- Nel 2007, il fungo chitride Batrachochytrium dendrobatidis, detto anche Bd, è stato responsabile del declino o dell'estinzione di circa 200 specie di rane.
- Oggi, esaminando i dati disponibili, alcuni ricercatori hanno concluso che, in totale, le morti legate al fungo chitride hanno contribuito al declino di almeno 501 specie di anfibi, equivalente al 6,5% di tutte le specie di anfibi ad oggi descritte dagli scienziati.
- Di queste, hanno detto i ricercatori, circa 90 specie si sono probabilmente estinte, mentre ulteriori 124 specie stanno subendo un serio declino.
Secondo un nuovo studio, una malattia fungina che sta spazzando via gli anfibi di tutto il mondo potrebbe essere la malattia più distruttiva mai registrata sulla Terra.
I biologi ne descrissero per la prima volta il colpevole nel 1999: un fungo chitride chiamato Batrachochytrium dendrobatidis, detto anche Bd, che causa la chitridiomicosi, una malattia che degrada la cheratina della cute, interferendo con la capacità degli anfibi di assimilare acqua e aria, finendo così per ucciderli. Nel 2007, Bd si è reso responsabile del declino e dell’estinzione di circa 200 specie di rane. Un fungo simile al Bd, il Batrachochytrium salamandrivorans, detto Bsal, causa una malattia simile nelle salamandre e ne ha già devastato alcune popolazioni europee.
Oggi, per la prima volta, i ricercatori hanno studiato la distruzione causata dal fungo chitride con una prospettiva globale. Esaminando le prove ottenute da fonti differenti, hanno concluso che, in totale, le morti legate al fungo chitride hanno contribuito al declino di almeno 501 specie di anfibi, equivalente al 6,5% di tutte le specie di anfibi ad oggi descritte dalla scienza. Tra queste, come riportato dai ricercatori in uno studio pubblicato su Science, Dcirca 90 specie si sono probabilmente estinte, mentre ulteriori 124 stanno subendo un serio declino. Il declino di ciascuna specie, ad eccezione della salamandra pezzata (Salamandra salamandra) nei Paesi Bassi, può essere fatto risalire al Bd.
“La novità, in questo caso, sta nella portata mondiale dei dati,” ha spiegato in una dichiarazione Karen Lips, professoressa presso l’Università del Maryland, negli Stati Uniti. “Per la prima volta, siamo in grado di osservare il fenomeno su scala globale e dire quante specie ne sono state colpite, quante si sono estinte e quante avrebbero la possibilità di riprendersi. Io, per esempio, mi sono focalizzata su Panama, altri ricercatori hanno studiato altri Stati. Questo però è il primo studio che riunisce tutti questi risultati in maniera sistematica e coordinata.”
Sembra che entrambe le specie di fungo Batrachochytrium siano originarie dell’Asia e che siano state diffuse in tutto al mondo dall’uomo, spesso attraverso il commercio internazionale di animali domestici e di carne. Oggi, la chitridiomicosi ha colpito le popolazioni di anfibi in oltre 60 Paesi, con le morie più estese registrate in Australia, America centrale e meridionale.
In realtà, Bd uccideva anfibi già molto tempo prima che venisse identificato. I 41 ricercatori esperti di anfibi, che insieme hanno scritto lo studio più recente, hanno scoperto che le morti di rane legate alla chitridiomicosi ebbero un picco negli anni ottanta, più di un decennio prima che il fungo venisse formalmente descritto. Questo picco coincise con l’aumentare, all’incirca nello stesso periodo, di registrazioni aneddotiche di rane morte. Ci fu un picco di minore entità negli anni duemila, legato ad un aumento nelle morti di rane nell’ovest dell’America meridionale. Il team di ricercatori ha scoperto che, mentre il 12% delle specie in declino sta mostrando alcuni segni di ripresa, il 39% è ancora in diminuzione.
Per fermare la diffusione di questa malattia infettiva mortale è necessaria una riduzione immediata del commercio di animali selvatici, sostengono i ricercatori.
“Dobbiamo fare il possibile per fermare future pandemie, tramite un miglior controllo, a livello globale, del commercio di animali selvatici,” ha detto Benjamin Scheele, ricercatore post-dottorato presso l’Australian National University e autore principale dello studio.
“La mortalità senza precedenti di una singola malattia in grado di colpire un’intera classe di animali pone in evidenza la necessità, da parte dei governi e delle organizzazioni internazionali, di prendere sul serio la minaccia posta dalle malattie a carattere epizootico,” hanno scritto su the Conversation Scheele e la collega Claire Foster dell’Australian National University. “Perdere altre meravigliose specie come il rospo dorato (Incilius periglenes) e la rana Rheobatrachus è una tragedia che possiamo evitare.”
Citazione:
Ben C. Scheele et al. (2019) Amphibian fungal panzootic causes catastrophic and ongoing loss of biodiversity. Science. DOI: 10.1126/science.aav0379.
Articolo originale: https://news-mongabay-com.mongabay.com/2019/04/deadly-fungal-disease-has-devastated-more-than-500-amphibian-species/