- Tra il 2005 e il 2017, più della metà degli alberi più grandi e vecchi oggetti di uno studio recente è morta o ha visto morire buona parte delle rispettive strutture.
- Quasi tutti questi alberi avevano almeno mille anni e uno ne aveva quasi 2500.
- I ricercatori ritengono che l'aumento delle temperature e più di un decennio di siccità in Africa meridionale (dovuta, probabilmente, al cambiamento climatico) potrebbero aver ucciso questi baobab.
Secondo uno studio condotto nel mese di giugno 2018, i membri più antichi di una delle iconiche specie arboree africane quella del baobab Africano (Adansonia digitata), sembrano in pericolo. Se si considera la diffusione arborea nell’Africa sub-sahariana, molte culture condividono una storia simile sulla prima apparizione di questo albero dalla forma caratteristica, con gli esili rami in cima a una larga base che può raggiungere una circonferenza grande il doppio della sua altezza.
Secondo il mito, inizialmente Dio mise il baobab nelle lussureggianti foreste del bacino del Congo, ma l’albero si lamentò del caldo, quindi Dio lo spostò in alto, nelle foreste nebulose delle montagne Ruwenzori, lungo il confine tra i Paesi che oggi conosciamo come Uganda e Repubblica Democratica del Congo. Ma anche in questo caso l’albero non era felice: diceva che l’umidità era ancora troppo alta. Frustrato, Dio sradicò il baobab e lo scaraventò nelle regioni più aride dell’Africa. La parte superiore si conficcò nel terreno: questo è il motivo per cui sembra al rovescio, con le radici protese verso il cielo.
Al giorno d’oggi questa tendenza ai capricci che affonda le sue radici nel mito potrebbe manifestarsi di nuovo. Il nuovo studio pubblicato l’11 giugno 2018 nella rivista Nature Plantsritiene che la preoccupante moria di alcuni dei baobab più grandi e antichi del continente sia probabilmente risultato dei cambiamenti climatici.
“È assolutamente scioccante e drammatico assistere personalmente alla scomparsa di così tanti alberi millenari”: queste le parole di Adrian Patrut, autore principale dello studio e chimico presso l’Università rumena di Babeș Bolyai, all’agenzia di stampa Agence France-Presse.
Patrut e i suoi colleghi hanno cercato di separare le componenti dell’insolita struttura del baobab, che spesso comprende spazi o “vuoti” presenti nel tronco, unici nel suo genere. Nel 2005, il team aveva selezionato alcuni dei baobab africani più grandi (qualche dozzina), tutti situati in Sud Africa. Utilizzando il metodo del radiocarbonio su parti diverse dello stesso albero, è stato scoperto che nel corso della sua vita un baobab genera molti fusti, simile alla crescita dei rami degli altri alberi. Questi fusti contribuiscono a creare le sempre più complesse strutture per cui questi alberi sono noti.
Nel corso del monitoraggio gli scienziati hanno scoperto che più della metà degli alberi più anziani era ormai morta o che i fusti più vecchi o più grandi si erano avvizziti dal 2005 (la maggior parte aveva più di 1000 anni e uno ne aveva quasi 2500).
Il team ha esaminato gli alberi alla ricerca di segni dovuti a un’infezione o a una malattia, senza trovarne. In altre regioni, anche i baobab più vecchi stanno morendo, e nell’insieme queste scoperte hanno portato il team alla conclusione che responsabile potrebbe essere il cambiamento climatico.
Gli anni di siccità in questa regione africana e l’aumento delle temperature potrebbe impedire loro di riprendersi dalla fioritura o dalla caduta delle foglie: queste le parole di Patrut all’Atlantic. Ma lui e gli altri autori fanno notare che avranno bisogno di ulteriori ricerche per esserne certi.
Secondo l’Atlantic, Erika Wise, climatologa presso l’Università della Carolina del Nord, che non ha partecipato allo studio, concorda sul fatto che il cambiamento climatico è stato il probabile “colpevole”. Ha inoltre aggiunto che non ha alcun senso parlare delle cause di morte comuni per un albero così longevo.
Durante l’intervista ha anche aggiunto che “un albero di 500 anni è stato attaccato da diversi insetti ed è sopravvissuto. Stavolta c’è qualcosa che li sta spingendo oltre il limite”.
Immagine banner: un baobab in Tanzania di Rhett Butler A./Mongabay.
Citazioni
Patrut, A., Woodborne, S., Patrut, R. T., Rakosy, L., Lowy, D. A., Hall, G., & von Reden, K. F. (2018). The demise of the largest and oldest African baobabs. Nature Plants.
Wickens, G. E. (1982). The baobab: Africa’s upside-down tree. Kew Bulletin, 173-209.
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