Entrano i Rumangkangs

LA Digoel Agri fu istituita da membri della famiglia Rumangkang secondo il registro governativo delle imprese. Il compianto patriarca della famiglia, Ventje, che morì a febbraio a 74 anni, era un fondatore del Partito Democratico dell’Indonesia, il veicolo della vittoria presidenziale del 2004 di Susilo Bambang Yudhoyono.

Nel loro ufficio di Jayapura, Jackson ed il fratello Jones Rumangkang dicono di aver deciso di investire nel progetto di Tanah Merah dopo l’incoraggiamento ricevuti dai burocrati a Boven Digoel, il distretto in cui si trova il progetto. Poi formarono varie compagnie sotto il nome Digoel Agri e iniziarono ad acquisire i permessi.

I fratelli dicono di aver ricevuto aiuto da Fabianus Senfahagi, presidente di un’associazione di popolazioni indigene locali che aveva avuto un ruolo nel guidare il progetto nelle prime fasi accompagnando i periti inviati dagli altri investitori nel 2012.

La corrispondenza tra Fabianus e i ministri del governo racconta che lui dopo si mosse affinché i permessi fossero revocati e riassegnati alla Digoel Agri Group.

Fabianus Senfahagi

Nelle sue lettere al governo del distretto del 2014 affermavano che le popolazioni Auyu erano ansiosi che iniziasse il progetto. Allora le concessioni di suolo che sarebbero stati trasferiti alla famiglia Rumangkangs erano di proprietà della Tadmax Resource, conglomerato fondiario di deforestazione, mentre le azioni di minoranza erano di Menara Group, impresa enigmatica di Giacarta che portò in vita il progetto nel 2010.

Nei successivi tre anni, furono revocati i permessi della Tadmax e Menara dai governi distrettuali e provinciali con la ragione secondo cui le compagnie non avevano iniziato ad operare. I burocrati presso l’agenzia di investimento di Papua avevano anche sollevato dubbi che alcuni permessi erano stati falsificati.

Nel 2017 le concessioni detenute da Tadmax e Menara erano state riassegnate a Digoel Agri Group.

Agli inizi del 2019 Tadmax e Menara attaccarono questa decisione appellandosi con una lettera al governo centrale in cui accusavano di illegalità nella revoca dei permessi le autorità e sostenevano anche che chiunque usava la terra sulla base dei nuovi permessi, come le operazioni della Digoel Agri, commetteva un reato.

La Digoel insiste nel dire di rispettare la legge che aveva ottenuto i permessi necessari per iniziare ad operare dai governi distrettuali e provinciali.

Di solito per convertire le foreste vergini a piantagione ci sarebbe bisogno di fare domanda al ministero a Giacarta per cambiare la zonizzazione del suolo da sviluppo. Ma quando i Rumangkangs arrivarono a Papua questo processo era già in corso.

Il gruppo Menara e gli altri investitori avevano ottenuto i decreti di rizonizzazione dall’allora ministro nel 2011, emessi sulla base di permessi che il governo provinciale aveva giù riportato come falsificati.

Un uomo e un bambino indigeni Auyu a Boven Digoel. Fotografia di Nanang Sujana per The Gecko Project.

In un’intervista dello scorso anno, Sigit Hardwinarto, direttore generale della pianificazione delle foreste del ministero, disse che si poteva riesaminare la rizonizzazione se le accuse di falsificazione dei permessi fossero state denunciate al suo ministero.

La rizonizzazione del suolo è l’eredità dell’amministrazione del presidente Yudhoyono e del ministro Zulkifli Hasan che nel suo periodo rizonizzò 2,4 milioni di ettari di suolo a favore delle piantagioni di olio di palma.

Il presidente successivo, Joko Widodo, ed il suo ministro Siti Nurbaya Bakar hanno cercato un differente approccio. Nel 2018 Widodo firmò la moratoria di tre anni sull’emissione di nuove licenze per piantagioni da olio di palma.

Questa politica giunse dopo la crisi degli incendi e dei fumi del 2015 in cui bruciarono grandi appezzamenti di suoli torbosi come conseguenza degli incendi in agricoltura causate dalle industrie dell’olio di palma e del legname. I fumi tossici allora spostandosi sui paesi circostanti crearono una crisi sanitaria pubblica.

La moratoria vietava esplicitamente al ministero di rizonizzare il suolo per lo sviluppo dell’olo di palma ed invitava il governo a rivedere tutti i permessi in essere con la possibilità di revocarli. Alcune settimane dopo il primo annuncio del presidente nel 2016 Siti individuò i progetti di Tanah Merah come uno meritevole di indagine.

Nei commenti posti sul suo sito web, Siti si riferì in modo irrispettoso al fatto che il progetto sembrava essere stato creato per commerciare le licenze ad investitori malesi e disse che il presidente le aveva detto di rendere prioritario l’applicazione della moratoria a Papua.

“Dobbiamo davvero salvaguardare le foreste papuane e formulare ed applicare un concetto di sviluppo a Papua al meglio delle nostre capacità” disse citando le parole del presidente.

Comunque, né queste politiche né le accuse sul progetto di Tanah Merah hanno impedito il progresso sotto la direzione dei nuovi investitori. Le NGO che monitorano l’applicazione della moratoria hanno notato un progresso limitato a Papua.

“Non c’è progresso significativo nel modo in cui si applica questa politica” dice Arie di Greepeace. “Il progetto di Tanah Merah dovrebbe essere un caso serio per vedere come si può portare avanti questa politica in modo serio ed efficace”.

Interessi in competizione

La famiglia Rumankangs insiste dicendo che il progetto darà benefici alle popolazioni Auyu che secondo uno della famiglia avrebbero mostrato molta simpatia per una prospettiva di una piantagione nelle loro terre.

“Non è che hanno chiesto, si sono messi a gridare” dice uno dei fratelli. “Le tribù Auyu sono le più povere a Boven Digoel anche se sono ricchi di risorse naturali”.

La famiglia Rumankangs hanno chiesto ad investitori stranieri aiuto a sviluppare la piantagione. Il partner principale è Neville Mahon, sviluppatore di proprietà che nel 2018 è diventato l’azionista di maggioranza delle sussidiarie con concessione di suoli del Digoel Agri.

L’associato di Mahon Thirunavukarasu Selva Nithan, cittadino australiano, è il solo direttore delle tre compagnie, secondo il registro delle imprese, che però ha detto di essersi dimesso invitando a porre le domande a Jackson Rumankangs.

Il coinvolgimento di questi investitori si aggiunge ad una lista lunga di attori nel mondo che hanno una parte in quello che potrebbe diventare il più grande appezzamento di olio di palma. Il gigante malese della deforestazione Shin Yang ha costruito un impianto di trattamento del legname del progetto.

A nord delle concessioni della Digoel Agri, investitori dall’identità nascosta dietro imprese anonime negli Emirati Arabi hanno iniziato a ripulire la terra avendo il gruppo Menara e altri di un politico importante indonesiano come partner secondari. Finora hanno distrutto 8300 ettari di foresta, il 3% dell’area totale del progetto.

Eppure un’altra imprese detiene i diritti nel blocco più a nord del progetto. Il registro mostra che è di proprietà maggioritaria di due compagnie registrate in un indirizzo postale in Malesia. Il proprietario di minoranza è il gigante della deforestazione malese Rimbunan Hijau.

Molti Auyu sono totalmente opposti al progetto Tanah Merah secondo Franky Samperante direttore di Pusaka, ONG indonesiana delle popolazioni indigene.

Franky Samperante. Fotografia di Sandy Watt per The Gecko Project.

In un viaggio nell’area ha scoperto che membri del clan Kemon la cui terra è presa di mira dalla Digoel Agri, non voleva che proseguisse il progetto perché avrebbe distrutto la loro alimentazione e l’acqua che bevono. Si domanda anche della decisione del governo di far andare avanti il progetto senza indagare le accuse di illegittimità dei permessi dei precedenti investitori.

“Alla luce delle irregolarità che sono comparse il ministero dell’Ambiente e delle Foreste devono rivedere il decreto di rizonizzazione del suolo ed il ministero deve imporre sanzioni sui colpevoli”

Banner: Moses Wine torna dalla caccia nella foresta di Meto, villaggio nei pressi del progetto Tanah Merah. Fotografia di Nanang Sujana per The Gecko Project.

Articolo originale: https://news.mongabay.com/2020/03/new-player-starts-clearing-rainforest-in-worlds-biggest-oil-palm-project/. Traduzione di Terre Sotto Vento.

Articolo pubblicato da Maria Salazar
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