Dopo i disastrosi incendi boschivi del 2019-2020, nello stato australiano del Victoria sono riprese le opere di deforestazione, nonostante le forti critiche da parte di scienziati e conservazionisti.Il governo del Victoria ha annunciato che la deforestazione delle foreste native verrà interrotta entro il 2030, ma i conservazionisti affermano che protraendo la deforestazione per oltre dieci anni si rischierà il collasso ecologico.Gli scienziati avvertono che la deforestazione renderebbe la foresta più vulnerabile agli incendi suggerendo una diretta correlazione tra l’industria di deforestazione e l’ultima stagione di incendi boschivi.Secondo gli esperti, il disboscamento delle piantagioni offrirebbe una possibile soluzione alla deforestazione della foresta nativa mentre i boscaioli potrebbero venire riqualificati come vigili del fuoco a tempo pieno. Un forte odore acre di fumo sigilla l’ultima stagione estiva in Australia, che è divenuta nota come “estate nera”. Tra giugno 2019 e marzo 2020, una serie di incendi boschivi si è diffusa rapidamente attraverso oltre 11 milioni di ettari (27,2 milioni di acri) di terra incolta, foresta e parchi australiani uccidendo circa un miliardo di animali nativi, tra cui moltissime specie iconiche quali i koala, i canguri e i wallaby. Durante i mesi peggiori, dicembre 2019 e gennaio 2020, una foschia densa e ondulante era scivolata sul paese e, attraverso il mar di Tasmania, fino alla Nuova Zelanda, tingendo di un rosso inquietante il cielo di mezzogiorno e riempendo i polmoni con particelle fini che rendevano difficile respirare. Alla flora e alla fauna del paese, secondo gli esperti, occorreranno decenni per riprendersi. Eppure, nel Victoria e nel Nuovo Galles del Sud, i due stati australiani maggiormente colpiti dagli incendi, le imprese forestali hanno continuato ad abbattere distese di alberi per produrre polpa di cellulosa per carta igienica e tovaglioli di carta. Nel Victoria, dove gli incendi si sono abbattuti su oltre 1,2 milioni di ettari di terra (3 milioni di acri), un accordo forestale regionale (in inglese RFA, ‘regional forestry agreement’) è stato recentemente rinnovato per altri dieci anni, autorizzando l’impresa forestale del proprio stato, la VicForests, a gestire e a sovraintendere il disboscamento nell’ecosistema gravemente minacciato delle foreste di sorbo montano. Mentre il governo del Victoria e quello federale insistono che l’industria forestale aiuterebbe a preservare i posti di lavoro e a promuovere l’economia, gli scienziati e i conservazionisti affermano che il continuo disboscamento non ha senso né sul piano economico né su quello ambientale.