Villaggio Dogon di Songo, Africa. I Dogon sono una tribù etnica del Sahel. Foto di: Bigstock.
Ieri le Nazioni unite hanno annunciato che, nella regione del Sahel, i livelli di sicurezza alimentare continuano a peggiorare, il che rischia di mettere a repentaglio la vita di oltre 15 milioni di persone. La crescente siccità, nonché il conflitto, hanno gettato la regione in una situazione di profonda crisi. Il quadro appare in modo misterioso simile all’anno scorso quando la Somalia fu colpita da una devastante carestia causata dalla siccità e dall’instabilità politica; tale carestia ha portato alla morte di circa 30.000 bambini.
“Si tratta di una crisi orrenda in termini di portata e di sofferenza umana, crisi destinata a peggiorare a meno che i piani di risposta non siano correttamente supportati,” ha dichiarato durante una conferenza stampa John Ging, Direttore delle operazioni presso l’ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (OCHA). “È una questione di vita o di morte per milioni di persone che sono sull’orlo del precipizio.”
La situazione d’instabilità in Nigeria e in Siria ha contribuito a esacerbare la situazione, mentre un colpo militare a Mali ha spinto tra i 100.000-200.000 rifugiati a scappare nelle nazioni vicine. Le nazioni dell’area del Sahel, come Mali, Niger, Chad, Burkina Faso, Mauritania, Senegal, Camerun, Gambia, Nigeria e Sudan meridionale, la nazione più giovane del mondo, sono tutte considerate vulnerabili.
Secondo l’OCHA i programmi di risposta alla crisi alimentare sono attualmente sottofinanziati per oltre il 60 percento, mentre una relazione divulgata a gennaio ha riportato che un ritardo nell’affrontare la crisi somala sarebbe costato migliaia di vite.
“Siamo tutti responsabili di questo pericoloso ritardo che è costato la vita di parecchie persone nell’Africa orientale e dobbiamo accettare le conseguenze di questa risposta tardiva, “ha dichiarato l’amministratrice delegata di Oxfam, Barbara Stocking in un comunicato stampa sulla relazione. “È sconcertante che le persone più povere stiamo ancora sostenendo il peso dell’assenza di una risposta rapida e decisiva. Siamo consapevoli che un’azione preventiva salverebbe migliaia di vite ma un’avversione collettiva verso il rischio ha comportato una certa riluttanza da parte delle agenzie umanitarie a investire denaro prima di essere sicure che la crisi fosse reale”.
La siccità è un problema costante nella regione del Sahel e le comunità si sono ormai adattate alle condizioni di aridità, tuttavia alcuni scienziati sostengono che i recenti episodi di siccità rischiano di peggiorare a causa dei cambiamenti climatici.