del motivo per cui le rane goccia d’oro emettono luce se esposte ai raggi UV. Ipotizzano che potrebbe trattarsi di un ulteriore avvertimento per i predatori in cerca di uno spuntino o, forse, di un ausilio di cui dispongono le piccole rane per trovare i partner.
“I motivi fluorescenti sono visibili all’occhio umano solo sotto una lampada a raggi UV”, ha affermato Sandra Goutte, ricercatrice associata di post-dottorato presso la New York University Abu Dhabi che ha guidato lo studio. “In natura, se fossero visibili ad altri animali, potrebbero essere utilizzati come segnali comunicativi intraspecifici o come rinforzo della loro colorazione aposematica, con cui avvertono i potenziali predatori della loro tossicità.
“Tuttavia, sono necessarie ulteriori ricerche sul comportamento di queste rane e sui loro predatori al fine di individuare la possibile funzione di questa singolare luminescenza”.
Le rane goccia d’oro vivono nella foresta atlantica del Brasile, una delle aree naturali più degradate e in pericolo del pianeta. Resta solo il 3,5 per cento della sua foresta originaria, in quanto ampie zone sono state eliminate per fare posto alla soia, al bestiame e alla canna da zucchero.
Ma le rane goccia d’oro sono fortunate: vivono in una parte della foresta atlantica lungo la costa che è in gran parte scampata alla deforestazione grazie a una rete di aree protette. Ciò significa che dovrebbero esserci rane goccia d’oro (e tempo) in abbondanza per permettere ai ricercatori di spiegare perché si verifica tale fenomeno di fluorescenza.
Immagine del banner: Rana goccia d’oro, di Mauro Regalado Soares fornita tramite Wikimedia Commons (CC BY-SA 4.0).
Citazione: Sandra Goutte, Matthew J. Mason, et al. (2019). Intense bone fluorescence reveals hidden patterns in pumpkin toadlets. Scientific reports 9, Article number: 5388 (2019)
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Articolo originale: https://news-mongabay-com.mongabay.com/2019/03/video-scientists-surprised-to-discover-tiny-toadlets-can-glow/