- Una squadra di scienziati che lavora nel campo della plastica ha pubblicato una lettera nel giornale Science, facendo un appello per chiedere di fermare la produzione di plastica per risolvere il problema dell’inquinamento causato da essa.
- Sostengono che la plastica non è soltanto un problema quando si tratta di smaltirla, ma anche a livello produttivo genera grandi quantità di emissioni di gas serra, contribuendo quindi alla crisi climatica.
- All’inizio dell’anno, numerosi paesi hanno concordato sulla necessità di un trattato globale per fermare l’inquinamento causato dalla plastica, ma i suoi termini non sono stati ancora decisi.
- Le negoziazioni per la prima stesura dell’accordo inizieranno il mese prossimo.
In una lettera pubblicata nel giornale Science, un gruppo internazionale di scienziati ha fatto appello per la creazione di un limite sulla produzione globale di nuova plastica per salvaguardare la salute sia degli esseri umani che dell’ambiente, e per ridurre le emissioni di gas serra. Affermano che questa sarebbe un’azione chiave per risolvere il problema dell’inquinamento della plastica che il nostro pianeta sta affrontando in questo momento.
Nel marzo 2022, 175 paesi hanno unanimemente concordato di adottare un trattato globale per fermare l’inquinamento della plastica. Il trattato non dovrebbe affrontare soltanto il problema dei rifiuti, ma anche del ciclo di vita della plastica, a partire dall’estrazione di sostanze chimiche fino al processo altamente inquinante di cracking delle sostanze chimiche per ottenere i composti utilizzati nella produzione di plastica. Tuttavia, i termini di questo trattato devono ancora essere determinati durante le negoziazioni che inizieranno il mese prossimo.
“La risoluzione esiste, ma ci vorranno ancora degli anni prima che il trattato venga adottato… e attuato con la necessaria responsabilità”, ha affermato in un’email a Mongabay Bethanie Carney Almroth, ecotossicologa e ricercatrice sulle microplastiche dell’Università di Göteborg in Svezia. “I problemi della plastica sono complessi e richiederanno soluzioni poliedriche e specifiche a ogni prodotto e contesto, al fine di garantire sicurezza ed equità”.
La lettera fa notare che attualmente sono prodotti 450 milioni di tonnellate di plastica ogni anno e che si prevede che questa produzione raddoppi entro il 2045. È noto che la produzione di plastica crea grandi quantità di emissioni di gas serra: solo negli Stati Uniti, si stima che l’industria della plastica aggiunga 232 milioni di tonnellate di gas serra all’anno, e che queste emissioni potrebbero superare quelle causate dall’utilizzo del carbone entro il 2030. Gli scienziati affermano inoltre nella lettera che è necessario affrontare il problema sempre crescente dei rifiuti plastici, specie considerando che per la maggior parte vengono attualmente esportati dal nord del mondo al sud del mondo.
Un recente studio su Science ha suggerito che la produzione della plastica possa essere diminuita dell’80% nei prossimi 20 anni se tutte le possibili soluzioni vengono messe in pratica, incluso sostituire la plastica con altri materiali e migliorare il riciclo e la gestione dei rifiuti. Ma anche così, secondo questo studio, circa 710 milioni di tonnellate di rifiuti plastici entreranno negli ecosistemi sia terrestri che acquatici.
“Anche se riuscissimo a riciclarla e gestire i rifuti il meglio possibile, rilasceremmo in natura più di 17 milioni di tonnellate di plastica all’anno”, ha affermato Melanie Bergmann, esperta di microplastica e inquinamento da plastica presso l’Istituto Alfred Wegener in Germania, nonché promotrice della lettera. “Se la produzione continua a crescere all’infinito, ci troveremo di fronte a una vera fatica di Sisifo”.
“I dati parlano chiaro”, ha aggiunto. “Soltanto misure che vanno alla radice del problema, come un tetto massimo sulla produzione di nuova plastica, potranno evitare ulteriori danni agli ecosistemi che ci supportano. Allo stesso tempo ci aiuteranno a ridurre l’impronta ecologica della plastica, che rappresenta il 4,5% delle emissioni globali di CO2”.
La plastica è diventata una delle sostanze più inquinanti al mondo, ma esistono circa 350.000 altri tipi di sostanze chimiche e inquinanti sintetici prodotte dall’essere umano – noti collettivamente come “nuove entità” – che circolano nel mondo. La velocità con cui vengono prodotte sia la plastica che queste altre nuove entità, e la scarsa comprensione dei rischi che comportano, ha portato i ricercatori a dichiarare in un recente studio che abbiamo passato un “limite planetario” per l’inquinamento chimico, mettendo così in pericolo la stabilità della Terra e il posto dell’umanità su di essa.
“La crescita esponenziale della produzione di nuova plastica è la causa principale del problema e le quantità di plastica che abbiamo prodotto finora hanno già superato i limiti del pianeta”, ha affermato Carney Almroth. “Se non affrontiamo questo problema, tutte le altre misure non riusciranno a ridurre sostanzialmente il rilascio di plastica nell’ambiente”.
Gli autori della lettera sostengono che per affrontare realmente il problema, è essenziale fermare la produzione di nuova plastica. Altrimenti, dicono, “ci sarà una maggiore dipendenza da strategie imperfette e insufficienti”.
Susanne Brander, coautrice della lettera ed ecotossicologa dell’Università dello Stato dell’Oregon, ha affermato che una corretta regolamentazione della plastica potrebbe diventare “un portale per una regolamentazione più efficace della produzione generale di sostanze chimiche sintetiche”.
Ha aggiunto che “dare priorità alla salute del nostro pianeta e dell’umanità con un accordo globale vincolante che limiti la produzione di plastica, seppur riconoscendo che non è né è mai stato possibile eliminare completamente gli inquinanti, sarebbe un passo fondamentale verso un futuro più sostenibile per tutti noi”.
Citazioni:
Bergmann, M., Carney Almroth, B., Brander, S. M., Dey, T., Green, D. S., Gundogdu, S., … Walker, T. R. (2022). A global plastic treaty must cap production. Science. doi:10.1126/science.abq0082
Lau, W. W., Shiran, Y., Bailey, R. M., Cook, E., Stuchtey, M. R., Koskella, J., … Palardy, J. E. (2020). Evaluating scenarios toward zero plastic pollution. Science, 369(6510), 1455-1461. doi:10.1126/science.aba9475
Persson, L., Carney Almroth, B. M., Collins, C. D., Cornell, S., De Wit, C. A., Diamond, M. L., … Hauschild, M. Z. (2022). Outside the safe operating space of the planetary boundary for novel entities. Environmental Science & Technology. doi:10.1021/acs.est.1c04158
Vallette, J. (2021). The New Coal: Plastics and Climate Change. Retrieved from Beyond Plastic website: https://static1.squarespace.com/static/5eda91260bbb7e7a4bf528d8/t/616ef29221985319611a64e0/1634661022294/REPORT_The_New-Coal_Plastics_and_Climate-Change_10-21-2021.pdf
Immagine del banner: Un bambino che cerca tra i rifiuti in una discarica in Nicaragua. Foto di Hermes Rivera / Unsplash Hermes Rivera / Unsplash.
Articolo originale: https://news-mongabay-com.mongabay.com/2022/04/to-stop-plastic-pollution-we-must-stop-plastic-production-scientists-say/