Livello di CO2 nell’atmosfera (ppm) a Mauna Loa dal
La concentrazione dei gas serra nell’atmosfera ha raggiunto un nuovo record nel 2010, secondo quanto afferma l’Organizzazione Meteorologica Mondiale (WMO) delle Nazioni Unite la quale ha riscontrato che il riscaldamento climatico causato da questi gas è aumentato del 29 % dal 1990 al 2010. L’annuncio è stato fatto soltanto pochi giorni prima dell’incontro dei funzionari alla diciassettesima Conferenza sui Cambiamenti Climatici a Durban, Sudafrica, dove scarse sono le aspettative per il raggiungimento di un’intesa solida e vincolante, e dove alcuni paesi ricchi affermano di non aspettarsi alcun accordo che possa essere reso operativo prima del 2020.
Il Segretario generale della WMO ha dichiarato: “Il fardello dei gas serra dovuti alle attività dell’uomo ha raggiunto ancora una volta livelli record dal periodo preindustriale. Anche se oggi riuscissimo ad arrestare le emissioni da noi causate, e questo è molto distante dalla realtà, i gas serra persisterebbero nell’atmosfera per decenni e quindi continuerebbero ad intaccare il delicato equilibrio del nostro pianeta e del nostro clima”.
Il rapporto del WMO ha stabilito che la concentrazione di anidride carbonica è salita invece di diminuire. Lo scorso anno il livelli di CO2 sono aumentati di 2,3 parti per milione di molecole d’aria, mentre negli anni Novanta tali livelli erano in media pari a 1,5 parti per milione. L’anidride carbonica, il metano e il protossido d’azoto hanno tutti raggiunto livelli record.
Oggi, il livello di anidride carbonica è a 389 parti per milione. Se i paesi si impegnano a contenere il cambiamento climatico entro un aumento della temperatura globale pari a due gradi Celsius dovranno mantenere i livelli di CO2 al di sotto di 450 parti per milione. Tuttavia, c’è chi sostiene che perfino tale livello è un rischio troppo alto. I paesi poveri e vulnerabili hanno fatto pressioni per il raggiungimento di un accordo che possa mantenere il riscaldamento climatico a 1,5 gradi Celsius, anche se molti scienziati sostengono che ciò sarebbe estremamente difficile, se non impossibile.
Il fallimento politico
Fino ad oggi, gli sforzi internazionali per tenere a bada le emissioni di gas serra sono stati lenti, limitati e disordinati. Dopo la conferenza sul cliama di Copenaghen nel 2009, dove tutto è stato ampiamente percepito come un fallimento, le nazioni sono rimaste essenzialmente ferme a una situazione di stallo nell’elaborare un accordo globale per arrestare il cambiamento climatico. Gli sforzi che presto si faranno a Durban molto probabilmente non cambieranno questo trend.
I paesi ricchi, compresi gli Stati Uniti e il Regno Unito, di recente hanno affermato di aspettarsi che il raggiungimento di un accordo internazionale si protrarrà fino al 2020. Tuttavia, un recente studio ha mostrato che affinché le nazioni possano mantenere il proprio impegno a non fare aumentare le temperature al di sopra dei due gradi Celsius è necessario che le emissioni incomincino a diminuire significativamente entro il 2020.
I paesi poveri ed esposti, insoddisfatti dalla mancanza di progresso durante le chiacchere, stanno considerando l’appello lanciato dall’ex presidente della Costa Rica José María Figueres per “occupy Durban”, un’allusione al movimento Occupy Wall Street che si è diffuso negli Stati Uniti e in diverse parti del mondo. Un sito web consacrato a quest’idea cita in parte: “Le imprese private stanno occupando il nostro posto durante i discorsi sul clima delle Nazioni Unite e i governi, corrotti dall’influenza esercitata dalle imprese, sostengono di rappresentare i nostri bisogni. Stanno abusando e si stanno appropriando indebitamente del processo del consenso che un tempo veniva messo in atto per garantire che anche il paese più piccolo ed esposto potesse dire la sua”.
Tuttavia, Todd Stern, il rappresentante inviato dagli Stati Uniti, sostiene che è stato fatto un progresso significativo e che gli accordi non vincolanti “stabiliscono ciò che sarà
fatto da oggi al 2020”.
Per decenni gli scienziati hanno portato avanti l’idea che il mondo si sta riscaldando a causa delle emissioni di gas serra dalla combustione dei combustibili fossili, così come a causa della deforestazione e delle pratiche agricole. Il cambiamento climatico è stato collegato allo scioglimento dei ghiacci nell’artico, all’innalzamento globale del livello del mare, alla siccità e alle alluvioni, al peggioramento delle condizioni climatiche estreme e alla desertificazione. Gli effetti futuri sul clima comprendono l’aumento dei conflitti a livello mondiale, del numero di rifugiati, delle carestie e delle estinzioni di massa.