- Secondo un nuovo studio, gli ippopotami, masticando durante la notte grandi quantità di erba ricca di silicio e defecando durante il giorno nel fiume Mara, contribuiscono a trasportare il silicio dalla terra all'acqua. Questo è vitale per la salute del fiume e dei laghi che si trovano verso valle.
- I ricercatori hanno analizzato campioni di terreno, acqua, erba ed escrementi di ippopotamo, raccolti in vari punti lungo il fiume Mara, scoprendo così che gli ippopotami, da soli, contribuiscono ad oltre il 76% del silicio che viene trasportato lungo il fiume.
- Se gli ippopotami del fiume Mara diminuissero, si potrebbe verificare una riduzione nella quantità di silicio che arriva sino ai laghi. Questo, a sua volta, causerebbe un aumento delle fioriture algali, che possono consumare l'ossigeno presente nei laghi a valle e ucciderne la fauna ittica.
Nel panorama della savana africana orientale, gli ippopotami e i loro escrementi rivestono un ruolo critico. Secondo un nuovo studio, questi enormi ruminanti, masticando durante la notte grandi quantità di erba ricca di silicio e defecando durante il giorno nel fiume Mara, contribuiscono a trasportare il silicio dalla terra all’acqua. Questo è vitale per la salute del fiume e dei laghi che si trovano verso valle.
Jonas Schoelynck, ricercatore post-dottorale presso l’Università di Anversa (Belgio) e autore principale dello studio, si trovava ad una presentazione sul ruolo degli ippopotami (Hippopotamus amphibius) nell’ecosistema del Mara quando, per la prima volta, si interessò al ruolo degli ippopotami nel trasporto di silicio (Si). “È stato in quell’occasione che ho avuto l’idea di collegare il comportamento degli ippopotami al ciclo del silicio,” ha detto Schoelnyck a Mongabay. “Avevo già visto ippopotami in natura e sapevo che spargono tonnellate di letame nell’acqua facendo roteare la coda. Dopodiché, si è trattato solo di trovare il team giusto e le risorse per poter condurre una spedizione nel Masai Mara.”
Una volta arrivati in Kenya, Schoelnyck e colleghi hanno raccolto campioni di terreno, acqua, erba ed escrementi di ippopotamo in vari punti lungo il fiume Mara. Lungo alcuni tratti del fiume, il gruppo ha avvistato fino a ottanta di questi pachidermi, mentre in altri ce n’erano pochi o nessuno.
Analizzando questi campioni, i ricercatori hanno scoperto che gli ippopotami inclusi nel loro studio consumavano, attraverso la vegetazione, circa 800 kg di silicio al giorno. Circa la metà finiva in acqua quando i ruminanti vi defecavano. Ulteriori calcoli hanno dimostrato che gli ippopotami, da soli, contribuivano ad oltre il 76% del silicio trasportato lungo il fiume. In breve, gli ippopotami fungono da pompe di silicio.
I ricercatori non hanno studiato gli altri erbivori presenti nell’ecosistema. Gli ippopotami dividono la loro giornata tra ruminare e passare un considerevole quantitativo di tempo in acqua per mantenere al fresco i loro corpi. È proprio in acqua che essi tendono a defecare, facendo roteare la coda e spruzzando il letame in giro. È il comportamento circadiano [delle 24 ore] degli ippopotami che causa questo trasporto massiccio di silicio verso il fiume, contrariamente a tutti gli altri animali, sebbene il numero totale degli altri erbivori presenti superi la popolazione locale di ippopotami,” ha detto Schoelnyck. “Più ci si allontana dal fiume, meno è probabile che il silicio, presente negli escrementi animali, riesca a raggiungere l’acqua e aumenta invece la possibilità che venga riciclato dall’erba della savana.”
Il silicio è di vitale importanza per l’ecosistema del fiume Mara. Questo perché i laghi dell’Africa orientale, come il Lago Vittoria, il lago tropicale più grande del mondo, dipendono dal flusso di silicio proveniente da fiumi come il Mara per mantenere le catene alimentari che ospitano. Le diatomee, una specie di alga unicellulare fotosintetica che vive in ambiente acquatico, producono ossigeno e assorbono carbonio e sono alla base di queste reti alimentari. Il silicio è un elemento chiave delle cellule che formano le diatomee.
Se gli ippopotami del fiume Mara diminuissero, si potrebbe verificare una riduzione nella quantità di silicio che arriva sino ai laghi. Questo, a sua volta, potrebbe risultare in “alghe infestanti” che andrebbero a sostituirsi alle diatomee. Secondo Schoelnyck, queste ultime hanno bisogno di un rapporto ottimale tra i nutrienti carbonio, silicio, azoto e fosforo pari a 106:15:16:1. Queste alghe potrebbero causare una diminuzione dell’ossigeno nell’acqua, uccidendo i pesci del lago e colpendo quelle popolazioni che hanno nella pesca il proprio sostentamento.
L’inquinamento industriale e la fuoriuscita di fertilizzante dalle fattorie circostanti hanno già causato fioriture algali tossiche in alcune parti del Lago Vittoria e in altri laghi dell’Africa orientale, tramite l’aumento dell’immissione di nutrienti come l’azoto e il fosforo. Una diminuzione dell’immissione di silicio nei laghi potrebbe far peggiorare questo squilibrio.
“Sarebbe sufficiente limitare ulteriormente la crescita di diatomee nel Lago Vittoria, dove l’aumento delle proporzioni tra azoto e silicio e tra fosforo e silicio ha già causato, a partire dalla fine degli anni ottanta, una transizione nel fitoplancton verso una dominazione costante per tutto l’anno di cianobatteri e una drammatica diminuzione della biodiversità delle comunità planctoniche di diatomea,” ha detto Schoelnyck.
Immagine di copertina di ippopotami in Kenya di Rhett A. Butler/Mongabay.
Citazione
Schoelynck, J., Subalusky, A. L., Struyf, E., Dutton, C. L., Unzué-Belmonte, D., Vijver, B. V., . . . Frings, P. (2019). Hippos (Hippopotamus amphibius): The animal silicon pump. Science Advances,5(5). doi: 10.1126/sciadv.aav0395
Articolo originale: https://news-mongabay-com.mongabay.com/2019/05/hippos-poop-a-lot-of-silica-and-thats-critical-for-africas-rivers-and-lakes/