Sifaka di Verreaux (Propithecus verreauxi), classificato come Vulnerabile, durante un serrato inseguimento. Foto di Rhett A. Butler.
Lʼevoluzione, con la sua meravigliosa stranezza, ha collocato in un unico luogo della Terra il 20 per cento di tutti i primati. Ed è sorprendente che nessuno di questi primati, in realtà unʼintera famiglia ben distinta, si trovi altrove. Questo luogo è, naturalmente, il Madagascar e i primati in questione sono, naturalmente, i lemuri. Purtroppo però, la remota isola del Madagascar, un tempo paradiso sicuro per gli esperimenti evolutivi della natura, è diventato un incubo ecologico. Sovrappopolazione, povertà estrema, instabilità politica, agricoltura “taglia e brucia”, disboscamento illegale a scopo di lucro ed esplosione del mercato del bushmeat hanno messo il 94% dei lemuri del pianeta a rischio estinzione, rendendoli i mammiferi più minacciati al mondo. Per suscitare una reazione immediata a questo rischio, i conservazionisti hanno divulgato oggi, sulla rivista Science, un piano triennale di emergenza per salvaguardare 30 importanti foreste in cui dimorano queste specie.
“Le zone protette esistenti devono essere tutelate in maniera più efficace, e ne vanno costituite altre per assicurare la copertura delle aree di distribuzione della maggior parte delle specie,” ha dichiarato a mongabay.com lʼautore principale dellʼarticolo, Christoph Schwitzer del Bristol Zoo Gardens. “È necessario che le leggi ambientali vengano rispettate. Le comunità che vivono ai margini delle aree protette devono essere coinvolte nella gestione delle loro risorse naturali in misura molto maggiore di quanto non avvenga oggi.
Emergenza lemure
Un maschio nero di lemure dagli occhi azzurri (Eulemur flavifrons), classificato come In Pericolo Critico, nel Parco Nazionale di Sahamalaza-Iles Radama. Foto di Nora Schwitzer.
I conservazionisti sono convinti che lʼattuale crisi ambientale del Madagascar sia di importanza internazionale, non ultimo perché questo è lʼunico posto della Terra a ospitare unʼintera famiglia di primati, altrove introvabili.
“[I lemuri] rappresentano un ceppo completamente unico di primati che è stato a lungo isolato dalle scimmie e dagli scimmioni del continente,” spiega uno degli autori, Steig Johnson dellʼUniversità di Calgary, aggiungendo che questi animali “sono un esempio spropositato di biodiversità (in Madagascar, altri gruppi di mammiferi e di uccelli non sono molto numerosi).”
Inoltre, i lemuri hanno un ruolo essenziale nella conservazione della buona salute e della biodiversità delle foreste residue del Madagascar poiché contribuiscono alla dispersione dei semi e allʼimpollinazione. Si tratta, dunque, di specie che rappresentano la chiave di volta dellʼisola.
“In pratica, ogni specifico habitat ed ecosistema del Madagascar ospita determinate specie di lemuri. Dal canto loro, molti lemuri dipendono, per nutrirsi, da una grande varietà di piante endemiche,” ha illustrato a mongabay.com Rainer Dolch, uno degli autori dellʼarticolo e direttore del gruppo locale di conservazione, la Mitsinjo Association. “ Proteggere i lemuri significherebbe garantire la conservazione degli habitat e degli ecosistemi in cui questi vivono e, di conseguenza, di molte altre specie di piante e animali del Madagascar.”
Sebbene siano meno conosciuti della megafauna come tigri o elefanti, la popolarità internazionale dei lemuri è cresciuta grazie a documentari sugli animali selvatici, a famosi film dʼanimazione e a nuove scoperte.
“Il Madagascar e il mondo intero sarebbero molto più poveri senza di loro,” sostiene Schwitzer.
Il lepilemure di Ankarana (Lepilemur ankaranensis) è classificato come In Pericolo. Foto di Rhett A. Butler. |
Nonostante si trovino su unʼunica isola, i lemuri formano una grande famiglia: dallʼinizio degli anni ʼ90 gli studiosi hanno identificato circa 50 specie ma, mentre i tassonomisti si sono concentrati sugli studi genetici, loro hanno scoperto che la diversità tra i lemuri è ancora maggiore di quanto si credeva. Ad oggi sono state descritte 101 specie di lemuri, molte delle quali relegate in piccoli frammenti di foresta e assediate dal primate che domina lʼisola: lʼhomo sapiens. Con la scoperta di sempre nuove specie e il continuo abbattimento di foreste a favore di campi da coltivare e di combustibile, la percentuale di lemuri minacciati di estinzione ha subito unʼimpennata. Da quando lʼuomo è arrivato sullʼisola si sono estinti almeno 17 tipi di lemure, mentre negli ultimi cento anni non ne è scomparso nessuno.
Eppure la situazione è peggiorata nel 2009,quando il Madagascar è stato travagliato da un colpo di stato che ha portato lʼisola nel caos: gli aiuti internazionali si sono dileguati, le foreste (già sotto pressione) sono state frammentate e i gli abitanti dellʼisola si sono dedicati alla caccia al lemure come fonte di proteine, pratica poco conosciuta fino a dieci anni fa.
“Le zone protette non sono state risparmiate [dalla crisi politica]: per esempio, quando le autorità giudiziarie hanno collassato, bracconieri di legname armati hanno preso di mira i parchi nazionali di Masoala e Marojejy, nella parte nordorientale dellʼisola, alla ricerca del pregiato legno duro,” scrivono gli autori dellʼarticolo, tra cui figurano 19 esperti di lemuri. “ Queste attività distruttive e spesso illegali vengono alimentate dalla domanda estera così come da corruzione e disordini politici.”
Il colpo di stato e la conseguente instabilità hanno solo esasperato problemi già da tempo presenti nel paese, il più importante dei quali è la deforestazione.
“Il Madagascar ha il più alto consumo pro capite di riso al mondo. Il riso viene coltivato secondo il metodo tradizionale dellʼagricoltura itinerante (taglia e brucia). In passato, quando la densità della popolazione era bassa e le foreste abbondavano, questa era una pratica sostenibile,” afferma Schwitzer, “ma oggi, con 21 milioni di malgasci e solo il 10-20% dellʼisola ricoperto da foreste, non lo è più.”
Lʼapalemure grigio (Hapalemur griseus) è classificato come Vulnerabile. Foto di Rhett A. Butler. |
Attualmente, la popolazione del Madagascar è in rapida crescita, al tasso annuo del 2,8 per cento, in un paese che, secondo molti osservatori, sta già soffrendo di sovrappopolazione. E, secondo Johnson, “il quadro è molto più complicato.”
“Il Madagascar è un paese dalla superficie totale molto vasta, ancora incredibilmente ricco di risorse naturali,” ha detto a mongabay.com. “I problemi di pressione demografica vengono sentiti maggiormente a livello locale, in prossimità delle foreste naturali residue, e quando corruzione, disuguaglianza economica e povertà si combinano per alimentare lo sfruttamento non sostenibile, e spesso illegale, delle risorse naturali.
Di certo, il Madagascar è uno dei paesi più poveri della terra: il 90 per cento dei suoi abitanti sopravvive con meno di 2 dollari al giorno e il 50 per cento dei bambini con meno di cinque anni soffre di malnutrizione.
Questa povertà estrema, associata allʼinstabilità politica e ai cambiamenti culturali, ha portato la caccia di frodo ai lemuri “a livelli senza precedenti, persino allʼinterno delle aree protette,” sottolinea Schwitzer. Il bracconaggio è diventato anche commerciale, poiché il lemure alla griglia viene servito in diversi ristoranti e bar.
Gli autori dellʼarticolo riportano che “in molte zone delle foreste pluviali nordorientali, i grossi indri (Indri indri) e i sifaka diadema (Propithecus diadema) rischiano di scomparire.”
Con tutti i problemi che attanagliano il paese, non cʼè da meravigliarsi se lʼintera famiglia dei lemuri è in una situazione di pericolo di portata difficile da immaginare: 22 specie di lemuri sono classificati come In Pericolo Critico dalla Lista Rossa IUCN, mentre altre 48 sono considerate In Pericolo. Alcune specie sono davvero al limite: il lepilemure settentrionale (Lepilemur septentrionalis) conta meno di 20 esemplari selvatici.
Secondo Dolch, a tutti i pericoli che i lemuri devono fronteggiare, cʼè da aggiungere lʼenorme disinformazione del grande pubblico.
“Rimango sempre sbalordito di quanto poco il pubblico sappia del mondo in generale e del mondo naturale in particolare,” ha affermato. “In primo luogo, i mezzi di comunicazione dovrebbero prendere sul serio il loro ruolo e informare a dovere le persone, contribuendo, così, a formare lʼopinione pubblica.”
Una speranza per i lemuri
Microcebo murino grigio (Microcebus murinus), una delle poche specie classificate come di Minor Preoccupazione. Foto di Rhett A. Butler.
I difensori del lemure non si arrendono. Tra tutte queste statistiche terribili, sono convinti che ci siano ancora dei trend positivi e che i lemuri possano essere riportati indietro dellʼestinzione, se solo il governo, assieme a benefattori e conservazionisti, agisce immediatamente.
Al momento, il trend più positivo in Madagascar è, verosimilmente, il flusso di turisti che continuano a riversarsi sullʼisola per ammirarne i famosi tesori biologici nonostante il colpo di stato, la continua instabilità e la crescente povertà.
Secondo Schwitzer, “il turismo è rimasto il maggior sostegno economico per il paese proveniente dallʼesterno.” Oltre a ciò, il Madagascar ospita un buon numero di stazioni di ricerca affermate e diversi studiosi e conservazionisti illustri.
In più, la situazione politica potrebbe risolversi al meglio: lo scorso dicembre, infatti, le elezioni democratiche hanno portato al potere lʼex ministro dellʼeconomia Hery Rajaonarimampianina.
Una femmina di maki mongoz (Eulemur mongoz), classificato come Vulnerabile. Foto di Rhett A. Butler. |
“Ci sono buone speranze che il nuovo presidente ponga le condizioni per il ritorno a un governo effettivo e per la ripresa degli aiuti internazionali,” scrivono gli studiosi.
Russel Mittermeier, presidente di Conservation International e coautore dellʼarticolo, ha dichiarato che i colloqui con Rajaonarimampianina si sono già dimostrati produttivi.
“In un recente incontro… abbiamo parlato della conservazione del lemure e dellʼecoturismo, del commercio di palissandro e dellʼimportanza della biodiversità del Madagascar come marchio maggiormente visibile e importante a livello globale e come elemento chiave per il benessere a lungo termine degli esseri umani e per la riduzione della povertà,” ha detto. “Il presidente era già ben informato su questi argomenti. Quindi, per la prima volta dal 2009, sono ottimista per le sorti del Madagascar.”
In questʼottica, Schwitzer e i suoi colleghi hanno preparato un piano dʼazione di 3 anni, dal 2013 al 2016, nel tentativo di arrestare la diminuzione del numero dei lemuri. Per prima cosa, i conservazionisi hanno individuato le zone a cui destinare la maggior parte delle risorse.
“In tutto il Madagascar, abbiamo identificato 30 aree prioritarie basandoci sul numero di specie di lemuri presenti, sul loro grado di rischio e sulla presenza ristretta o meno a tali aree,” ha spiegato Johnson.” In seguito, gli studiosi e i conservazionisti attivi in questi siti hanno cominciato a proporre attività per fronteggiare le minacce locali più serie.”
“Ogni sito ha un suo piano individuale che tiene conto delle necessità locali ma, come specifica Schwitzer, “tutti hanno tre proposte in comune: la promozione e lʼespansione dellʼecoturismo; la creazione di aree protette gestite dalle comunità locali; il supporto e lo sviluppo di ricerche a lungo termine sul lemure in luoghi critici.
Una delle iniziative che i ricercatori ritengono più importante è la creazione di nuove aree a gestione comunitaria.
“In questo modo le comunità locali, che dipendono da questi sistemi naturali per sopravvivere, ricevono lʼautorità per la gestione delle nuove zone protette allo scopo di preservarne la biodiversità e mantenere i servizi ecosistemici (come la fornitura di piante medicinali e di acqua potabile e altri benefici offerti dalle foreste intatte),”ha illustrato Johnson.
Femmina di sifaka di Coquerel (Propithecus coquereli) con un cucciolo. Questa specie è classificata come In Pericolo. Foto di Rhett A. Butler. |
Ma quanto costerà questo progetto? I singoli piani per ciascun sito vanno dai 50.000 ai 500.000 dollari per un costo totale di circa 7,6 milioni. Secondo gli autori, si tratta di “una somma ragionevole in termini di aiuto internazionale a cui corrisponde un guadagno incalcolabile.” Di sicuro, è una cifra inferiore di 40 volte a quanto fu raccolto per le tigri durante un summit internazionale nel 2010.
“Speriamo di raccogliere questi fondi da più parti, a cominciare dai governi, dai fondi di investimento e dalle fondazioni, fino ad arrivare ai privati che amano i lemuri,” ha dichiarato Schwitzer. “Il piano dʼazione è strutturato in modo tale che si possano leggere le 30 diverse strategie alla base di ciascun sito e scegliere quale o quali finanziare. Ogni sito ha un budget dettagliato che è possibile scaricare dal sito web del Primate Specialist Group (www.primate-sg.org). Inoltre, è possibile contattare direttamente i partecipanti principali attivi sui siti stessi (tutti i dettagli si trovano nel piano dʼazione).”
Gli studiosi sostengono che, se messo in pratica, un simile piano potrebbe evitare lʼestinzione di qualsiasi specie di lemure nei prossimi dieci anni e costituire una solida base per la conservazione a lungo termine.
I grandi finanziatori, le ONG e i governi non sono però i soli a poter aiutare il Madagascar a proteggere i lemuri.
“Consiglio a chiunque possa permetterselo, di visitare il Madagascar per vedere con i propri occhi quante più specie di lemuri e di aree protette possibile,” ha detto Schwitzer a mongabay.com. “Un altro modo per fornire il proprio aiuto è, naturalmente, effettuare donazioni in denaro per gli obiettivi del piano dʼazione. E poi anche parlare dei lemuri e del pericolo che stanno correndo su Facebook, Twitter, sui blog, davvero dappertutto. Più si parla della necessità di una conservazione dei lemuri davvero efficace, più interventi si spera di osservare da parte del governo malgascio, con il supporto dell comunità di finanziatori internazionali.”
Stato di conservazione dei lemuri del pianeta. Fonte: Lista Rossa IUCN 2012. Lemuri (103) Minacciati 91%, Quasi Minacciati 3%, A basso rischio 3%, Estinti 1%, carente di dati 2%. (Foto di Rhett A. Butler).
Lʼaye-aye (Daubentonia madagascariensis), classificato come Quasi Minacciato, mentre si ciba di una noce di cocco. Foto di Rhett A. Butler.
Femmina di lemure coronato (Eulemur coronatus), classificato come Vulnerabile. Foto di Rhett A. Butler.