Ape domestica (Apis mellifera) che raccoglie il polline. Foto di Jon Sullivan.
Una nuova ricerca pubblicata su Nature rivela che l’esposizione delle api ai comuni pesticidi ne inibisce il funzionamento cerebrale. Sebbene sia il primo a documentare che i pesticidi più diffusi danneggino in maniera diretta la fisiologia del cervello delle api, questo studio si aggiunge a tanti altri che, di recente, hanno dimostrato come gli insetticidi, i neonicotinoidi in particolare, abbiano effetti devastanti sugli alveari e siano, almeno in parte, responsabili della sempre più diffusa “sindrome dello spopolamento degli alveari”(SSA).
Christopher Connolly, dell’Università di Dundee, in Scozia, e il suo team hanno esposto le api alle quantità normalmente presenti nell’aria di due tipi di pesticidi, i neonicotinoidi e i miticidi. Registrandone successivamente l’attività cerebrale, i ricercatori hanno osservato come queste sostanze abbiano interferito con il funzionamento del cervello degli insetti, bloccando addirittura l’attivazione dei neuroni. Questi effetti sono risultati particolarmente evidenti dopo il contatto con i miticidi, che vengono utilizzati direttamente sugli alveari per combattere un parassita molto comune, l’acaro Varroa destructor. In questo caso, però, la cura è più nociva della malattia.
L’esteso dibattito sui rischi correlati agli insetticidi neonicotinoidi ha sollevato questioni importanti riguardo il loro adeguato utilizzo nell’ambiente,” spiega Connolly. “Tuttavia i miticidi, impiegati direttamente all’interno degli alveari per difendere le api dall’acaro Varroa, non sono stati abbastanza considerati. Abbiamo invece scoperto che entrambi provocano effetti negativi sulle funzioni cerebrali delle api domestiche.”
Oltretutto i ricercatori si sono accorti che esponendo le api ai due pesticidi — neonicotinoidi e miticidi — le attività del cervello e le capacità di apprendimento risultano danneggiate in misura ancora maggiore.
Lo studio è il primo a dimostrare che anomalie comportamentali come la perdita di orientamento o il rallentamento delle reazioni siano da ricondurre agli effetti diretti di queste sostanze chimiche. Scienziati sia americani che europei hanno osservato il completo collasso degli alveari trattati con gli insetticidi in questione. Le case produttrici hanno sempre affermato che i propri prodotti non sono nocivi per le api, mentre ricerche indipendenti di alto profilo e provenienti da fonti multiple sembrano raccontare tutta un’altra storia.
Questo studio ha dato origine anche a mosse di tipo politico. La Francia ha vietato l’uso dei neonicotinoidi su alcuni tipi di colture, mentre l’UE, dopo sei mesi di studio dei dati da parte di una commissione, ha proposto di vietarli per due anni. L’opposizione della Germania e del Regno Unito ha fatto naufragare tale proposta che, tuttavia, con un ricorso in appello potrebbe essere ripresentata. Più di recente, dei gruppi ambientalisti e nove apicoltori hanno fatto causa all’Agenzia per la Protezione Ambientale americana (EPA) per non aver intrapreso azioni a tutela del patrimonio apistico.
Le api sono insetti impollinatori indispensabili e la loro diminuzione ha allarmato scienziati, agricoltori e policy maker di tutto il mondo. Solo negli Stati Uniti, l’impollinazione effettuata dalle api ha un valore che, secondo le stime, va dagli 8 ai 12 miliardi di dollari. Nonostante nel passato si siano verificati altri cali del loro numero, secondo i ricercatori quello in atto è molto più grave dei precedenti.
CITAZIONI: Mary J. Palmer,Christopher Moffat, Nastja Saranzewa, Jenni Harvey, Geraldine A. Wright, Christopher N. Connolly. Cholinergic pesticides cause mushroom body neuronal inactivation in honeybees. Nature Communications. 4, Article number: 1634. doi:10.1038/ncomms2648.