- Il tecnologo Corey Jaskolski ha creato la prima copia digitale 3D del rinoceronte di Sumatra per aiutare ad educare il mondo su questa specie ad alto rischio di estinzione.
- Ammontano soltanto ad una ottantina i rinoceronti di Sumatra sopravvissuti in Indonesia. La minaccia principale alla sopravvivenza di questa specie è costituita dall’’isolamento che impedisce loro di trovare altri esemplari con cui accoppiarsi.
- Le immagini 3D e la tecnologia AI (intelligenza artificiale) di Jaskolski possono anche essere impiegati per altri scopi di conservazione, quali l’identificazione della specie e gli sforzi anti-bracconaggio.
Adescato con un cocomero, Harapan, un rinoceronte di Sumatra tredicenne tenuto in cattività, è stato fatto camminare all’interno di un recinto equipaggiato con 24 telecamere. Ogni volta che passava di fronte ad un obiettivo, tutte le telecamere scattavano esattamente nello stesso millisecondo, catturandone così una gamma stereoscopica di immagini.
Nel corso di diversi giorni, Corey Jaskolski, un ingegnere, inventore, esperto di intelligenza artificiale nonché esploratore dell’anno della National Geographic, ha compiuto tale processo ripetutamente fino ad ottenere abbastanza foto da creare la prima copia digitale tridimensionale del rinoceronte di Sumatra, specie ad alto rischio di estinzione (Dicerorhinus sumatrensis).
“L’idea alla base delle immagini 3D è che al posto di una foto o di un video 2D piatti dell’animale che passeggia, possiamo catturare ogni singolo dettaglio del rinoceronte come un modello”, ha dichiarato Jaskolski a Mongabay. “Per lo spettatore, potremmo portare il rinoceronte … nella sua stanza, farlo camminare davanti ai suoi occhi, il che è esattamente quello che abbiamo fatto l’anno scorso al festival degli esploratori della National Geographic. In quella occasione abbiamo infatti proiettato il rinoceronte davanti all’auditorium, di modo che durante il nostro dibattito sul rinoceronte di Sumatra, quest’animale appariva sullo schermo come se camminasse digitalmente tra il pubblico.
Nel 2018, Jaskolski ha iniziato a lavorare con il Sumatran Rhino Rescue, un progetto portato avanti con la collaborazione della Geographic Society, del governo dell’Indonesia, e di numerose organizzazioni partner, con l’obiettivo di salvare la specie dall’estinzione attraverso l’ambizioso programma di cattività-allevamento. Harapan, nato nel Cincinnati Zoo ma che ora vive nel Santuario dei rinoceronti di Sumatra del Way Kambas (SRS) nella provincia del Lampung sull’isola indonesiana di Sumatra, è uno dei rinoceronti che il team spera di allevare.
Vi sono soltanto un’ottantina di esemplari rimasti in 10 frammentate popolazioni dell’Indonesia, ha dichiarato a Mongabay Colby Bishop, amministratore senior dei programmi di wildlife della National Geographic Society. E ha aggiunto: “La più grande minaccia per queste specie non è il bracconaggio bensì il fatto che sono talmente isolate da non riuscire a trovare altri esemplari con cui accoppiarsi”.
“Più a lungo [le femmine] sono sole … più diminuisce la probabilità che riescano ad accoppiarsi per via dei polipi che sviluppano nelle ovaie”, ha spiegato, “perciò questa è una vera emergenza”.
Bishop ha affermato che il programma di salvataggio del rinoceronte di Sumatra ha voluto utilizzare la tecnologia di Jaskolski come un modo per educare il pubblico sul rinoceronte di Sumatra, soprattutto dal momento che queste specie non sono tanto conosciute quanto i rinoceronti africani.
E ha dichiarato: “Ritengo che il fatto di avere un ambasciatore come Harapan, che si potrebbe fare comparire telefonicamente, facendolo camminare nel proprio salotto, sia un modo per edu e motivare le persone a cercare di fare realmente qualcosa, sia che si tratti di cambiare il proprio comportamento o di finanziare un progetto oppure di parlare ai propri amici del rinoceronte di Sumatra”.
Prima di occuparsi del Sumatran Rhino Rescue, Jaskolski ha catturato immagini 3D di oggetti statici, quali le vittime del sacrificio umano di Mayan e i teschi di orso dell’età del ghiaccio nelle grotte inondate del Messico, perciò la scansione di immagini 3D di un rinoceronte vivo in movimento ha costituito per lui una nuova sfida.
“Il problema dei rinoceronti è che si muovono tanto”, ha spiegato Jaskolski , “Per questo motivo, abbiamo dovuto costruire un sistema customizzato di 24 telecamere in cui tutte e 24 le telecamere scattano nello stesso millisecondo, così che il rinoceronte non si muovi tra gli scatti di ogni telecamera”.
A tal fine, Jaskolski, non potendosi affidare al timer insito nelle telecamere, dal momento che quello non avrebbe permesso alle telecamere di scattare abbastanza velocemente da catturare il rinoceronte in movimento, ha dovuto utilizzare una scatola di circuito. Gli è servito altresì un sistema di illuminazione e di supporto per le telecamere. In tutto, tale assemblaggio è costato circa 60.000 $.
L’utilizzo di un’attrezzatura così costosa ha comportato una serie di problemi. A causa delle frequenti piogge infatti, Jaskolski ha dovuto sempre assicurarsi che l’attrezzatura fosse coperta. Con l’umidità poi, le zanzare si infiltravano all’interno delle telecamere. Inoltre, Harapan strofinava il muso contro le sbarre del recinto pericolosamente vicino all’attrezzatura di Jaskolski.
“Comunque sia, nonostante le sue grandi orecchie appuntite e parte della testa passassero attraverso le sbarre rischiando di buttare giù tutto l’allestimento delle telecamere,… nulla è stato danneggiato,” ha ricordato con una risata Jaskolski.
Oltre alle fotografie, Jaskolski ha ripreso un video 4K per registrare come Harapan fruscia la coda, muove la testa mentre mangia, e in generale si muove intorno all’ambiente. Dopo di che Jaskolski, come da lui stesso spiegato, ha utilizzato un programma software che ha messo insieme tutte le immagini e il video, come “un insieme di occhi stereo che guardano il mondo”. Il risultato, ha affermato, si è rivelato meglio di quello che si aspettava.
“Quale ingegnere ed inventore, infatti, …ti ritrovi spesso deluso pensando: “Cavolo, sicuramente questo sarebbe potuto venire meglio di così”, ha affermato Jaskolski. E ancora: “Sono certo che gli artisti ed altre persone creative provano la stessa cosa quando guardano al proprio lavoro. Al contrario, la scansione 3D del rinoceronte di Sumatra è una di quelle rare volte in cui appena l’ho visto sullo schermo del computer, sono rimasto senza parole”.
La scansione di immagini tridimensionali e l’intelligenza artificiale trovano altri utilizzi nell’ambito della conservazione, ha spiegato Jaskolski. Ad esempio, questa tecnologia può essere utilizzata nelle trappole con telecamera per riconoscere e allertare immediatamente le guardie forestali di eventuali animali o persino dei bracconieri in transito.
“Un individuo che attraversi un parco con una pecora o con uno zaino sulle spalle non sarà mica un bracconiere, mentre uno che attraversi il parco con un fucile AK-47 è probabilmente un bracconiere. In questo modo”, ha aggiunto, “le guardie forestali possono così venire allertate tramite l’impiego di una tecnologia simile a quella usata nella ricerca di rinoceronti ed elefanti”.
Jaskolski, che ha fondato una compagnia di AI e di dati chiamata Synthetaic, collabora ora con il Trust Northern Rangelands in Kenya per applicare questa tecnologia agli sforzi di monitoraggio del gruppo, aiutando così ad alleggerire il carico di lavoro delle guardie forestali.
Se, nell’ipotesi peggiore, gli sforzi di conservazione del rinoceronte di Sumatra dovessero fallire e la specie finisse con l’estinguersi, le immagini 3D di Harapan potranno aiutare a preservarne la memoria, ha fatto notare Jaskolski.
“Sebbene la copia 3D sia solo una misera sostituzione dell’animale vero, mi piace pensarla come qualcosa che ci aiuti a ricordare i nostri sforzi e i nostri fallimenti”, ha dichiarato. E ha concluso: “infatti, piuttosto che guardare l’ennesima immagine di un uccello dodo o di un piccione migratore, si sarà in grado di osservare un animale estinto di cui si è catturata l’immagine quando era ancora vivo e passeggiava nella stanza davanti ai nostri occhi. Mi piace pensare che il potere di quella immagine aiuti tutti noi a riconoscere quanto sia importante preservare quel che resta”.
Elizabeth Claire Alberts è una scrittrice di Mongabay. La potete seguire su Twitter @ECAlberts.
Articolo originale: https://news-mongabay-com.mongabay.com/2020/10/the-rhino-in-the-room-3d-scan-brings-near-extinct-sumatran-species-to-virtual-life/