La deforestazione globale è diminuita dagli anni ’90 ma rimane ancora elevata a livelli allarmanti secondo quanto afferma una nuova valutazione effettuata dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura.
Il rapporto, Global Forest Resources Assessment 2010 (FRA 2010), mostra che la deforestazione globale si è andata riducendo fino a circa 13 milioni di ettari per anno dal 2000 al 2010, rispetto ai circa 16 milioni di ettari per anno registrati negli anni ’90. Si mette in evidenza che la deforestazione netta è diminuita da circa 8.3 milioni di ettari per anno negli anni ’90 fino a circa 5.2 milioni di ettari per anno nel decennio successivo, come conseguenza di progetti su larga scala di rimboschimento e imboschimento, così come grazie a una espansione naturale dell’ecosistema forestale in alcuni paesi e la diminuzione della deforestazione in Amazzonia.
Ciononostante, la perdita di foreste primarie è rimasta alta e corrisponde a circa 4 milioni di ettari per anno durante l’ultimo decennio. Le foreste primarie o di vecchia data oggi costituiscono solo il 36 percento del totale ammontare delle foreste globali (1.35 miliardi di ettari), mentre le foreste secondarie o rigeneratesi naturalmente arrivano al 57 percento (2.15 miliardi di ettari). La differenza – 9 percento corrispondente a 264 milioni di ettari – consiste in foreste artificiali, comprese le piantagioni industriali.
Variazione netta delle aree forestali per paese, 2005-2010 (ettari per anno). Immagine su gentile concessione della FAO.
La continua perdita di foreste primarie è particolarmente significativa in quanto esse riescono a immagazzinare più carbonio e a ospitare una maggiore biodiversità rispetto a foreste artificiali o rigenerate.
FRA 2010 sostiene che la perdita di foreste è stata maggiore in Brasile, Indonesia e Australia, ciascuno di questi paesi ha perso più di 2.5 milioni di ettari tra il 2005 e il 2010. Myanmar (Burma), Bolivia, Venezuela, Nigeria, Congo, Tanzania e Zimbabwe hanno perso più di 1.2 milioni di ettari durante lo stesso periodo.
Trends in forest area, 1990-2010 (million hectares). Image courtesy of FAO. |
La Cina ha visto il maggiore incremento in superficie forestale grazie a un’ambiziosa iniziativa di imboschimento e rimboschimento. Le foreste primarie nel paese comunque continuano a diminuire a favore dello sviluppo di piantagioni, soprattutto nel sud della Cina. Anche gli Stati Uniti hanno aumentato la superficie netta di foreste, ma hanno perso foreste primarie.
FRA 2010 stima che i cambiamenti avvenuti nella superficie forestale globale tra il 2005 e il 2010 abbiano avuto come conseguenza la perdita annuale di circa 500 milioni di tonnellate di scorte di carbonio. Complessivamente le foreste mondiali accumulano 289 giga tonnellate di carbonio, corrispondenti a circa 37 anni di emissioni annuali di CO2 ai livelli del 2006.
Designated functions of the world’s forests, 2010. Image courtesy of FAO. |
Secondo il rapporto il 12 percento (460 milioni di ettari) delle foreste mondiali sono assegnate alla conservazione della biodiversità, con un incremento di 95 milioni di ettari dal 1990. Le aree protette legalmente delimitate – parchi nazionali, riserve faunistiche, aree selvatiche e altre aree protette – coprono il 13 percento delle foreste mondiali. Il 30 percento delle foreste mondiali sono usate principalmente per la produzione e circa 10 milioni di persone sono impiegate nella gestione delle foreste (compreso l’abbattimento) e nella conservazione, sebbene un numero molto maggiore di persone dipenda dalle foreste per il proprio sostentamento. Complessivamente i governi spendono in silvicoltura più di quanto guadagnino, ciò indica che il settore è fortemente sovvenzionato.
Forest ownership patterns, 2005 Management rights in public forests, 2005. Images courtesy of FAO. |
Secondo il rapporto FRA 2010 l’ottanta percento delle foreste sono di proprietà pubblica, ma la proprietà e la gestione da parte di comunità, individui, e società è in aumento. Le foreste gestite da comunità sono più diffuse in Sud America, mentre la gestione da parte di società prevale in Oceania, Europa e Asia.
La valutazione ha calcolato che circa 35 milioni di ettari di foreste sono danneggiate annualmente dagli insetti, principalmente nella zona temperata e boreale. Approssimativamente l’uno percento delle foreste, corrispondente a 38 milioni di ettari, è colpito da incendi ogni anno, sebbene questo dato, secondo la Fao, sia sottostimato.
La versione finale di FRA 2010 con le cifre paese per paese sarà pubblicata in ottobre e una nuova mappa delle foreste globali sarà pronta per la fine dell’anno.
La Fao sostiene che un sondaggio globale di rilevazione migliorerebbe le sue valutazioni per la fine del 2011. La valutazione attuale, infatti, è basata principalmente sui dati riferiti dai vari paesi.