- In Sud Africa, per il quinto anno consecutivo è stata registrata una diminuzione del numero di rinoceronti uccisi dai bracconieri per venderne le corna, passato da 769 esemplari nel 2018 a 594 nel 2019.
- Secondo un comunicato stampa ufficiale del governo sudafricano, il calo degli episodi di bracconaggio nel 2019 è dovuto a una serie di misure, tra cui l'utilizzo di tecnologie che permettono tempi di reazione migliori nel contrasto alla caccia di frodo, migliori procedure di raccolta e condivisione delle informazioni tra le forze di polizia, una maggiore cooperazione tra gli enti a livello regionale e nazionale nonché un maggiore impegno da parte degli attori del settore privato, delle ONG e d
- Nel 2019, sono stati registrati 2.014 casi di incursioni e attività di bracconaggio nel parco nazionale Kruger, che hanno portato alla morte di 327 rinoceronti. L'anno scorso, nel parco sono stati arrestati circa 178 presunti bracconieri, mentre sono stati 332 gli arresti in tutto il paese.
Per il quinto anno consecutivo, in Sud Africa è stata registrata una diminuzione del numero di rinoceronti uccisi dai bracconieri per venderne le corna, passato da 769 esemplari nel 2018 a 594 nel 2019.
Per quanto riguarda la caccia di frodo dei rinoceronti in Africa, il 2015 è stato l’anno peggiore mai registrato con poco più di 1.300 esemplari uccisi (di cui 1.175 in Sud Africa).
Secondo un comunicato stampa ufficiale del governo sudafricano, il calo degli episodi di bracconaggio nel 2019 è dovuto a una serie di misure, tra cui l’utilizzo di tecnologie che permettono tempi di reazione migliori nel contrasto al bracconaggio, migliori procedure di raccolta e condivisione delle informazioni tra le forze di polizia, una maggiore cooperazione tra gli enti a livello regionale e nazionale nonché un maggiore impegno da parte degli attori del settore privato, delle ONG e dei donatori.
Nel comunicato si dichiara inoltre che il governo sudafricano sta prendendo ulteriori misure per potenziare il suo approccio multidisciplinare al fine di eliminare il fenomeno delle uccisioni illegali di rinoceronti. La sua strategia nazionale integrata per la lotta contro il traffico della fauna selvatica, che permetterebbe tra l’altro il miglioramento delle attività di contrasto al bracconaggio dei rinoceronti e di altri animali selvatici, dovrebbe essere presa in esame dal Consiglio dei ministri del paese nella prima metà del 2020.
Il Sudafrica ha peraltro registrato una diminuzione del numero di elefanti uccisi dai bracconieri, passato da 71 esemplari nel 2018 a 31 nel 2019.
Il ministro sudafricano dell’Ambiente, delle foreste e della pesca, Barbara Creecy, ha dichiarato che “il traffico di animali selvatici costituisce una forma estremamente sofisticata e grave di crimine organizzato transnazionale che minaccia la sicurezza nazionale e, per tale motivo, l’obiettivo consiste nel definire un quadro strategico integrato per un approccio alle attività di contrasto basato sulle informazioni, dotato di risorse adeguate, pluridisciplinare e integrato al fine di concentrare e orientare la capacità di svolgere attività di contrasto con il sostegno di tutto il governo e di tutta la società”.
Il ministro Creecy ha altresì riconosciuto l’importanza delle guardie forestali che pattugliano quotidianamente le aree protette: “Il calo del numero di casi di bracconaggio per il quinto anno consecutivo è stato possibile grazie allo straordinario operato di uomini e donne che rischiano ogni giorno la vita nella lotta contro la caccia di frodo dei rinoceronti, entrando spesso in contatto diretto con bracconieri spietati”.
Nel 2019, sono stati registrati 2.014 episodi di incursioni e attività di bracconaggio nel parco nazionale Kruger, che hanno portato alla morte di 327 rinoceronti. L’anno scorso, nel parco sono stati arrestati circa 178 presunti bracconieri, mentre sono stati 332 gli arresti in tutto il paese.
Pur essendo fatta di cheratina, la stessa sostanza presente nelle unghie umane, e senza proprietà medicinali note, le corna di rinoceronte sono molto apprezzate da chi pratica la medicina tradizionale, soprattutto nei paesi asiatici come il Vietnam e la Cina, due dei maggiori mercati per le corna di rinoceronte trafficate illegalmente. Peter Knights, amministratore delegato dell’ONG WildAid, ha tuttavia affermato che gli sforzi per la riduzione della domanda in tali paesi hanno portato a maggiori livelli di consapevolezza dei consumatori in merito alle dichiarazioni false riguardanti le proprietà sanitarie delle corna di rinoceronte e hanno portato a un calo significativo dei prezzi delle corna di rinoceronte, da 65.000 $/Kg a circa 22.000 $/Kg.
Knights ha dichiarato che “la buona notizia sta nel minor numero di episodi di bracconaggio rilevati e nel fatto che, in Asia, il prezzo delle corna è diminuito di due terzi”. “Tuttavia, il calo nel numero di episodi di bracconaggio può essere in parte dovuto alla scomparsa dei rinoceronti più facili da cacciare e al fatto che ve ne sono meno a disposizione dei bracconieri. Apprezziamo gli sforzi del Sud Africa ma i tribunali devono perseguire i trafficanti in modo più vigoroso perché la corruzione nel parco di Kruger rappresenta ancora un problema. Per mettere al sicuro i rinoceronti, è altresì necessaria una maggiore attività giudiziaria nei confronti dei contrabbandieri del vicino Mozambico nonché degli acquirenti di Cina e Vietnam”.
La dottoressa Jo Shaw, dirigente responsabile del programma per la difesa della fauna selvatica di WWF-Sud Africa, si è dichiarata soddisfatta per il minor numero di rinoceronti deceduti ed ha dichiarato incoraggiante il fatto che il bracconaggio sia considerato come un crimine organizzato transnazionale. Ha inoltre sottolineato che la riduzione del numero di rinoceronti uccisi è legata alla cooperazione con i paesi nei quali vivono gli acquirenti delle loro corna come la Cina, il Giappone, la Malesia, il Vietnam e Singapore. Ha tuttavia aggiunto che i rinoceronti sono ancora minacciati dalla criminalità organizzata e dalla mancanza di un habitat adeguato sul lungo periodo.
“Come osservato dal [dipartimento dell’Ambiente, delle foreste e della pesca], le sole attività di contrasto non possono far fronte ai complessi fattori trainanti di carattere economico e sociale alla base delle minacce di lungo termine a cui devono far fronte i rinoceronti”, ha dichiarato Shaw. “Sono necessari sforzi in favore di un approccio olistico che prenda in considerazione gli atteggiamenti, le opportunità e la sicurezza delle persone che vivono nei pressi delle aree protette. È inoltre necessario far fronte alla corruzione, inevitabilmente associata alla criminalità organizzata”.
Articolo originale: https://news-mongabay-com.mongabay.com/2020/02/rhino-poaching-in-south-africa-declines-for-fifth-straight-year/