Un manachino corona azzurra femmina (Lepidothrix coronata), uno delle oltre un migliaio di specie di uccelli scoperte nel Parco Nazionale Madidi. Foto di Mileniusz Spanowicz/WCS. |
Secondo nuove indagini effettuate dal servizio nazionale dei parchi protetti boliviani (SERNAP) con il supporto della Wildlife Conservation Society (WCS), il parco nazionale boliviano Madidi potrebbe essere considerato il luogo che presenta la più alta biodiversità del mondo con più di 90 specie di pipistrelli, 50 specie di serpenti, 300 pesci, 12.000 piante e l’11% delle specie degli uccelli del mondo.
Il parco nazionale Madidi, che si trova nel nord-est della Bolivia, copre una superficie di 19.000 chilometri quadrati (7.335 miglia quadrate), un’area appena più piccola dell’Israele. Decenni di lavoro, effettuato da più di 50 ricercatori, hanno rivelato la presenza di 1.088 uccelli nel solo parco, più dell’intero numero degli uccelli degli Stati Uniti, oltre 200 specie di mammiferi, comprese almeno due specie di gatti a cui probabilmente potrebbero aggiungersene altre due.
Un serpente pappagallo (Leptophis ahatulla), uno delle almeno 50 specie di serpenti del Parco Nazionale di Madidi. Foto di Mileniusz Spanowicz/WCS. |
Robert Wallace, direttore del programma di conservazione ambientale per il Madidi della WCS, in un’intervista afferma che “il Madidi con i suoi circa 6000 metri (19.685 piedi) di dislivello, non può essere superato da nessun’altra area protetta che possieda la diversità degli habitat sud americani”.
Rimangono ancora da indagare quelle zone che formano la parte più consistente della biodiversità degli ecosistemi del parco – i piani montani e le foreste nebulose. Spesso le foreste nebulose presentano elevati livelli di specie sconosciute altrove.
Cristián Samper, presidente e amministratore delegato della WCS, afferma “questa importante sintesi sottolinea quanto poco si sappia delle foreste nebulose delle Ande tropicali. Salvo il valore della loro biodiversità e della fauna selvatica, queste possiedono una cruciale importanza da un punto di vista della gestione dei bacini e sono esteticamente stupende”.
Il Madidi non è l’unico parco descritto come contendente al titolo di parco con la maggiore biodiversità del mondo. Altre aree protette includono il parco nazionale di Manu in Perù e il parco nazionale di Yasuni in Ecuador. E’ considerevole che tutti e tre i parchi, compreso il Madidi, si trovino nell’Amazzonia occidentale.
L’annuncio è stato dato al Congresso sulla conservazione mondiale dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) tenutosi a Jeju, nel Sud Corea.
Foresta nebulosa all’alba. Un grosso dislivello contribuisce all’incredibile biodiversità del parco. Foto di Mileniusz Spanowicz/WCS. |
Una farfalla non identificata. Foto di Mileniusz Spanowicz/WCS. |
Una giovane aquila arpia (Harpia Haryja) reputata parzialmente minacciata dalla lista rossa IUCN. Questi grandi rapaci cacciano le scimmie. Foto di Mileniusz Spanowicz/WCS. |
Un’atele faccianera (Ateles chamek) presso il Madidi, considerata a rischio di estinzione. Foto di Mileniusz Spanowicz/WCS. |
Un rospo della foresta non identificato. Foto di Mileniusz Spanowicz/WCS. |
YUna jacana dai barbigli (jacana jacana). Foto di Mileniusz Spanowicz/WCS. |
Il re dell’Amazzonia: un giaguaro maschio (Panthera onca) a Madidi, reputato quasi a rischio di estinzione. Foto di Mileniusz Spanowicz/WCS. |
Il più grande animale dell’Amazzonia: il tapiro del Sudamerica (Tapirus terrestris), considerato come vulnerabile. Foto di Mileniusz Spanowicz/WCS. |
Una cotinga codadirondine (Phibalura boliviana), riscoperta nel 2000 dopo essere scomparsa per 98 anni. Foto di Mileniusz Spanowicz/WCS. |
Il sottobosco. Foto di Mileniusz Spanowicz/WCS. |